Scelta TV

LOLEK E BOLEK

« Older   Newer »
  Share  
icon2  view post Posted on 11/8/2013, 09:18
Avatar


Group:
Administrator
Posts:
11,339
Location:
Sistema planetario Vega

Status:


CORREVA L'ANNO 1979:
SCELTA TV HA VISTO LOLEK E BOLEK


wbb4

L'idea era di recensire «Animale? Come si permette!». Senonché, all'ora annunciata (20) continua ad andare in onda il film («Terminal Island»). Passano cinque, dieci minuti, e ancora niente. Alla fine (20.14) va in onda «Lolek e'Bolek», un cartone polacco che ci è stato in passato presentato anche da altri reti, e sul quale vale la pena di spendere due parole. Il cinema di animazione polacco viene ritenuto da alcuni il più avanzato nel mondo. È certo che si è staccato per primo dal comune cinema di animazione per l'infanzia (con le sue fastidiose implicazioni paternalistiche), sì da indirizzarsi a un pubblico di tutte le età (recentemente è diventato addirittura veicolo di una certa protesta interna degli intellettuali polacchi). Esso viene realizzato da pittori e grafici e privilegia, rispetto alla storia, l'aspetto figurativo. Capovolge cioè il normale cliché del cartone animato (disneyano, per intenderci ) in cui, sugli aspetti grafici e pittorici, ha la prevalenza la vicenda, che fa perno sul ritmo impresso all'insieme. Nella versione polacca del cartoon, tutto è diverso. Protagonista dell'intero episodio può essere addirittura una macchia di colore. Si riconferma una delle caratteristiche dell'arte polacca moderna («la più avanzata in Europa», secondo Argan), la tendenza all'astrazione (non occorre neanche fare riferimento al manifesto polacco, tanto esso •è noto a tytti). I padri del cartone animato polacco sono stati Walerjan Borowczyk e Jan Lenika («re» del manifesto). Le tematiche del cinema di animazione della Polonia non disdegnano di affrontare temi satirici (anche del costume, della società) e hanno fortemente presente il riferimento al folclore, come tema-di riscoperta dell'anima polacca. Tutta questa ricchezza non emerge purtroppo in «Lolek e Bolek», che sembra appartenere a un tipo di produzione minore.

Nell'episodio esaminato («Lolek e Bolek e il bracconiere») vediamo i nostri due eroi (ragazzi-modello, disegnati con tratto sostanzialmente realistico). Si apprestano a montare la tenda in un parco in cui campeggia la scritta «Rezerwat przyrody» (riservato alla natura). Comincia poi il loro fitto dialogo cogli animali. Non riescono a rompere il guscio di una noce? Scende dall'albero uno scoiattolo e li aiuta. Vogliono fare esercizio di pittura? Una farfalla presta le sue ali. Viene la notte. Due occhi minacciosi si staccano dal buio dell'insieme. Il cattivo lupo? No, gli animali sono amici. Il nemico è l'uomo, l'uomo asociale (emerge evidente la tematica edificante) che dissemina il terreno di trappole e tagliole. A questo punto l'opera di Lolek e Bolek consisterà nel neutralizzare queste. Alla fine il cattivo, beffato, finirà per trovarsi fra le braccia del bravo «milicjant» (poliziotto) che impersona l'ordine. Avrà naturalmente la giusta punizione. Il cartone polacco ha (a differenza del nostro) una larga circolazione nel suo Paese d'origine. E si inserisce in una tematica sociale ben riconoscibile. Nel caso di «Lolek e Bolek» il disegno, un po' schematico, ha comunque effetti interessanti specie quando ha di mira la natura. Il ritmo della vicenda è anche accettabile; il colore è brillante. «Lolek e Bolek» è, nel complesso, un cartone animato provvisto di una sua dignità. Purtroppo nessuna eco, in esso, di quel tormento sottile e introverso che fa dell'anima polacca un affascinante enigma per tutti gli altri europei.
 
Top
0 replies since 11/8/2013, 09:18   997 views
  Share