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CAROSELLO - RAI, la storica rubrica rivive (per pochissimo) nel '97!

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view post Posted on 23/11/2006, 18:40
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Ho visto il sito di mondo carosello...veramente bravi a non dimenticare quello che la RAI ci ha propinato ogni sera negli anni 60-70 e ci ha fatto divertire per l'originalità delle sue scenette.

Ma in Europa c'è stata una pubblicità come la nostra a segnare un'epoca?
 
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Marco Bechere
view post Posted on 10/12/2006, 13:03




CITAZIONE
Ma in Europa c'è stata una pubblicità come la nostra a segnare un'epoca?

No, men che mai nei tanto citati Stati Uniti (andare su Youtube e scrivere nel motore di ricerca OLD COMMERCIAL per rendersene conto).
 
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virgilio72
view post Posted on 26/12/2006, 14:39




CITAZIONE (royal70 @ 19/11/2006, 23:41)
CITAZIONE (Marco_75 @ 18/8/2006, 12:22)
CITAZIONE (virgilio72 @ 8/8/2006, 20:53)
Nell'autunno 1997, in coincidenza con la prima puntata dello show abbinato alla Lotteria Italia (Fantastico Enrico, condotto da Enrico Montesano), la Rai ripropone nientepopodimenoche...Carosello! Pochi lo ricorderanno...perché fu uno dei più clamorosi tonfi per la Rai. Ma io sì...perché lo seguivo e avrei dovuto registrarlo!
La sigla era naturalmente computerizzata, con prodotti di varie categorie merceologiche che scorrevano lungo l'immagine e con la musichetta in un'improbabile versione sincopata.
Gli spot, altro non erano che le versioni estese di quelli trasmessi nelle normali rubriche: prima della soppressione, passata sotto silenzio come l'introduzione, c'erano inserzionisti come De'Longhi, Henkel, Buitoni ed Omnitel. Quello della Henkel utilizzava spezzoni di "Blues Brothers".

Lo ricordo anch'io! Sì, passò tutto così, da non accorgersene... L'operazione nostalgia a 20 anni dall'ultimo Carosello non funzionò: ma c'era da aspettarselo, un ragazzo adulto (la pubblicità nel contesto del mondo odierno) non può tornare nei panni che vestiva da bambino (il passato).

Io mi ricordo soltanto un Carosello doppiato dal compianto Ferruccio Amendola ed uno interpretato da Diego Abadantuono. Devo dire che quello di Amendola mi piaceva abbastanza, era fatto bene, quello di Abadantuono, versione estesa della pubblicità normale, un pò meno ma dipendeva da una mia non-simpatia verso l'attore.
Mi dispiacque per la scomparsa di uno spazio che a mio giudizio era stato mandato subito al massacro (una volta alla settimana il sabato in prima serata, se ben ricordo), senza essere rodato qua e là ma sacrificato sull'altare del tutto-e-subito :( .
Del resto, sono ancora convinto che una cosa del genere potrebbe ancora funzionare: tra le pubblicità più popolari troviamo miniscenette interpretate dal figlio di Amendola, Claudio, da De Sica o da modelle :wub: che dicono amabilmente "4 paperelle").
Il vero Carosello Sperimentale Fallimentare era stato proposto dalla Rai anni prima: mi pare che si chiamasse "Giromondo", andava in onda quotidianamente prima del tg, e proponeva le pubblicità normali intervallate da filmati del tipo: al Palio di Siena un fantino cade e finisce tra le zampe dei cavalli (visto al rallentatore); oppure: la gente in piazza si prende collettivamente a pugni in faccia a ritmo costante :sick: :sick: . Mi chiedo chi abbia ideato quel programma :angry: .
Saluti :ciao: .

Giromondo!!! Me lo ricordo e lo seguivo! Però, la prima volta che lo guardai, rimasi "stranito" dal contrasto tra i filmati (come per esempio, motoscafi che saltavano attraverso cerchi di fuoco) e le réclame. Programma molto, molto innovativo! Mi sa che fecero pure una compilation dei brani di questi intermezzi, chiamata proprio Giromondo e che avvistai in un defunto negozio di dischi reggino, nell'euforico lunedì 17 settembre '84.
 
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t-la
view post Posted on 13/1/2007, 16:57




Il 3 febbraio 2007 Carosello compirà 50 anni. Nello stesso 2007 si ricordano i 30 anni dalla fine di quella leggenda televisiva. Verso la fine degli anni 80 Marco Giusti con la complicità di Romano Frassa e Enrico Ghezzi mise in onda a tarda notte su RaiTre "Carosello Carosello". Erano 8 puntate di oltre un'ora l'una piene di vecchissimi caroselli. Le avevo registrate tutte su vhs e solo l'anno scorso ho ritrovato quelle cassette in uno scatolone. Adesso le sto digitalizzando tutte e spero presto di poter inserire almeno i caroselli più famosi su YouTube.
 
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virgilio72
view post Posted on 14/1/2007, 00:11




CITAZIONE (t-la @ 13/1/2007, 16:57)
Il 3 febbraio 2007 Carosello compirà 50 anni. Nello stesso 2007 si ricordano i 30 anni dalla fine di quella leggenda televisiva. Verso la fine degli anni 80 Marco Giusti con la complicità di Romano Frassa e Enrico Ghezzi mise in onda a tarda notte su RaiTre "Carosello Carosello". Erano 8 puntate di oltre un'ora l'una piene di vecchissimi caroselli. Le avevo registrate tutte su vhs e solo l'anno scorso ho ritrovato quelle cassette in uno scatolone. Adesso le sto digitalizzando tutte e spero presto di poter inserire almeno i caroselli più famosi su YouTube.

Invece dovresti digitalizzarli tutti e fare un dvd per gli interessati.
 
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t-la
view post Posted on 14/1/2007, 08:49




Hai ragione virgilio72. Sono a metà dell'opera, devo ancora passare le ultime due videocassette su hard disk e poi su dvd. Appena avrò finito lo comunicherò su questo forum. Così chi è interessato potrà richiedermi una copia che fornirò gratuitamente (non vorrei mai infrangere i tremendi diritti d'autore rai!).
 
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virgilio72
view post Posted on 14/1/2007, 11:22




CITAZIONE (t-la @ 14/1/2007, 08:49)
Hai ragione virgilio72. Sono a metà dell'opera, devo ancora passare le ultime due videocassette su hard disk e poi su dvd. Appena avrò finito lo comunicherò su questo forum. Così chi è interessato potrà richiedermi una copia che fornirò gratuitamente (non vorrei mai infrangere i tremendi diritti d'autore rai!).

Aspetto! Però presumo che la copia su dvd sia di qualità tale da guardarla "full screen", anche su un televisore.
 
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t-la
view post Posted on 14/1/2007, 11:31




Sì. Per la digitalizzazione non uso il computer, ma un registratore hd/dvd Sony, per cui non c'è riduzione della risoluzione dell'immagine. Tieni solo presente che si tratta di una fonte vhs del 1987/88 circa!
 
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virgilio72
view post Posted on 14/1/2007, 12:10




CITAZIONE (t-la @ 14/1/2007, 11:31)
Sì. Per la digitalizzazione non uso il computer, ma un registratore hd/dvd Sony, per cui non c'è riduzione della risoluzione dell'immagine. Tieni solo presente che si tratta di una fonte vhs del 1987/88 circa!

Benissimo, questo è l'importante! E' chiaro che si tratta di fonte vhs, però prova ad immaginare una compressione ad una risoluzione 160x100...
 
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Marco_75
view post Posted on 7/2/2007, 22:44




Sì, seguivo sempre Carosello Carosello, riproposto spesso da Rai3 come tappabuchi.

T-la, anch'io sarei interessato! Grazie di tutto quello che solo stai pensando x noi.
 
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Marco_75
view post Posted on 7/5/2007, 21:21




Informo gli appassionati che in edicola stanno lanciando 2 dvd su Carosello! Corriamo a prenderli! ;)
 
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virgilio72
view post Posted on 10/5/2007, 11:03




CITAZIONE (Marco_75 @ 7/5/2007, 22:21)
Informo gli appassionati che in edicola stanno lanciando 2 dvd su Carosello! Corriamo a prenderli! ;)

Già comprato e visto! Non è male! Non ci sono i soliti e inflazionatissimi caroselli! Comprerò pure il secondo volume!
 
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view post Posted on 16/2/2013, 17:39
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CORREVA L'ANNO 1975:
L'ADDIO DI CAROSELLO


anni60raicarosello

Un Calindri con seltz e ghiaccio per favore. « Come? », fa la cassiera del bar. Poi l'avventore ci pensa un attimo e... « Pardon! Un Cynar con... » eccetera. Un lapsus che, scombinata com'è la formula narrativa di Carosello, avrebbe potuto benissimo ripetersi più d'una volta; infatti, non s'è mai capito bene se è stato Calindri a pubblicizzare Cynar, o Cynar a pubblicizzare Calindri. Dico di un attore e di un prodotto, come potrei dire di tanti " altri. Una battuta, un paradosso, quello che vi pare... Un esempio fra mille, purtroppo. Perché quello che ci si ricorda di Carosello è proprio quella lunghissima parte iniziale, cosiddetta di « spettacolo », che in teoria dovrebbe servire solo come introduzione al comunicato pubblicitario vero e proprio; quest'ultimo, invece, è relegato in uno striminzito pugno di secondi, durante i quali lo speaker deve dire tante di quelle cose che non se ne riesce a capire una; con il risultato che lo spettatore coglie a malapena il nome del prodotto, quasi mai le sue caratteristiche, e mai, perché non ha il tempo di farlo, riesce a riflettere se vale la pena comprarlo o no. In altre parole, la parte veramente pubblicitaria di Carosello sembra pensata apposta per far da ponte, in attesa del prossimo spettacolino che come quello precedente proporrà le gesta dell'attore famoso, scenette di una beata superficialità, situazioni che dalle prime inquadrature trasudano benessere, allegria, e soprattutto rassicurano sulla certezza di un « lieto fine »; ed è in questo che migliaia di famiglie italiane amano riconoscersi. Altrimenti non si spiegherebbe come Carosello sia riuscito a scandirne quasi un ritmo di vita, l'ora esatta in cui fare certe cose, in cui sentirne altre; alla sua sigla, suona il rintocco del tradizionale inebetimento serale con il naso anchilosato davanti al teleschermo, tutti zitti per vedere e ascoltare cose che alla fine tutti giudicano stupide, ma che la sera dopo tutti non possono fare a meno di rivedere con la scusa: « Stiamo a guardare se stavolta c'è qualcosa di meglio ». Vien quasi l'idea che Carosello, la TV l'abbia usato come bandierina di partenza per le sue trasmissioni serali; ma le bandiere, grandi o piccole, di partenza o no, contengono sempre dei simboli e sono sempre simbolo di qualcosa; e se Carosello è stato per vent'anni il simbolo dei programmi TV... allora si può capire come e durante una discussione (si fa per dire) da bar, o da salotto, c'è qualcuno che non sapendo più come cavarsela sentenzia: « L'ha detto la televisione ». In realtà, pur sembrando il principe della storia della pubblicità italiana, Carosello appartiene più alla storia del costume; non vederlo, è come un appuntamento mancato, come non vedere puntualmente, quando c'era, Lascia o raddoppia? Mancare a questi appuntamenti per molti ha il senso di « essere lasciati da parte » da quell'insostituibile fenomeno che è il processo di costruzione e distruzione di riti e di miti, della cui nascita, vita e morte, ciascuno vuol sentirsi partecipe: dal momento del coito a quello della sepoltura. Ma ora che Carosello forse non si farà davvero più, cosa succederà in quelle famiglie che non sentendo la sua sigla non riusciranno a capire a che ora guardare la televisione? E nella pubblicità? Perché Carosello è stato sì un fenomeno di costume, ma con una partenza pubblicitaria; e il pubblico lo vede ufficialmente come pubblicità. Quando una storia finisce, e quella di Carosello pare proprio che stia per finire, è naturale chiedersi cosa ci sarà dopo.

L'ho chiesto a un addetto ai lavori: Eddy Strazzabosco, vicedirettore generale della Ted Bates Italia, una delle più note agenzie americane di pubblicità operanti da noi.
« Non succederà proprio nulla », mi dice Strazzabosco. « I bambini italiani andranno a letto come i bambini di tutti gli altri paesi del mondo. Anzi, dormiranno sonni più sereni e diventeranno più presto maturi e adulti; senza sorbirsi una trasmissione che può essere indubbiamente considerata come la più stupida rubrica che un ente televisivo statale abbia mai messo in onda ».
« Eppure, Carosello ha fatto girare miliardi; a qualcuno questo affare deve pur essere interessato ».
« Dimentichiamoci gli interessi dei singoli; cerchiamo di far mente locale a questa trasmissione che ormai accettiamo passivamente come .una coda all'ufficio postale. Carosello è veramente una trasmissione di preoccupante stupidità ».
« Sono parole grosse ».
« Lo so », continua Strazzabosco, « ma sono anche parole vere. I film di violenza, e quelli di particolare indecenza, sono vietati ai minori di anni X, perché potrebbero influenzare negativamente le loro personalità non ancora completamente formate. Ma Carosello è altrettanto pericoloso perché ritarda la maturità di un individuo. Cosa vediamo da oltre vent'anni in questa rubrica tanto sopportata? Famiglie che corrono sorridenti nei parchi, cavalli bianchi che attraversano praterie (sempre lo stesso cavallo per anni di prateria), cartoni animati che strappano sbadigli. Carosello non serve a vendere il prodotto. I tecnici della comunicazione lo sanno. Le vendite di pasta-bevande-saponette - detersivi-benzine-orologi-vestiti-eccetera non caleranno d'una lira quando Carosello non ci sarà più; perché Carosello, con le sue 3600 puntate (3600 storielline demenziali), è servito soprattutto a sviare l'attenzione dello spettatore da quella che dovrebbe invece essere una pubblicità informativa.
« Eppure, quando la pubblicità è ben fatta, senza inutili banalità, non è sgradita allo spettatore nemmeno in televisione. Ed è proprio per questo che secondo me, se qualche alto papavero pensa che agli italiani si debba ancora propinare Carosello, lo fa sicuramente convinto di interpretare i desideri della maggioranza. Allora è necessario che qualcuno insegni al nostro ente televisivo a fare delle ricerche di mercato. Ricerche vere, non quelle fatte a tavolino, ove risulta che tutti i programmi sono stupendi, graditissimi, insuperabili, una vera orgia di piacere per il telespettatore ».
« E se qualcuno volesse tentare la salvezza di Carosello? ».
« Allora, questo qualcuno è convinto che si tratti di uno spettacolo adatto al livello mentale dell'italiano. Ma questo sarebbe offensivo per tutti noi. Sicuramente, nello Zambia una trasmissione simile incontrerebbe molte resistenze a essere accettata. E se non si sapesse come sostituire Carosello, si lasci il vuoto assoluto, si mandi in onda per 300 secondi il segnale del I canale. Qualcuno ne approfitterà per regolare il televisore, altri scambieranno quattro parole con la famiglia ».
E altri, dico io, molto meno ottimisticamente di Eddy Strazzabosco, troveranno qualcosa da produrre per riempire quei 300 secondi che non possono rimanere vuoti; la morte di Carosello non manda certo a gambe all'aria l'economia italiana (a parte il fatto che c'è già). Ma i produttori cinematografici che hanno messo le mani nella «réclame» hanno succhiato un bel po' di quattrini da Carosello; e nel caso non ci fosse davvero più, prevedono una diminuzione annua del proprio bilancio che è nell'ordine del 50 per cento circa. Credo proprio che saranno loro e chi li finanzia a trovare il modo di riempire quel tempo lasciato libero da Carosello. E si torna alla storia del costume. Una storia triste, che riletta fa pena. Chiunque voglia scriverla non può farlo senza scandirla a ritmo di ventennio. Quello di Carosello cominciò pochi anni dopo che un altro ventennio moriva; quasi un destino, un presagio. Ma quell'intervallo servì giusto all'Italia per mostrare al mondo una faccia ridanciana e festaiola come se tutto fosse andato bene da sempre; e in realtà, per qualcuno tutto era andato bene da sempre. Per esempio, per quegli stessi che inventarono Carosello: « un modo italiano di guardare la TV ». Bastarono poche stupide note del festival di Sanremo, le vittorie di Bartali e Coppi, la patetica storia di Nilla Pizzi diventata di colpo « regina della canzone », per confondere con un po' di violini e un po' di strumenti arrivati freschi freschi dall'America nei pacchi del piano Marshall i colpi che i poliziotti di Sceiba sparavano sugli operai di Modena e di Reggio Emilia in sciopero.
Carosello nacque lì, ed ebbe una brutta culla. Nello spasmodico bisogno di convincere la gente a spendere e comprare (a parte che ci sia riuscito o meno, qualcuno ci ha guadagnato). Ma l'altro ventennio, quello nero, lasciò davvero dei morti per strada, e tanti; di quelli su cui si piange. E insieme a essi, lasciò un'Italia da rifare o da « dover rifare ».
Mentre se non si rifarà l'Italia di Carosello, sui suoi morti di cartapesta a piangere ci saranno solo le mamme che non sapranno più a che ora mettere a letto i bambini. [articolo pubblicato nel 1975 su un noto magazine mensile della casa editrice Rizzoli, a firma di Roberto Pallavicini]
 
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view post Posted on 10/3/2013, 10:24
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marzo 2013

Torna in Tv il mitico Carosello: l’inizio è previsto per la fine di Marzo. Questa notizia farà felici soprattutto tutti coloro i quali sono cresciuti guardando questa trasmissione. La Rai ha annunciato anche il ritorno dell’antico Intervallo, in versione “Intervallo 2.0”. Insomma, la Rai rispolvera i suoi gioielli di famiglia.
Dalla fine di marzo, intorno alle 21:00 di ogni sera, andrà in onda Tutti a letto dopo le 9, una striscia di duecentodieci secondi di pubblicità, suddivisi in tre spot da sessanta secondi e uno da trenta e racchiusi in uno spazio be definito. Il titolo scelto ha il sapore dell’amarcord, infatti riprende la classica frase dei genitori: “dopo Carosello tutti a nanna”. Questa frase ha scandito la buonanotte per generazioni di bambini, sin da quando, il 3 febbraio 1957, Carosello debuttò sul Programma Nazionale trasmesso ogni giorno dalle 20:50 alle 21:00.
“L’idea di creare il Carosello era venuta ai dirigenti della Rai di allora per trovare uno spazio alla pubblicità, che a quel tempo non si poteva inserire all’interno dei programmi. Fu perciò deciso di creare un contenitore dove presentare una serie di filmati, scenette e cartoni animati che in un minuto e quarantacinque secondi raccontassero una storia e nei trenta secondi conclusivi facessero pubblicità ad un prodotto. Il tutto racchiuso in una sigla di apertura e di chiusura, una tarantella napoletana di Raffaele Gervasio che divenne uno dei brani più ascoltati della storia della musica”.
 
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Giuseppe Borraccino
view post Posted on 16/4/2013, 13:04




CAROSELLO RELOADED, DAL 6 MAGGIO TORNA SU RAI 1

Immaginate un Furia cavallo del West che beve solo caffè in realtà aumentata, e avrete una vaga idea di che cos’è il Carosello moderno. I primi a vederlo saranno gli inserzionisti, a cui verrà presentato martedì 16 aprile a Milano presso la Rai di Corso Sempione e mercoledì 17 aprile a Roma nella sede di viale Mazzini “Carosello reloaded”, riedizione cross-mediale del vecchio formato tanto amato dai telespettatori che ha fatto la storia della pubblicità e che ha segnato il successo e la popolarità di importanti aziende e marchi. “In onda dal 6 maggio, Carosello reloaded – afferma Lorenza Lei, amministratore delegato di Sipra – vuole rappresentare per il mercato pubblicitario una nuova e più evoluta forma di comunicazione nell’era del digitale multipiattaforma: il Branded Entertainment, un’ intersezione tra advertising e entertainment, tra pubblicità e contenuto editoriale”. L’obiettivo è di rilanciare la pubblicità come espressione artistica in grado di intrattenere, emozionare e coinvolgere il consumatore. “Carosello reloaded – sottolinea Fabrizio Piscopo, direttore generale Sipra – è uno spazio di 210 secondi on air tutti i giorni su Rai1 in prime time in via sperimentale a partire dal 6 maggio 2013 fino al 28 luglio 2013, con un’ impaginazione grafica unica, composta da 3 mini- sketch, realizzati ad hoc”. Ma Carosello reloaded non è solo tv tradizionale “è anche un formato multimediale ed interattivo declinato su diverse piattaforme: dal web al cinema, dal mondo social alla radio – continua Piscopo – grazie ad un’app interattiva multimediale il progetto Carosello è anche per smart devices e grazie alla tecnologia ”second screen” dà la possibilità alle aziende di creare un filo diretto con il consumatore”. A sottolineare la portata strategica e culturale dell’operazione, verrà lanciato un concorso per giovani talenti creativi che premierà la miglior ”mini-storia” creata. Inoltre la Direzione Strategie Tecnologiche Rai con il Centro Ricerche avvierà la sperimentazione della prima applicazione di ”Realtà Aumentata” al mondo della pubblicità. Durante la trasmissione degli spot del nuovo Carosello un avanzato sistema tecnologico ed una semplice app caricata sul proprio smartphone o tablet consentiranno di fruire di contenuti di approfondimento, multimediali ed interattivi, collegati a quanto sta andando in onda sullo schermo televisivo.
 
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30 replies since 8/8/2006, 19:53   1336 views
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