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[DISCUSSIONE] RADIO EMILIA ROMAGNA

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dr.frank
view post Posted on 18/6/2006, 09:36




CITAZIONE (Gabriele.G @ 16/6/2006, 14:45)
Radio Paneburro e marmellata

105.500 - Provincia di Parma, Reggio Emilia e provincia
98.300 - Modena e provincia
89.700 - Provincia di Modena, provincia di Ferrara, provincia di Bologna
101.450 - area Vignola-Bazzano, provincia est di Modena, provincia ovest di Bologna
104.400 - Imola, Castelbolognese, Faenza, Lugo, Massalombarda, provincia est di Bologna, provincia di Ravenna
98.200 - Bologna e provincia, provincia di Ferrara
103.900 - Vallata del Santerno (Bo)

Come frequenze l'emittente segnala queste.. ma so che aveva anche un'impianto in AM.. poi girato alla sorellina Canzoni e sorrisi e non so se sia ancora attivo..

by Gabriele

Ok grazie...io tempo fa la riuscii a ricevere qui a Taranto ecco perche'ti domandavo.Buona domenica!
 
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Gabriele.G
view post Posted on 21/6/2006, 13:58




Radio Imola anni '80

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Gabriele.G
view post Posted on 25/6/2006, 17:34




Dal sito: http://www.radiomarconi.com/marconi/ancona/pionieri.html

IL 23 NOVEMBRE 1974 LA PRIMA TRASMISSIONE "PRIVATA" DAI COLLI FELSINEI
E' una delle prime radio a rompere il monopolio


RADIO LIBERE
Pionieri a Bologna

di Sergio Colomba


COOPERATIVA
Il regista Roberto Faenza, oggi: fondò nel 1974 la Cooperativa lavoratori informazione. INCORAGGIAMENTO
Guido Fanti, a sinistra, e Renato Zangheri, a destra, in una foto dei primi anni '70.


Evidentemente l’Emilia ha qualche legame particolare con la radio che forse le viene da Marconi.
Ricordiamoci la prima radio Libera in Onde medie attivata a Ferrara ad opera di I4FP Franco Moretti nel lontano 1946 per trasmettere un processo a un ex gerarca e le prime trasmissioni in FM del 1974, per concludere che la libertà di comunicare il proprio pensiero, come previsto dalla Costituzione, ha visto l’Emilia all’avanguardia di queste importanti iniziative.
Oggi se si accende una radio in FM si possono ascoltare tantissime stazioni di tutti i tipi, ma fino al 1973 non era così, la liberalizzazione della frequenza da 87.5 a 108 MHz, che in origine era pertinenza esclusiva della RAI, la si deve ad un gruppo di coraggiosi a Bologna, seguiti da altri ardimentosi in varie parti d’Italia e fu così possibile una così importante conquista di democrazia che servì ad aprire la strada anche alla televisione libera.
La prima radio libera nella storia italiana della comunicazione e dell'informazione - forse non sono in molti a saperlo o a ricordarlo - nacque a Bologna proprio trent'anni fa. Era il 1974, e per l'etere ancora sgombro volavano soltanto i programmi della Rai. Ma la sera di sabato 23 novembre, cercando di sintonizzarsi sulle trasmissioni locali, qualche migliaio di bolognesi restò sbalordito: al posto della voce del solito speaker dei radiogiornale regionale, o di Orietta Berti che cantava Io, tu e le rose, stavano captando quella tonante di Marco Pannella, impegnato in una delle sue roventi invettive di allora sulla necessità di democratizzare l'informazione. Senza cambiare frequenza, ma restando lì intorno ai 100 megahertz, ascoltarono a bocca aperta un dibattito sul traffico cittadino dal quartiere San Ruffillo, e le lamentele in diretta di un tassista bolognese sulle corsie preferenziali intasate dagli abusivi (buone anche per oggi), un reportage sulle ripercussioni della congiuntura economica sulla vita delle famiglie e nelle fabbriche della città. Era la prima volta, dal 1923 o dalla nascita della radio in Italia, che dagli apparecchi uscivano voci e linguaggi alternativi a quelli dell'emittente di stato. "Radio Bologna per l'accesso al pubblico" trasmetteva da una roulotte parcheggiata sui colli bolognesi, irradiata su un raggio di 50 chilometri con un raggio d'ascolto di circa 700 mila abitanti. Non male per una radio pirata, che poi pirata non era affatto. Soddisfacente la ricezione, alto l'interesse e l'indice di gradimento: insomma un successo. Ma soprattutto un esperimento destinato a spalancare spazi e prospettive storiche, visto ciò che sarebbe accaduto poi. A chi si doveva l'idea? A un gruppetto di giovani operatori, per l'occasione costituiti nella Cooperativa Lavoratori Informazione, riuniti intorno a Roberto Faenza. Questi aveva già debuttato nella regia cinematografica con alcuni film corrosivi e graffianti, ma soprattutto era stato in America a studiare le nuove possibilità che offrivano il video-tape e la televisione via cavo (anche da noi appena sperimentata). Con lui c'era Rino Maenza, presidente della cooperativa allora ancora studente, e tra gli altri Mario Bortolini, Pier Giorgio Righi, Pier Luigi Franzoni, l'avvocato Giorgio Finzi ed Elda Ferri, funzionaria della Regione. di cui presidente di allora, Guido Fanti, era tra i più attivi nel promuovere un tema dominante per le prospettive dei nuovi organismi come l'apertura della Rai ad una più ampia partecipazione pubblica. La data della nascita di Radio Bologna non fu infatti casuale: di lì a pochi giorni, il 30 novembre, il governo Moro avrebbe dovuto pronunciarsi con un decreto sulla riforma dell'emittente di stato. Ecco all'allora l'idea di Faenza, Maenza e compagni: dimostrare che il decentramento dell'informazione, la possibilità per tutti di essere amessi a parlare alla radio, è realizzabile e costa poco. Molto poco. E il materiale da mandare in onda si procurava così: studenti e impiegati giravano per i quartieri o nei luoghi di lavoro con il registratore in mano, raccogliendo le opinioni della gente su problemi d'interesse generale. Dunque erano i protagonisti delle situazioni e dei problemi, senza mediazioni o filtri, a poter parlare per la prima volta; e la formula aperta, la possibilità di fare informazione in prima persona, coinvolse gli ascoltatori che risposero con decine di telefonate alla radio. O meglio, al numero del contadino che abitava nel campo vicino alla roulotte. Con un manico di scopa come attacco dell'antenna e un trasmettitore militare da mezzo milione, vigilando per sette giorni fino a quel fatitico 30 novembre legislativo, Radio Bologna continuò le sue trasmissioni. Lavorando quasi in clandestinità, con pochi mezzi, una provocazione culturale e un pionieristico esempio di controinformazione che avrebbero aperto varchi immensi.


PARLANO I PROTAGONISTI: «QUANDO ETTORE BERNABEI CHIESE: CHI DIAVOLO SONO QUESTI?»


IL RICORDO
E la Rai si mise a spiare


di Sergio Colomba

Non era la voce del colonnello Harold Stevens da Radio Londra. Molto meno oxfordiana, con ruvide "esse" bolognesi che sibilavano nel microfono, ma a suo modo e nel suo piccolo parlava anch'essa di libertà, «Qui Radio Bologna per un'informazione democratica»: ecco l'annuncio. Un palinsesto inventato lì per lì, ma deciso già in linea di massima prima di partire, con una declinazione tutta pubblica e d'interesse generale. «Avevamo paura che in vacanza della legge ci impedissero di andare avanti», ricorda il regista Roberto Faenza. «La scelta cadde sulla radio perché eravamo convinti che fosse il mezzo di comunicazione più potente, quello che raggiunge più persone e si ascolta in ogni momento, senza impegno». Ne è convinto anche Rino Maenza: «Per fare comunicazione e cultura la radio è il mezzo più versatile e incisivo, con un'elasticità che gli altri non hanno. E' quella che meglio ti consente di penetrare nella società. Risulta anche oggi, con l'audience in crescita costante. Bei tempi, allora. Bastava un'antennina, e con mezzo watt coprivo quasi tutta la provincia di Bologna», Così, da quella roulotte bianca nella vecchia fattoria sul colle dell'Osservanza, si andò in onda «senza chiedere il permesso» (era il titolo di un manuale di Faenza che in quel 1974 fece clamore). Un radioamatore di Treviso aveva messo a disposizione il trasmettitore militare che il tecnico mago Salerno taroccò ritoccando le frequenze. Non solo comizi e quartieri, ma anche buona musica, jazz raffinato e John Cage. Ospiti prestigiosi come Livio Zanetti, allora direttore dell'Espresso, che intervenivano; il sindaco Zangheri disponibile a mandare in onda i suoi interventi. Insomma, l'accoglienza fu buona e non solo a Bologna. Stipati in dieci nella roulotte, magari facendo confusione con i nastri e rovesciandosi addosso il caffè bollente durante la diretta. Mentre all'esterno, dentro una jeep anonima con un'antenna di cinque metri sul tetto, due sconosciuti registravano tutto. Il Grande Orecchio della Rai? Faenza spiega che le loro trasmissioni furono riversate sui canali di servizio dell'ente. E Ettore Bernabei, il direttore di allora, organizzò a Roma un gruppo di ascolto e un meeting sul fenomeno bolognese. Pare che ripetesse: «Ma chi sono questi?».


Articolo tratto dal quotidiano: Il Resto del Carlino,
EMILIA-ROMAGNA PRIMO PIANO Pag. 2 e 3
Sabato 20 novembre 2004


Articolo tratto da: Millecanali - Aprile 1975


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"Buon Compleanno Radio Bologna!"
Compie trent' anni la "madre" delle radio libere
Il 23 novembre 2004 Radio Bologna ha compiuto trent'anni dalla sua nascita. Erano infatti le 11 del 23 novembre 1974 quando, per la prima volta a Bologna, 700.000 ascoltatori, per la maggior parte bolognesi, poterono udire la voce dei dieci "pionieri", di coloro che per primi parlarono ai microfoni dell'antenata delle trasmissioni di "radio libere" odierne. Furono infatti i due registi Roberto Faenza e Rino Maenza che con mezzi molto più "spartani" di quelli di oggi guidarono il loro team alla preparazione della prima trasmissione radiofonica italiana, diversa da quelle Rai, già presenti sin dagli anni trenta.

Il nome della radio era "Radio Bologna", e nonostante avesse una struttura ben diversa da quella della celeberrima RAI, moltissimi ascoltatori apprezzarono questo primo tentativo di "fare radio" in maniera del tutto indipendente. Interventi dei cittadini, problemi di traffico e crisi economico-finanziarie erano gli argomenti quotidiani principali, seguiti poi da brani musicali di jazz e classica. A volte erano gli stessi cittadini invitati dalla redazione radiofonica a condurre delle puntate di queste trasmissioni.

«Qui a Bologna abbiamo inventato le radio libere: quell'utopia non è morta»

Il regista Roberto Faenza, in questi giorni nelle sale con "Alla luce del sole", il film dedicato a don Pino Puglisi, il prete ucciso dalla mafia, parla di Bologna e cinema, politica e informazione. E di quella settimana di ventisette anni fa, quando sotto le Due Torri aprì la prima radio libera d'Italia.

Intervista realizzata a Bologna nel gennaio 2005

«L'utopia di "Radio Bologna per l'accesso pubblico" non è fallita. Allora eravamo un gruppetto, oggi sono le masse a volere un'informazione libera». Sono trascorse poche settimane dal trentesimo compleanno della prima radio libera italiana, che vide la luce proprio all'ombra delle due Torri il 23 novembre 1974. Dietro quell'obiettivo ambizioso, una roulotte piazzata nel giardino di un contadino, un manico di scopa come supporto per l'antenna, e un gruppo di amici decisi a lanciare la sfida finale alla Rai puritana e filo democristiana di Ettore Bernabei. A guidarli c'era il regista Roberto Faenza, nelle sale in questi giorni con "Alla luce del sole", il film dedicato a don Pino Puglisi, il prete ucciso dalla mafia.

Con "Radio Bologna" vi battevate per un libero accesso alla rete dell'informazione. Avete anticipato quello che sarebbe accaduto negli anni Ottanta, quando partì la riforma della Rai e la liberalizzazione dei canali privati. Da vecchio "ribelle dell'etere" e da studioso dei media come giudica il sistema radiotelevisivo di oggi?

«Oggi c'è una presa di coscienza diffusa sull'importanza dell'informazione. Davanti a questo atteggiamento, però, gli spazi si sono purtroppo ristretti, malgrado l'avvento delle nuove tecnologie. Paradossalmente, cioè, questi nuovi supporti per la comunicazione scoprono sì nuovi orizzonti, ma i gruppi di potere intervengono a stringere lo spettro d'accesso per il pubblico».

Quindi l'utopia dell'informazione libera può dirsi fallita per lei? Nessun rimpianto per questo? In fondo la realtà di oggi è anche figlia di quelle battaglie…

«Dieci o venti anni non sono niente… Non è vero che l'utopia rincorsa da "Radio Bologna" sia fallita: si è innestato un processo, ma non è detto che i gruppi politici abbiano la meglio per sempre. I giochi sono ancora aperti, perché quante più persone sono attente al problema dell'informazione tanto più possibile è che le cose cambino. Anzi. Le idee degli anni Settanta mettono più radici oggi nelle masse, rispetto ad allora…Allora eravamo un piccolo gruppo di intellettuali, oggi sono le masse ad appassionarsi ai giochi».

Com'era la Bologna degli anni Settanta, delle radio libere e della contestazione?

«La città in cui sono venuto a lavorare era una miccia accesa che vedeva nel ruolo dell'informazione un elemento importante di discussione».

La radio sperimentale trasmise però per poco più di una settimana. Come mai il progetto si concluse così in fretta?

«Il nostro obiettivo era solo quello di dimostrare la possibilità di trasmettere, quando la Rai diceva che non c'erano frequenze libere. "Radio Bologna" ha avuto poi il pregio di dare il via alla miriadi di radio libere sorte dopo, e alla discussione sul libero accesso alle frequenze».

Qualche anno fa proprio sotto le due Torri è nata anche la prima tv di quartiere, "Tele Orfeo"…

«Sì, lo so, ma per me non è una novità. Anche noi negli anni Settanta, dopo aver sperimentato con la radio, facemmo qualche prova di tv di strada».
 
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Gabriele.G
view post Posted on 25/6/2006, 17:50




Logo di Teleradio Alfa ancora attivà nella zona di Ferrara
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Edited by Gabriele.G - 20/7/2006, 10:30
 
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Gabriele.G
view post Posted on 25/6/2006, 18:19




Provincia di Bologna

RADIO ANTENNA UNO.
Fu per lungo tempo una delle più popolari esperienze radiofoniche della regione. Nella prima metà degli anni Ottanta era costantemente in testa agli ascolti del giorno medio di Audiradio a Bologna e provincia. Nel capoluogo emiliano trasmetteva sui 101.9 da S. Luca e sui 102.4 da Monte Calvo. Visti i successi di ascolto cominciò presto un'espansione territoriale che portò A1 ad accendere nuovi impianti: uno dal Grattacielo di Ferrara sui 102MHz e uno da Monte Calderaro sugli 87.5MHz. Curioso fu il fatto che dopo l'espansione territoriale l'allora Rete105 si accorse che tra gli appuntamenti quotidiani di AntennaUno figurava uno spazio denominato "Discolancio", da tempo immemorabile già noto programma di punta del network milanese. Successivamente alla diffida da parte di 105 dall'utilizzo di quell'identificativo, il "Discolancio" di AntennaUno divenne "Discolaccio". Nella seconda metà degli anni Ottanta, A1 si dotò di un'altra strategica frequenza a Bologna: per un breve periodo furono addirittura quattro le fx utilizzate: 101.55MHz (acquistata da Radio Bologna International-SecondoCanale), 101.8, e infine 102.05 e 102.3 (da riposizionamento delle originarie 101.9 e 102.4). Fu così che Antenna Uno inaugurò la sua seconda rete: RadioBolognaBo, che andò ad occupare i 101.55 e 101.8MHz, con modulazione monofonica. La programmazione era prevalentemente dedicata alla più bella musica degli anni Sessanta. Il liscio, che fino ad allora aveva occupato il primo mattino di AntennaUno, si trasferì su BolognaBo. I programmi "parlati" erano dunque ridotti all'osso. L'idea di fondo si diceva fosse quella di spostare sulla seconda rete la pubblicità locale e i programmi di liscio, con lo scopo di potenziare ulteriormente AntennaUno, che a dire il vero stava soffrendo nelle fascie 8:00>9:30 del mattino e 19:00>20:00, entrambe appannaggio della musica d'orchestra. Questo durò circa un anno e mezzo, dopo il quale ebbe inizio il lento declino. RadioBolognaBo sospese le trasmissioni, cedendo le sue fx a GeminiOne (101.55, per inciso l'unica attuale frequenza cittadina di Rtl102.5) e a KissKissNetwork (101.8). Proprio in quegli anni lavoravano ad AntennaUno anche nomi di rilievo (Paolo Monesi, per esempio). Sfortunatamente la qualità della conduzione non sortì le aspettative sperate: AntennaUno vendette le frequenze della Romagna a ItaliaRadio (87.5MHz, ora di Capital) e a Rtl102.5, (i 102.00 ferraresi). Alla fine degli anni Ottanta AntennaUno era ormai mutata radicalmente: le voci storiche che avevano reso così popolare l'emittente se ne erano andate e i nuovi speaker, benché di indubbia professionalità, non sollevarono più di tanto gli ascolti. Sul finire dell'estate 1990 AntennaUno cessò di esistere, diventando RadioItaliaSoloMusica Italiana.
 
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Gabriele.G
view post Posted on 26/6/2006, 13:48




Provincia di Ferrara

RADIO AZZURRA (Migliarino-Fe).
Emittente dalla modulazione monofonica e importante voce del basso ferrarese, RadioAzzura decise di espandersi negli anni Ottanta su tutta la provincia accendendo diversi canali, alcuni dei quali ancora esistenti. Dopo l'arrivo a Ferrara sui 103.1MHz, l'emittente trasferì il proprio segnale sui 100.6, diventati oggi 100.7 (e con il segnale di TamTamNetwork). Tra il 1985 e il 1987 l'emittente migliarinese fu ricevibile non solo in tutta la provincia estense ma anche a Rovigo e nel basso padovano grazie ai 102.85MHz da Monte Cero, oggi arrotondati a 102.8 ed in mano a RadioMaria. L'esistenza di RadioAzzurra si concluse agli inizi degli anni Novanta.

RADIO BASE MORENO (Ferrara).
Nata alla fine degli anni Settanta, RadioBaseMoreno visse per quasi vent'anni conservando sempre uno stampo "popolare", con musica rivolta ad un pubblico adulto. E' stata, comunque, un'autentica "palestra" per molti dj locali, dedicando uno spazio pomeridiano ai giovani che volevano cimentarsi a livello amatoriale nello "speakeraggio". La modulazione avveniva sui 102.5 dal tetto della sede (era una delle poche reti non modulanti in città dalla postazione Grattacielo). L'emittente terminò i propri programmi nel 1994.

RADIO CITTA' DI CENTO (Cento-FE).
Storica emittente dell'alto ferrarese, nata alla fine degli anni Serttanta sulla fx locale 95.1MHz con modulazione stereofonica. La programmazione, di stampo generalista, comprendeva musica a richiesta, programmi di liscio e, per mezz'ora al giorno, anche canzoni per bambini. Durante la metà degli anni Ottanta RadioCittaDiCento estese il proprio segnale sulla città di Ferrara, accendendo i 95.4 dal Grattacielo ed evolvendo la propria denominazione in RadioCento (pur non mutando i contenuti). Il primo gennaio del 1993 segnò un passo innovativo per l'emittente: acquisendo nuovi canali che le garantivano una copertura quasi regionale, la radio di Cento diventò MusicBoy-FmNetwork. Il progetto, dopo un iniziale buon riscontro, si concluse nel maggio '95 con l'affiliazione alla syndication Italiavera. Nel novembre '97 tutte le fx di MusicBoy vennero cedute a BumBumNetwork.

RADIO COPPARO ALTERNATIVA (Copparo-Fe).
Forse la radio più longeva della fm ferrarese, RadioCopparoAlternativa (detta anche NoveCinqueStereo), nacque nel 1978 da un'idea di Daniele Barioni, art director di una delle emittenti più amate tra le province di Ferrara e Rovigo. Tramite i 94.75 da Monte Cero, RadioCopparo raggiunse diverse aree del Veneto e dell'Emilia fino a quando, alla fine degli anni Ottanta, cedette il canale a RadioAbanoNetwork (oggi BumBum). L'emittente si avvaleva di musica e programmi destinati ad un pubblico prevalentemente adulto e proseguì ininterrottamente fino al 1997, quando le sue uniche due fx rimastele (95.2 e 96.8MHz per una piccola fetta del basso ferrarese) vennero acquisite dall'attuale leader provinciale RadioSound.

RADIO FANTASY (Formignana-Fe).
Brevissima la vita di questa emittente caratterizzata da programmi prevalentemente di musica non-stop. Nata all'inizio degli anni Ottanta, Fantasy cedette il suo unico canale (96.8MHz per Formignana e limitrofi) a RadioCopparoAlternativa pochi anni dopo.

RADIO FIVE.
Nata il 18.11.1989 a Ferrara e fondata da un dj della vecchia guardia RadioElle (1975-1980), trasmetteva grandi successi non stop ventiquattro ore su ventiquattro. L'unica frequenza -87,8MHz- era inizialmente poco ascoltata, ma nei mesi successivi, grazie anche a un certo "batage" pubblicitario e alla stessa programmazione musicale, RadioFive iniziò a farsi strada nella classifica audiradio. Nel 1991 la radio cambiò proprietà e fu valorizzata anche come frequenze. In breve tempo fu ottimizzata la copertura della provincia e, alla fine dell'anno, gli ascolti si fecero promettenti. Variegata la programmazione: si spaziava dalla musica italiana alla techno più scatenata, toccando anche la new age. Nel 1992 la radio diventò frequente scelta sulle spiagge dei lisi estensi. Nel 1993 un nuovo passaggio di proprietà e un radicale cambiamento della programmazione, portò un forte calo degli ascolti, da cui RadioFive non si riprese più. Non molto tempo dopo l'emittente vendette le frequenze a JamFm.

RADIO NUOVA (Chiesanuova di Poggio Renatico-Fe).
Unica concorrente nell'alto ferrarese di RadioCittaDiCento negli anni Ottanta, RadioNuova ha rappresentato in questo decennio una delle poche voci della provincia estense, con copertura semiregionale. Il canale principale dell'emittente, infatti, era costituito dai 100.5MHz dal Monte Cimone, ceduti in seguito ad OndaRadioEmiliaRomagna e diventati oggi GrParlamento 100.4. La programmazione era indubbiamente simile a quella di RadioCittàDiCento (hits e liscio), seppur con modulazione monofonica. L'emittente cessò l'attività nel 1989.

RADIO SFERA (Portomaggiore-Fe).
Pur essendo ancora potenzialmente in vita (è una delle affiliate emiliane di RadioCuore), da anni ormai è scomparso il marchio di una delle emittenti della provincia di Ferrara meglio diffuse in regione. RadioSfera ha il suo apice d'ascolto nella metà degli anni Ottanta, quando domina i due terzi dell'Emilia Romagna grazie a ben due impianti posizionati sul Monte Calderaro (92.5, ceduti successivamente a RadioTau, e 107.3MHz). Tra le voci storiche spicca quella di Mary, conduttrice del mattino per diversi anni e poi scomparsa successivamente dall'etere locale. Anche in questo caso la formula vincente della radio era un mix di grandi successi e dirette radiofoniche dal mattino al tardo pomeriggio. Tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta, RadioSfera passa ad una programmazione di sola musica non-stop, affiliandosi successivamente con la syndication RadioCuore.

RETE ALFA DUE (Ferrara).
Seconda rete della più nota ReteAlfa, l'emittente ha lanciò diversi speaker locali, tra i quali il noto Nicola Villani di RadioItaliaNetwork. Il format era essenzialmente "youth oriented", caratterizzato principalmente da richieste, classifiche, giochi e dirette non-stop fino alle ore 20. La modulazione avveniva sulla fx 101.1 dal Grattacielo, mutati poi in 101 e ceduti alla fine degli anni Ottanta a RadioMilanoInternational, oggi Radio101 One-O-One Network. Ancora in vita, tuttavia, resta la prima rete di questa emittente, seppur con una programmazione di sola musica e informazione.

RETE NEW STAR (Argenta-Fe).
Una delle radio dal target maggiormente giovanile della provincia di Ferrara, ReteNewsStar ebbe una crescente ascesa di gradimento dall'inizio degli anni Ottanta. Nata come emittente locale sulla sola Argenta, e diffusasi successivamente anche verso la città di Ferrara, ReteNewsStar raggiunse il suo apice prima della metà del decennio, inaugurando un potente 107.9 da Monte Calderaro, oggi appannaggio di Radio101/OneOOne. L'emittente milanese di via Locatelli acquisì l'impianto verso la fine degli anni Ottanta provocando, nel giro di pochi mesi, la totale scomparsa della radio di Argenta, rimasta in onda ancora per un po' su alcune fx locali.

RETE RADIO (Bondeno-Fe).
Emittente caratterizzata da una breve e travagliata vita, ReteRadio fu, dalla metà degli anni Ottanta ai primi Novanta, una delle poche voci dell'alto ferrarese. Nata sui locali 96.4MHz, la stazione tentò subito l'espansione verso la città di Ferrara, accendendo i 103.25 dal Grattacielo, acquisiti successivamente dalla Rai nel 1992 (e destinati ad Isoradio). La programmazione musicale era costituita in prevalenza da hits contemporanee e del passato. All'inizio degli anni Novanta si fuse con una storica emittente della provincia (TeleRadioLidi, v. ulteriori dettagli in questa stessa sezione emiliana), creando TrlReteRadio. Le trasmissioni avvenivano sulle fx 96.7/100.7 (Ferrara), 96.4 (Alto Ferrarese), 96.9 (Basso Ferrarese), 96.8 (Lidi Ferraresi). A metà del decennio i canali in questione furono successivamente acquisiti dal gruppo LatteMiele/TamTamNetwork.

TELE RADIO LIDI (Lido degli Estensi-Fe).
Dalla fine degli anni Settanta, e per circa un quindicennio, TeleRadioLidi rappresentò la voce ufficiale del litorale ferrarese, pur riuscendo a farsi spazio anche nell'etere cittadino ed extraprovinciale. I programmi erano caratterizzati da dirette non-stop per buona parte della giornata. Grandi successi rivolti ad un pubblico prevalentemente giovanile determinarono per anni la formula vincente di una delle radio più ascoltate in questa provincia nel corso degli anni Ottanta (periodo in cui dava serio "filo da torcere" alle leader cittadine ReteAlfa e RadioEstenseInformazioni). All'inizio degli anni Novanta avvenne la fusione con la bondense ReteRadio, mutando il proprio nome in TrlReteRadio. Malgrado il tentativo di promozione tramite discoteche e pub di zona, le trasmissioni ebbero breve durata.

Provincia di Modena

RADIO MEETING (Medolla-Mo).
Hit radio della bassa modenese, RadioMeeting fu per anni la concorrente più diretta della "vicina" RadioPico. La modulazione avveniva su diverse frequenze, tra le quali spiccavano i 92.3 dal Monte Cimone, ceduti nel '95 a RadioModena ed oggi proprietà di RadioBruno. La copertura si estendeva su tutta la provincia di Modena e su buona parte delle città limitrofi.
 
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Gabriele.G
view post Posted on 26/6/2006, 14:11




Elenco organizzato per regioni delle radio libere (o private) attive in Italia a febbraio al febbraio 1976, censito dalla rivista Suono Stereo nel n. 46 del marzo 1976.


Radio Alice - via Pratello 41 40100 Bologna - tel. 051/271428/ 330346.
Radio Bologna - Lugo di Romagna (RA) - tel. 0545/223994.
Radio Bologna Libera - via Saliceto 51/R Bologna - tel. 051/ 372202.
Radio Bologna 102 - c/o Nannucci - via Oberdan, 7 - 40126 Bologna.
Radio Cesena - via Martiri della Libertà 16 - 47023 Cesena - tel. 0547/29175.
Radio Cesena - via Natale dell'Aurora 17 - Cesena (Fo). - tel. 0547/22688.
Radio City Emilia I - via Zarotto 90 - Parma - tel. 0521/40660/ 998269.
Radio Club 103 - P.O. Box 29- 41032 Cavezzo Modena - Telefono 0535/58025.
Radio Ferrara Centrale - via Boccaleone 2/c - Ferrara.
Radio Finale Emilia - C.P. 15 - 41034 Finale Emilia.
Radio Lugo - 48022 Lugo di Ravenna - tel. 0545/223994.
Radio Maxim - via Croce 5 - 29100 Piacenza - tel. 0523/40168.
Radio Ferrara - via Ripa Grande, 39 - 44100 Ferrara - tel. 0532/ 49391.
Radio Modena - via Venturi, 34 - 41100 Modena.
Radio Parma - via F. Farnese, 8 - 43100 Parma - tei. 0521/34802.
Radio Piacenza - via Borghetto, 4 - 29100 Piacenza - tel. 0523/ 37992-34233.
Radio Ravenna - P.za De Gasperi - 48100 Ravenna - tel. 0544/ 28505.
Radio Reggio - via Emilia S. Stefano 38 - 42100 Reggio E. - 0522/47247/485243.
Radio Rimini - via Martiri Civili, 8 - 47037 Rimini - telefono 0541/53692.
Radio Punto Bologna/Modena - via Mauro Tesi 108 - 41059 Zocca - Tel. 059/987207/987328.
Teleradio Bologna - C.P. 907 - 40100 Bologna.
 
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Gabriele.G
view post Posted on 26/6/2006, 14:35




FX 1990 - 1999



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Gabriele.G
view post Posted on 12/7/2006, 15:10




Ho notato sull'elenco telefonico di Bologna anno 1994 che c'era un'emittente radio di Cento, ovvero Radio Boy che aveva un canale acceso su Bologna: 96,0 Mhz

by Gabriele
 
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Gabriele.G
view post Posted on 13/7/2006, 15:21




(Bologna - 11/07/2006) R 101 incrementa ulteriormente la propria copertura nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì.
Il network Mondadori ha rilevato la fx 107.300 da Monte Calderaro, postazione da dove già trasmette sui 107.900, creando una isofrequenza continua con l'impianto regionale veneto e con il tx per la riviera romagnola e parte delle Marche.
 
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Gabriele.G
view post Posted on 18/7/2006, 09:45




Lattemiele

Via Andrea Costa, 10 - 40013 CASTEL MAGGIORE
Telefono: 051 712 601
Fax: 051 715 626
Email: [email protected]
Sito web: http://www.lattemiele.com

Redazione: Vicky MANGONE


Radio Bologna International

Viale P. Togliatti, 27 - 40132 BOLOGNA
Telefono: 051 569 494
Fax: 051 569 191
Email: [email protected]
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Radio Bruno

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Redattore capo: Lucia MANASSI

Direttore: Giovanni DOGNINI
 
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Gabriele.G
view post Posted on 20/7/2006, 09:43




Adesivo di Radio Bologna Notizie (ha cessato le trasmissioni).
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Pochi si Ricordano di Radio Bologna Notizie la prima radio locale bolognese: La quale nacque nel 1975 per merito del Signor Tarantini, un radioamatore solitario e ingegnoso, che aveva installato un'antenna e trasmetteva musica da una vecchia villa diroccata sulle colline della Croara, a Bologna. Il luogo lo chiamavano la casa degli spiriti: indizi di messe nere e pratiche religiose proibite spuntavano bruciacchiate tra i ruderi e le erbacce: era la casa di Radio Bologna Notizie. Dopo le prime trasmissioni piratesche, la radio si spostò più in basso in una canonica di una chiesa... Sempre alla Croara.. In seguito, la radio trasferì gli studi di trasmissione, in centro a Bologna... dopo diversi anni cedette la frequenza ad Antenna 1, anche questa radio dopo parecchi anni, al culmine del successo, chiuse, e cedette le frequenze ad radio Italia anni 60.


Adesivo di Antenna 1 (ha cessato le trasmissioni) Iniziò a trasmettere sui 92.000 Mhz, successivamente aquistò le frequenze da
radio RBN 102.000 Mhz e Radio Etere (ha cessato le trasmissioni) nata nel 1976 sui 102.300 Mhz.
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Due adesivi di Radio Bologna 101 nata nel 1975 (ha cessato le trasmissioni)
trasmetteva sulle frequenze: 92.800 - 100.700 - 101.000 Mhz.
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Adesivo di X Radio nata il 25 aprile del 1977 (ha cessato le trasmissioni).
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Adesivo di Studio F (ha cessato le trasmissioni).
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Adesivo di Radio Bologna Nuova, (ha cessato le trasmissioni) a ceduto la frequenza a radio Sanluchino.
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Adesivo di Rete Centrale 98.500 Mhz (ha cessato le trasmissioni).
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Adesivo di radio Music (ha cessato le trasmissioni).
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Adesivo di Canale Effe (ha cessato le trasmissioni).
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Il primo logo di Punto Radio nata nel settembre 1975.
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Il vecchio adesivo di radio San Luchino nata nel 1980.
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Variante di un vecchio adesivo di Ciao Radio.
Ciao Radio di Bologna, nata nel 1979 con il nome di Radio Center.
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Adesivo di Rete 105 del luglio 1985.
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Adesivo di Radio Luna (ha cessato le trasmissioni).
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Logo di RADIO LUNA - uno dei primi tentativi di network privato nazionale nel nostro paese avvenuto poco dopo la meta' degli anni '70. Aveva sede a Roma e distribuiva produzioni radiofoniche comuni ad una serie di emittenti locali sparse nelle principali citta' italiane (la distribuzione avveniva prevalentemente su nastri e/o bobine spedite via posta alle singole stazioni). A Bologna la programmazione di RADIO LUNA era ricevibile sulla frequenza di 96.000 Mhz.
 
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Gabriele.G
view post Posted on 21/7/2006, 20:52




Radio Record

Prima emissione anno 1984.

Le frequenze

Fm 93.700 – Forlì, Cesena, Ravenna, Milano Marittima, Cervia, Cesenatico, Bellaria Igea Marina, Rimini, Riccione, San Marino, Gambettola, Savignano sul R., Valle del Rubicone, Santarcangelo di R., Sogliano al R.

Fm 97.900 – Rimini, Riccione, San Marino, Valmarecchia, Santarcangelo di R., Savignano sul R., Verucchio, Novafeltria, Bellaria Igea Marina, Torre Pedrera, Viserba, Miramare, Coriano.

Fm 93.500 – Riccione, Misano A., Cattolica, Gabicce, San Giovanni in M., Morciano di R., Gradara, San Marino.
 
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Gabriele.G
view post Posted on 22/7/2006, 09:55




(Forlì + Ravenna - 19/07/2006)

Nuovo identificativo per RETE 96 - DOLCISSIMA. L'emittente romagnola, diffusa sui 95.900 e 96.200 a Forlì, Ravenna e parte delle province limitrofe, è stata ribattezzata RADIO MILANO MARITTIMA.
 
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view post Posted on 2/9/2006, 14:13
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Dal sito "RadioMarconi" tramite "News Line":

02/09/2006 09:18:12 - La magnifica storia di Punto Radio (la radio di Vasco Rossi)
Le vicende di una delle prime radio libere italiane raccontata su Internet

Il sito internet www.radiomarconi.com traccia la storia di una delle prime radio libere italiane, la mitica Punto Radio di Zocca (Mo), fondata da Vasco Rossi ed il suo team di amici nel 1975, dopo l'esordio di Radio Milano International, che ne era stata ispiratrice.
Tra le tante curiosità, tuttavia una manca: tra i fondatori di Punto Radio e le sue diramazioni vi era anche Giovanni Ubaldi, il quale dovrebbe essere proprio quell'ingegnere "che lavora in una radio, ha bruciato la sua laurea e vive solo di parole", cui sono dedicate alcune strofe della famossima "Sotto il segno dei pesci" di Antonello Venditti (1978), come riporta Sorrisi e Canzoni Tv in edicola questa settimana (pag. 93).

Il documento completo è consultabile all'indirizzo www.radiomarconi.com/marconi/ancona/puntoradio.html.

La radiofonia privata in Italia compie 30 anni, assumendo come atto di nascita la fondazione di Radio Milano International - ora R 101 - (anche se altre emittenti, avrebbero potuto rivendicare la primogenitura). Segnaliamo Radio Bologna (nata il 23 novembre 1974) e Radio Parma (nata il primo gennaio 1975). Fatto sta che la data - 10 marzo 1975 - viene riconosciuta per convenzione come punto di partenza di un fenomeno che ha rivoluzionato il panorama radiofonico nazionale.

Ad avviarlo era stata - nel luglio 1974 - la sentenza n. 225 della Corte Costituzionale che aveva dichiarato illegittimo il monopolio statale sulle trasmissioni via etere sino alla definizione di una nuova e adeguata normativa relativa al servizio pubblico. Si creò così un vuoto di potere in cui si insinuò l'iniziativa dei privati: piccole radio nascevano ovunque, salvo essere poi denunciate, spente e infine - dopo le sentenze dei pretori che si richiamavano al pronunciamento della Corte Costituzionale - riaccese.

Nel 1972 Vasco, con alcuni amici apre a Montembrano un piccolo locale per giovani: Punto club, che nel 1975 si trasformerà in discoteca.

Nell'estate di quel 1975 in Italia si contavano circa 150 emittenti.

1975
L'ispiratore" di Punto Radio Zocca fu Marco Gherardi, amico di infanzia di Vasco, che, mentre faceva il militare a Milano, ebbe modo di ascoltare Radio Milano International, (nata il 10 marzo 1975). E fu proprio grazie ai preziosi consigli dei ragazzi di Milano a cui Gherardi e Lucio Serra (altro amico di Vasco) si rivolsero, che il sogno diventò realtà. Acquistarono trasmettitore da 10 watt, che per ottenerlo Vasco e i suoi amici 10 in tutto, si auto-tassarono di £ 250.000 a testa e fecero due fidi da £ 5.000.000 l'uno con una banca). L'idea è di far nascere una radio nell'Appennino tosco-emiliano, si procurarono dischi, cuffie, cassette, registratori, giradischi, costruirono una rudimentale antenna e... partirono! Il primo nucleo di Punto Radio cominciò a trasmettere non propio da Zocca, ma da un paesino vicino, Montombraro, che aveva una posizione ottimale per coprire una vastissima zona dell'Emilia, anche con un trasmettitore di quella dimensione. Erano in tutto una decina all'inizio, tra cui il "cuccioletto" Massimino Riva, appena tredicenne. (chitarrista scomparso il 31 maggio 1999)

18 settembre del 1975
Punto radio fu fondata il 18 settembre del 1975.
21 Settembre 1975
Prende piede così l'avventura nel mondo dell'emittenza privata: inizia a trasmettere "Punto Radio" .
25 Settembre 1975
Nasce a Zocca una delle storie più belle della musica italiana: Punto Radio. Una delle prime "radio libere" italiane, e una delle più amate e conosciute.

Naturalmente, anche Punto Radio ebbe il suo "incontro" con i sigilli dell'Escopost. Vasco, che era il responsabile della radio dal punto di vista legale, venne processato assieme a Walter Giusti, altro ragazzo dello "staff", ma vennero assolti in quanto dimostrarono che quella radio non era nata a scopi di lucro e che non faceva propaganda politica (che era una delle cose più temute dalla radio nazionale).

Una volta avuto il permesso, e sicuri ormai che non sarebbero stati più "fermati", la radio cominciò a fare sul serio e vennero messi su i "palinsesti".

Vasco Rossi, era uno dei ragazzi che si alternavano nella conduzione delle trasmissioni, le quali, per la prima volta, portavano i microfoni in strada per chiedere alla gente cosa ne pensava di questo o quel tema. Così in presa diretta, senza filtri. Ma Vasco e i suoi erano anche fra i pochi a trasmettere e promuovere la musica alternativa di quegli anni: King Crimson, i Boston, Bruce Springsteen, oppure i Sex Pistols, Clash, Lou Reed. Nomi che ora fanno rima con leggenda, ma che allora erano semplicemente rockettari semi-sconosciuti.
Negli studi artigianali ricavati a Montombraro prima e al Residence Giuliana di Zocca poi, nacque un fenomeno di massa che portò, fra il 1975 ed il 1978, centinaia di migliaia di giovani a sintonizzarsi sulle frequenze della Radio, a partecipare alle feste ed ai concerti organizzati da Punto Radio.
Punto Radio è stata anche una straordinaria scuola di talenti artistici. Molti dei DJ "per scherzo" di quegli anni sono poi diventati artisti affermati. Vasco Rossi per primo. Ma ai microfoni stava anche un certo Gaetano Curreri (quello degli Stadio, per intenderci). Oppure Maurizio Solieri e Massimo Riva, colonne portanti della Steve Rogers Band, il Gruppo che ha accompagnato Vasco al successo nei primi anni di carriera e che poi ha battuto la via discografica autonoma.
1976 Anno Fondazione
Il punto più alto della "carriera" di punto radio fu tra l'estate 76 e quella 77. Il 19 settembre del 76, infatti, ad Alassio, si tenne la finalissima di un concorso indetto da "Onda tv" in cui il pubblico votava la sua radio preferita. Vinse Punto Radio, davanti alla diretta concorrente BBC, di Bologna, in cui militavano Red Ronnie e Bonvi.
Quella sera avvenne anche il famoso "patacchino" per cui Red per anni l'ha avuta a morte con Vasco. Per chi non ha mai letto dell'episodio, riportato nel libro di Poggini, ecco cosa avvenne: Vasco, attaccò, senza farsi vedere, un adesivo di punto radio sul giubbotto di pelle di Red, e questi, per ore e ore girò con questo adesivo sulle spalle, tra l'ilarità dei componenti della delegazione di Punto Radio presente ad Alassio. In più, oltre alla beffa il danno: Red Ronnie, quando finalmente se ne accorse, tentò di togliere l'adesivo ma finì con il rovinare definitivamente il giubbotto.

Quella vittoria per Vasco e compagni fu un grande motivo di soddisfazione e di orgoglio, il premio al loro impegno.

Da notare che, mentre i giovani del paese e non solo, li acclamavano e li portavano in palmo di mano, i "grandi" tra cui anche i loro genitori, li rimbrottavano e criticavano, dicendo che quello non era un lavoro vero, e che stavano lì a perdere tempo. Insomma, alcune delle frasi che suggerirono il testo di "siamo solo noi" nacquerò già da lì, a sentirsi dire che i giovani "non sanno far niente" e che "sanno solo combinare stupidate..."

Che in effetti soldi ne girassero pochi era anche vero. Riuscivano a mettere da parte qualcosa, ma il più delle volte erano più le spese che le entrate.
Oltre tutto, per diverso tempo, per loro principio rifiutarono di passare messaggi pubblicitari politici, cosa che invece le altre radio facevano ricevendo soldi in cambio, e questo, se da un lato era lodevole, dall'altro lato non li aiutava economicamente. Per mancanza di soldi, non sempre riuscivano a concretizzzare tutte le idee che avevano. Ad esempio, nell'inverno del '76 ricevettero la proposta di aprire una radio "gemella" a Roma. Nacque "Punto Radio Lazio" con sede a Frascati e per un poco andarono avanti a collaborare, lanciando, tra le altre cose, il primo numero di una rivista in cui scrisse un articolo anche Vasco, ma proprio per problemi di soldi, le varie iniziative sfumarono nel nulla. Nacque così l'idea delle "feste di Punto Radio" nelle varie discoteche, allo scopo, oltre che di divertirsi, di raccimolare un po' di soldi con la percentuale sugli incassi. Vasco nel frattempo aveva incominciato ad avere i primi seri "approcci" con quella che sarebbe diventata la sua vita. Fino a quel momento aveva scritto canzoni così, per sfogarsi o per fare vedere agli altri che ne era capace.
Il primo a fargli capire che quelle canzoni, voce e chitarra, potevano essere "vestite" a dovere fu Gaetano Curreri.

Una curiosità: Curreri fece portare un pianoforte a coda negli studi di punto Radio, e faceva "in diretta" degli stacchetti musicali.
Curreri ascoltò alcune canzoni di Vasco e tra queste rimase particolarmente colpito da "Jenny", facendo sentire a Vasco come sarebbe venuta con un arrangiamento di pianoforte. Vasco però era ancora riluttante ad esibirsi dal vivo, così,quando Curreri e Sergio Silvestri decisero di lanciare una nuova iniziativa, quella dei "Puntautori", ovvero i cantautori di Punto Radio, per farli esibire nel corso delle feste in discoteca, fu proprio lui l'unico a tirarsi indietro.
Arrivato il suo turno sul palchetto, Vasco cominciava a cantare ma poi a metà canzone mandava tutto a cagare dicendo..." torno a fare il dj che è meglio...!"

Punto Radio non fu una radio cosidetta "locale", in quanto la posizione di trasmissione, i 1000 watt di potenza, il ponte ripetitore a Bormio per la copertura anche della Valtellina, unica zona del nord italia non raggiungibile direttamente, una collaborazione con una radio di Roma, in pratica una tale copertura da renderla definibile come, "una delle primissime radio libere nazionali", un ufficio presso la sede per la gestione della pubblicità, uno a Bologna in Piazza Rooswelt, oltre 50 persone fra soci, dipendenti e collaboratori, decine di richieste da parte di radio locali nate come funghi nello spazio di pochissimi anni, di potere effettuare la ripetizione dei nostri segnali nelle zone scoperte, o comunque collaborare, le decine di visite settimanali agli studi, tanto che dopo un po di tempo fu necessario pianificarle in anticipo per evitare assembramenti, la quantità di personaggi vecchi e nuovi che si recavano personalmente presso la sede della radio per promuovere i loro 45 o 33 giri, (nacque in quel periodo un ristorante che lavorava prevalentemente per gli "ospiti di Punto Radio", infatti chiuse i battenti poco dopo il trasferimento della radio a Bologna avvenuta nel 1978).

Passano gli anni, Punto Radio diventa troppo famosa per un semplice gruppo di ragazzi, servono fondi e persone per mantenerla al passo della sua importanza, perciò ci si affida ad un Partito politico che in poco tempo apre una sede a Bologna con 2 studi di trasmissione, 4 studi di registrazione, Redazione con 3 telescriventi collegate con l'ANSA che sfornano notizie senza sosta, il tutto insonorizzato con gommapiuma antirombo e moquette da non lasciare nemmeno un centimetro di cemento scoperto.

Questo cambio di gestione si fa sentire e dopo qualche anno i rapporti cominciano a sgretolarsi, piano piano molti di questi pionieri abbandonano l'avventura prendendo strade diverse, nel frattempo Vasco, assieme a Solieri e Riva, intraprende la carriera di cantante e per forza di cose lascia la sua creatura nelle mani del nuovo gestore.

Dirà Riccardo Bellei, uno degli ultimi "protagonisti" ad andarsene:"...non era più la nostra storia... e la magia degli inizi era svanita. Inoltre, in soli due anni erano cambiate troppe cose e non ci ritrovavamo più nel nuovo modo di trasmettere musica, ormai diventata "non stop". Noi avevamo fatto del dialogo con la gente il nostro punto di forza, ma ormai sembrava roba superata.
Tutti noi, comunque, porteremo vivo dentro il ricordo di quell'esperienza che ha segnato la nostra gioventù, e tutti noi, compreso VASCO, se fosse possibile tornare indietro nel tempo, la rivivremmo volentieri..."
 
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75 replies since 24/2/2006, 20:27   7895 views
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