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view post Posted: 4/4/2017, 12:30 [DISCUSSIONE] RADIO LAZIO - Storia delle Emittenti Radio
[1981][DOSSIER] RADIO BLU - ROMA

SECONDA GESTIONE

Radio Blue diventa Radio Blu nel 1978, la vecchia proprietà è completamente estro-messa, si costituisce una società a responsabilità limitata con due nuovi soci; dietro di loro, la federazione romana del partito comunista. La radio cambia volto: dalla radio tipicamente commerciale si incammina sulla strada dell’informazione in concomitanza con la difficile virata che il PCI opera nel settore passando dalla difesa strenua del monopolio all’intervento attivo nel settore privato. Adesso Radio Blu è il quotidiano radiofonico privato più costoso e più ascoltato, della capitale: dieci tra redattori e fonici/registi assunti a tempo pieno e inquadrati con i minimi contrattuali di categoria (560 mila mensili); dieci tra tecnici e amministratori assunti part-time, fanno di Radio Blu un apparato informativo che costa 150 milioni l’anno.

Radio Blu sembra essere una radio sicura di sè, un piccolo gioiello dalla organizzazione del lavoro perfettamente lubrificata, capace di affrontare adeguatamente le insidie del mercato.

Un unico problema: e se il partito comunista cambiasse di nuovo opinione sulle radio extra-monopolio?

Ecco, di seguito, i più importanti dati tecnici di Radio Blu: potenza d’uscita: 2500 watt, trasmettitore Collins, vengono irradiati da Rocca di Papa, un comune a 25 chilometri in linea d’aria da Roma. Nonostante l’indubbia qualità tecnica dell’alta frequenza esistono tuttora dei gravi problemi di ascolto in alcune zone di Roma che sono dovuti — a detta dei tecnici della radio — alle interferenze delle altre emittenti e alla generale situazione di sovraffollamento dell’etere romano;

- bacino d’utenza: come per tutte le altre emittenti è più difficile coprire bene Roma che arrivare con il segnale in Sardegna. In ogni caso, Radio Blu non pensa di rincorrere la qualità tecnica dell’ascolto buttandosi nella corsa al rialzo del wattaggio dei trasmettitori ;

- audience: con il tredicesimo posto assegnatole dal sondaggio Irei e il 3,0% dell’ascolto (come Radio Radicale) Radio Blu è la prima radio d'informazione di Roma e provincia ;

- assetto proprietario: la S.r.l. Radio Blu, proprietaria degli impianti, è formata da Massimo Tiberi e Giulio Cesare Italiani. L’amministratore della società è Riccardo Bernardini unico superstite della vecchia proprietà: tutti e tre sono esponenti del partito comunista;

- gestione: la gestione dell’emittente è affidata al collettivo redazionale che è formato da tutti i dipendenti della radio;

- organizzazione del lavoro: di gran lunga la più articolata e importante nelle radio romane d'informazione. Radio Blu dispone di otto redattori inquadrati contrattualmente con i minimi della categoria giornalistica (il direttore responsabile del giornale radio è Grazia Francescato, una giornalista dell'Ansa); di due redattori musicali con la qualifica e il contratto di fonici registi secondo normative accettate della Fls (Federazione Lavoratori dello Spettacolo); 5 tecnici part-time (25 ore settimanali) con il contratto Fls; quattro dipendenti part-time per la segreteria di redazione, segreteria amministrativa, direzione e segreteria della promozione pubblicitaria e dell’immagine dell'emittente. E poi, ancora, tre collaboratori per l’informazione e dieci per i programmi musicali. A prima vista quella di Radio Blu è l’organizzazione del lavoro più dettagliata e rigida che finora abbiamo incontrato. In realtà anche a Radio Blu vale il principio della polivalenza parziale delle mansioni e della discussione collettiva della programmazione;

- bilancio: Nell’80 la radio è costata 150 milioni: 30 sono arrivati dalla pubblicità (Radio Blu non ha ancora concessionarie pubblicitarie nazionali ; per Roma, lo scorso anno, si è servita della Cis), 30 sono frutto dei concerti, degli spettacoli e comunque di tutte le iniziative collaterali all’emittenza radiofonica; 90 li ha versati, sotto forma di contributo, il partito comunista romano. Nell’81 Radio Blu ha usufruito di un contributo straordinario per le campagne elettorali (referendum ed amministrative) di 30 milioni. Ma si deve anche dire che negli ultimi 60 giorni la nuova strategia pubblicitaria (definizione del target della potenziale committenza nell’industria editoriale romana e in quella dello spettacolo) ha già fruttato contratti per circa tre milioni;

- programmazione: 24 ore; quasi diciannove in palinsesto, notturno non-stop.

« Oggi regna il denaro, e le tv private si fanno per fare soldi e si avviano sempre più a essere semplici terminali di programmi confezionati dalle concessionarie pubblicitarie, e non certo al livello dei progetti commercialmente spettacolari di Canale 5 » dice Franco La Torre di radio Blu.
view post Posted: 1/4/2017, 11:23 [DISCUSSIONE] RADIO LAZIO - Storia delle Emittenti Radio
[1981][DOSSIER] GBR RADIO - ROMA

SECONDA GESTIONE

Radio Gbr (102.5 MHz) nasce nel 1976 come una delle prime esperienze commerciali dell'etere radiofonico romano. Gli impianti, di proprietà dell'industriale Giovanni del Piano, hanno funzionato ininterrottamente fino al marzo di due anni fa quando l’emittente, pur essendo ben collocata nel panorama della radiofonia commerciale, interrompe improvvisamente le trasmissioni proprio per ragioni economico finanziario. Dopo nove mesi di silenzio, nel novembre del '79 la radio, rinnovata nell’assetto proprietario e nella gestione della programmazione, ha ripreso a trasmettere.

A rilevare gli impianti è stata la Rasa, una società finanziaria legata al gruppo SIT. La gestione dell’emittente è affidata a due esperti professionisti della radiofonia, tuttora collaboratori della RAI : Marcello Casco e Paolo Moroni.

- Potenza d’uscita: i 2500 watt di Gbr sono irradiati da un’antenna posta sull’Hotel Hilton situato a Monte Mario in una delle zone più alte di Roma;

- Bacino d’utenza: quello dichiarato è il Lazio con alcune punte di ascolto in Sardegna, Toscana e Campania. In realtà, come per tutte le radio romane, anche Gbr è sottoposta a disturbi in alcune zone della città, dovuti indubbiamente alla caotica situazione delle frequenze;

- Audience: secondo il sondaggio Irei è al terzo posto con il 15,1% dell’ascolto;

- Assetto proprietario: la Rasa, una finanziaria S.r.l. è proprietaria degli impianti e programma gli investimenti in bassa e alta frequenza ;

- Gestione: l’emittente è affidata ad una cooperativa di soci lavoratori che percepiscono una quota sulla pubblicità introitata dalla Rasa;

- Organizzazione del lavoro: attualmente radio Gbr non dispone di alcun dipendente. I nove soci della cooperativa hanno ruoli e mansioni precise nella gestione della radio (direttore responsabile: Marcello Casco; direttore dei programmi: Paolo Moroni; direttore amministrativo: Paola Taverna (che conduce anche una trasmissione per le donne); coordinatore dei programmi: Antonella Casco; in più, cinque tecnici) ma sono tutti abilitati al lavoro di speaker. Un’altra decina di collaboratori fissi, viene retribuita secondo le modalità del contratto di prestazione d’opera, a seconda cioè delle ore di trasmissione prodotte;

- Bilancio: le entrate della radio provengono esclusivamente dalla pubblicità nazionale e locale. La concessionaria pubblicitaria nazionale di Gbr è la Dp di Milano. Nel 1980 ha fornito complessivamente alla Rasa per la pubblicità diffusa su Gbr cento milioni. La pubblicità locale è affidata a singoli procacciatori. Non è ancora valutabile in cifre l’apporto finanziario del settore locale. I responsabili sperano almeno di raddoppiare il fatturato pubblicitario nel corso di questo anno e puntano a 180 milioni di pubblicità locale entro il 1983;

- Bassa frequenza: Radio Gbr dispone attualmente di tre studi di registrazione completi di ottima qualità tecnica che possono alternativamente essere utilizzati per la messa in onda. Pregevole la discoteca: 3000 lp e 8000 45 giri tutti regolarmente schedati per genere ed autore;

- Programmazione: 24 ore; dalle 7 alle 24 in palinsesto; dalle 24 alle 7 musica non stop. Il genere è quello tipicamente commerciale basato soprattutto sulla personalità dei conduttori. Vanno in onda regolarmente rubriche sui problemi sociali, trasmissioni autogestite da ambasciate straniere (Brasile, Francia, Grecia) in lingua madre. L'unico spazio informativo in senso stretto è fornito dalla messa in onda in contemporanea della colonna audio di Contatto, il telegiornale della catena di Rizzoli; da notare che un terzo della programmazione è costituita da programmi confezionati e registrati, a testimonianza dello sforzo produttivo dell’emittente ;

- Promozione: praticamente inesistente. La immagine della radio però, risulta oggettivamente favorita dal legame con Gbr televisione;

- Progetti: il club Antenna Italia. Riunisce già quattro radio di proprietà della Rasa e una (Antenna Capri di Napoli) con la quale è stato stretto un accordo. Questa organizzazione, che già pratica lo scambio dei programmi tra le emittenti, prefigura nei fatti l’ipotesi di una catena radiofonica nazionale. Le altre radio, oltre Gbr, sono: Radio Express 164 di Bologna; Radio Grattacielo di Milano; Radio Monte Pizzorne di Lucca che già ripete le trasmissioni di Gbr attraverso un sistema di sottoportanti televisive (anche se i responsabili della radio non hanno confermato ufficialmente l’uso di questo sistema). Un altro progetto radiofonico di Gbr, di natura opposta al precedente, è il varo di una nuova frequenza per trasmissioni esclusivamente dedicate alle scuole e ai problemi della circoscrizione comunale di Roma in cui trasmette la radio. Infine, è in fase di allestimento un trasmettitore in grado di ripetere il segnale di Gbr dal Monte Cetona verso Perugia, Viterbo e le Marche.
view post Posted: 30/3/2017, 08:58 [DISCUSSIONE] RADIO EMILIA ROMAGNA - Storia delle Emittenti Radio
[1981] RADIO EXPRESS 2 BOLOGNA

L’ultima mania italiana sembra essere diventata quella di accumulare il maggior numero possibile di ore di trasmissioni radiofoniche senza interruzione: una non-stop che mette a dura prova il disk-jockey di turno che aspiri a diventare il detentore del primato italiano e (successivamente) mondiale. La cronaca propone il nome dell’artigiano bolognese Gianni Carlotti che si è seduto davanti ai microfoni di Radio Express 2 (Bologna, 96 Mhz), di cui è titolare, proponendosi di restarvi il più a lungo possibile. Modalità della maratona radiofonica: un riposo di quindici minuti ogni ora, 45 minuti di sonno per notte, l’assistenza di un’équipe medica in studio e una dieta ferrea.

Dopo aver battuto il presunto record italiano di 147 ore, il Carlotti non ce l’ha fatta ad arrivare a quello mondiale di 284 ore e si è fermato a metà. È però riuscito nell’impresa di far parlare di sè e della propria radio anche nel clima rarefatto di una Bologna in piena smobilitazione feriale. Assieme all’affetto e agli incoraggiamenti di tanti amici, sono arrivate le amarezze: pare che il suo record non sia omologabile infatti, l’associazione nazionale disk-jockey (in ferie) non ha risposto agli appelli mentre da Viareggio certo Max Davoli di radio Babilonia proclamava il proprio «record italiano» con «sole» 112 ore durante le quali aveva però seguito scrupolosamente (al contrario del Carlotti) i regolamenti internazionali.
view post Posted: 22/3/2017, 16:46 [DISCUSSIONE] RADIO CAMPANIA - Storia delle Emittenti Radio
[1986] CRC CENTRO RADIODIFFUSIONE CAMPANIA

Abbiamo già riferito della formula adottata da Crc, Centro Radiodiffusione Campania, l’emittente di Marano di Napoli, che si basa sull’informazione accurata, lo sport e i programmi musicali in diretta. Resta da dire che l’attività del gruppo che gestisce Crc, sempre piuttosto intensa, non si limita al lavoro davanti ai microfoni. La radio ha infatti dato origine ad un disco (‘La tua radio del cuore’) e al periodico ‘Crc notizie’, diretto da Alfonso Ruffo.

Su questo giornale in una scheda di autopresentazione i redattori di Crc hanno scritto: “La sigla Crc sta per Centro Radiodiffusione Campania ma l’emittente si estende ben oltre l’ambito regionale. Puoi trovarla sui 100.500 e 101 MHz stereo e dalla mezzanotte in poi sul monoscopio di Italia Uno. Tecnicamente è tra le emittenti più attrezzate del momento: gli impianti irradiano circa 6000 watt distribuiti su due ponti radio, ai Camaldoli e sul Vesuvio. Crc divora quotidianamente migliaia tra cassette e dischi, lavora sodo e vuole tenersi aggiornata”.
view post Posted: 22/3/2017, 16:18 [DISCUSSIONE] RADIO CAMPANIA - Storia delle Emittenti Radio
[1982] RADIO COSTIERA AMALFITANA

Don Sigismondo Anastasio, 64 anni, nato a New York da genitori positanesi, è il parroco di Pastena di Amalfi. Dai microfoni di Radio Costiera Amalfitana, ogni mattina, racconta il Santo del giorno, dà il buon giorno agli amalfitani e infine impartisce loro la benedizione. Ogni giovedì, dalle 17.00 alle 18.00, tiene una trasmissione intitolata "Allegramente ma santamente”. Ecco il frammento di una registrazione di questo programma, avvenuta in un giovedì di agosto.
” ...e poi vi raccomando a tutti quanti di fare i primi venerdì del mese, e poi a tutti quanti di andare a messa tutte le domeniche. E no, pensiamo a Dio alla domenica perchè lui penserà a noi tutta la settimana. Se non pensiamo a lui, come vogliamo che lui pensi a noi? La vita è così, tu pensi a me e io penso a te. Questo è il vero amore. Quindi mi raccomando queste tre cose: l’apostolato della preghiera, i primi venerdì del mese e l’assistenza alla messa. E dopo aver detto tutte queste belle cose mettiamo la sigla del programma: un bel valzer, le onde del Danubio, che dedichiamo a questo nostro amico che è venuto a trovarci, e a tutti gli ascoltatori di RCA, la prima emittente o radio della costiera, che ha trasmesso questo programma fraternamente e allegramente sulla frequenza delle onde 92.300 e 103.800 e 88 per le radio locali.

Vi ringrazio perchè avete avuto tanta pazienza e tanto amore di ascoltarmi. A tutti quanti i radioascoltatori la mia più cordiale benedizione nel nome del padre del figlio e dello spirito santo. E a tutti quanti a risentirci a giovedì prossimo dalle 17.00 alle 18.00 per ascoltare il programma ’’Allegramente ma santamente”. A tutti quanti ciao ciao".
view post Posted: 8/3/2017, 15:38 [DISCUSSIONE] RADIO LOMBARDIA - Storia delle Emittenti Radio
[1982] RADIO POPOLARE DI MILANO

Biagio Longo, il direttore di Radio Popolare di Milano, racconta questa esperienza.

« In redazione siamo in una quindicina, più collaboratori e corrispondenti sparsi un po' ovunque, anche all’estero. Il nostro lavoro rimane ancora e soprattutto militanza: ognuno di noi potrebbe trovare altrove un lavoro meglio remunerato, visto che qui il compenso fisso varia tra le quattro-cento e le cinquecentomila lire al mese. Ma personalmente mi interessa moltissimo rimanere in un esperienza di questo genere e in un settore politicamente strategico come quello dell'informazione. All inizio eravamo un po' tutti giornalisti, quello che ci interessava era il discorso' fatto a tutti i costi, puntavamo tutto sull’informazione. Poi abbiamo scoperto che fare buona informazione in una radio, che è solo un rumore indistinto sulla scala delle frequenze, è semplicemente inutile. E che se volevamo sopravvivere dovevamo darci una struttura che non fosse quella giornalistica. C’è stato allora il passaggio più sofferto, quando le opportunità di lavoro non sempre corrispondevano alle vocazioni. Uno veniva qui per fare una trasmissione musicale e gli toccava fare il ragioniere, io sono entrato per fare un certo tipo di giornalismo e mi trovo a fare il direttore, slegato da un discorso di produzione immediata. Prima tutti vivevamo in funzione di una trasmissione, di una produzione in diretta, guai a non farla, si potevano creare anche dei problemi.

Il nostro giornalismo? Funzioniamo come una normale testata giornalistica, con redattori stabili per i vari settori: cronaca nera, giudiziaria, spettacolo e così via. Con collaboratori e informatori copriamo i punti di riferimento tradizionali (questura, ospedali, scuole) e quelli più "nostri", le fabbriche e le scuole. È una miscela di informazione verticale e orizzontale delle fonti giornalistiche, mai completamente verificabili: se apprendi una notizia spesso è perché te la vogliono far arrivare. Diamo moltissimo spazio all'autogestione pur sapendo il prezzo che paghiamo, quello della qualità, su cui a volte non è possibile intervenire. Tentiamo di mettere in comunicazione i diversi soggetti e oggetti della comunicazione, con risultati a "La Repubblica ", non si ha modo di sapere immediatamente come reagisce il delegato sindacale, né si sa cosa pensa l’altra gente, o gli operai non iscritti al sindacato, di questo flusso di comunicazioni tra il vertice e la base. Noi riusciamo contemporaneamente ad avere Lama ai telefono, i delegati in studio e a far intervenire al telefono anche quella gente che del sindacato non ha mai voluto saperne.

Chi ci ha insegnato a fare del giornalismo radiofonico? Scaramucci ha avuto un ruolo importante nel formare la nostra sensibilità giornalistica. La pulizia del linguaggio, il concetto di informazione come ricerca e non come usurpazione nei confronti dei tele-radio ascoltatori, il linguaggio che può essere politico ma che deve essere semplice al tempo stesso. E poi la nostra esperienza, i riscontri che abbiamo quotidianamente: una professionalità che cerchiamo di trasferire con i corsi di giornalismo radiofonico che organizziamo. Con il ritmo folle che teniamo è una buona occasione per fermarci e riflettere su ciò che facciamo e con il fatto di avere un rapporto dialettico con i nostri "allievi" possiamo anche verificare il nostro lavoro ».
view post Posted: 7/3/2017, 17:10 [DISCUSSIONE] RADIO LOMBARDIA - Storia delle Emittenti Radio
[1982] RADIO CITTA' - MILANO

Un’altra radio di Milano che si sta impegnando seriamente in un ambito giornalistico è Radio Città, che con la sua seconda frequenza Radio Città 2 privilegia un discorso culturale e informativo.

"Noi tentiamo di operare e di incidere sul tessuto cittadino - spiega Marco Garofalo, il direttore editoriale - ma le opinioni raccolte le vogliamo organizzare noi. Conosciamo questo mezzo di comunicazione e ci sentiamo in dovere, oltre che in diritto, di mettere a disposizione questa professionalità per rendere al meglio le informazioni affidateci. È molto meglio per tutti una buona sintesi radiofonica che la lettura di un comunicato. Vogliamo essere una radio con una personalità, non camuffata dalla demagogia del microfono aperto. Questa sindrome da cornetta rende i redattori della radio quasi degli ostaggi in mano ad un pubblico che spesso, non sapendo usare il mezzo, se ne impossessa in maniera scriteriata e inutile.

Manteniamo col nostro pubblico un rapporto più diretto rispetto a quello degli altri mass-media, ma non deleghiamo a nessuno il nostro compito di fare informazione”.

"Anno primo, numero 22, 10 marzo 1982, sono le undici e 16 minuti esatti. C’è il sole... A quanto pare, almeno fino ad ora, non è la fine del mondo. E questo è un fatto. Ognuno è libero di considerarlo un bene o un male, ma è un fatto. L’ipotesi che il mondo potesse finire era stata avanzata nel 1974, quando un libro...”

Il ventiduesimo numero di "Milano Città” è iniziato così, con tono colloquiale, introducendo la notizia del giorno. Ad essa ne sono seguite altre e tra l’una e l’altra sono stati trasmessi alcuni servizi, qualche informazione culturale, rarissimi stacchi musicali. Il tutto per la durata di un’ora esatta.

"Milano Città” è un vero e proprio quotidiano radiofonico: viene trasmesso ogni settimana dalle 11,15 alle 12,15 dal lunedì al venerdì, dai 98 megahertz di Radio Città 2 di Milano. Vi lavorano otto redattori che confezionano per ogni numero dai sei ai dieci servizi giornalistici, più le notizie del giorno. La linea editoriale è rigorosamente orientata sul "locale": Milano è ancora Milano, più l’hinterland naturalmente, senza dimenticare talvolta gli avvenimenti esterni che possono avere una qualche influenza sulla città.

A coordinarlo è Giampiero Dell’Acqua, giornalista di lunga esperienza, noto tra l’altro per aver curato direttamente le pagine milanesi di ”La Repubblica". Approdato a Radio Città dopo una breve esperienza a TRM 2, una televisione privata milanese, ha inventato questa che è una testata giornalistica in piena regola. Esiste una sorta di "menabò” all’interno del quale sono disposti gli spazi occupati da interviste, inchieste, notizie, novità della cultura e dello spettacolo milanesi; ci sono: personaggi di Milano, i suoi artigiani e i suoi negozi, le iniziative commerciali, i dibattiti e le conferenze.

’’Milano Città” ha parlato per esempio delle multe affibbiate ai milanesi e della mancata ’prima’ dell'Anna Bolena alla Scala,
delle botte in famiglia e del nuovo film di Maurizio Nichetti, degli scrittori milanesi e dei giovani leader (ovvero i ragazzi più ammirati dei licei milanesi). Come ogni quotidiano che si rispetti ha un supplemento, al venerdì, con le indicazioni per il fine settimana: musei, mostre, itinerari, gite, ristoranti. E al sabato mattina il quotidiano diventa un settimanale, che dalle 9 alle 12 presenta con una veste diversa per un pubblico diverso e quindi più orientata all’intrattenimento, il meglio dei servizi trasmessi durante la settimana.

Un professionista della carta stampata decide quindi di esplorare la radio. Non è una conoscenza epidermica, fatta magari di una trasmissione alla settimana, ma è un coinvolgimento pieno. Cosa significa? "Significa che sto imparando a usare la radio - risponde Giampiero Dell’Acqua -Non è difficilissimo, forse ciò che mi manca di più è la verifica diretta di ciò che faccio, la possibilità di intervento su qualcosa che sia scritto, e non parlato.

Ma in questa situazione viene ugualmente valorizzata la parola scritta (lo scrivo ancora, eccome), che deve essere poi letta. Negli ultimi dieci anni di giornalismo mi sono fatto un’idea precisa di una serie di parole che non si usano colloquialmente e che i giornalisti continuano a utilizzare, lo ora posso al contrario tentare di rivalutare alcuni modi di dire che sono propri del linguaggio parlato. Un. linguaggio essenziale, immediato, che punta al concreto così come concrete sono le persone che ascoltano e che fanno parte di un pubblico che dobbiamo crearci giorno dopo giorno. È anche per questo che proponiamo una serie di servizi di breve durata, che col tempo aumenteranno di numero proprio per toccare gli interessi di tutti gli ascoltatori”. Nella radio si dichiarano tutti più che soddisfatti di questo esperimento. ’’Prima eravamo bravi e volonterosi, ma sempre dei cani sciolti” confessa Michela Raffaelli, una redattrice. ’’Commettevamo puntualmente l’errore di trascurare il locale per privilegiare altri avvenimenti”.
view post Posted: 1/3/2017, 11:49 [DISCUSSIONE] RADIO LOMBARDIA - Storia delle Emittenti Radio
[1982] RADIO POPOLARE MILANO

Radio Popolare di Milano, una cooperativa con oltre diecimila soci, progettata e fondata da Piero Scaramucci (giornalista della Rai) nel 1976, rimane di queste radio il riferimento principale. Anche perché/seppur faticosamente, è riuscita a superare lo sbandamento dovuto al crollo del movimento assumendo un ruolo di informazione molto preciso e del tutto particolare che dura tuttora. È insomma uno dei rarissimi esempi di altra comunicazione che riesce a sopravvivere e addirittura ad ingrandirsi, puntando su un pubblico preciso (’’quelli di sinistra”) destinato a diventare sempre più vario.

Nel vecchio caseggiato occupato da Radio Popolare, dove lavorano trenta persone regolarmente retribuite e altrettanti collaboratori, si respira un’aria particolare. È una sorta di frenesia collettiva: redattori che corrono su e giù per le scale (lo stabile si distribuisce su tre piani) brandendo foglietti, cassette e magnetofoni; tecnici e giornalisti che si incontrano ad ascoltare e riascoltare registrazioni e servizi in "punti d’ascolto” (registratore, cuffia e telefono) disseminati un po’ dappertutto, voci concitate che si urlano brevemente ordini e direttive, il tutto mixato con gli incessanti squilli del telefono e il ticchettio delle macchine da scrivere e delle telescriventi. Insomma, una redazione "vera”. Fatta, però, anche dalle migliaia di ascoltatori che telefonano, intervistano e collaborano.
view post Posted: 27/2/2017, 12:10 [DISCUSSIONE] RADIO SICILIA - Storia delle Emittenti Radio
[1986] RADIO ESMERALDA CATANIA

Radio Esmeralda, emittente catanese della Sper, ha sede a Cannizzaro in via della Scogliera, IV traversa n. 16 con telefoni 095/492808 e 493728 e diffonde su buona parte della Sicilia su varie frequenze.

Di proprietà di Maria Longo, Radio Esmeralda ha un palinsesto abbastanza vario che — questa volta — non è composto di sola musica. Il buongiorno è dato costantemente alle 8.30 dal ‘Mattiniere’ con il radiogiornale (notizie flash) e la musica presentata da Alexandra; alle 10 c’è‘Frullato misto’ ovvero lo ‘spazio per le donne’ di Radio Esmeralda, un programma di intrattenimento condotto da Maurizio e Angela e comprendente notizie varie, curiosità e rubriche di cucina, cosmesi e bricolage.

Interessanti i programmi del pomeriggio che cominciano alle 13.30 con ‘Cabaret’, gags e comicità in compagnia di Antonio; seguono ‘Italianissimo’ (musica made in Italy) e le novità discografiche di Alex. Alle 16 c’è la ‘Fiaba di Esmeralda’, una mezzora dedicata ai più piccini.

La domenica pomeriggio Radio Esmeralda è ‘Speciale domenica in quiz’, quattro ore di musica, quiz, allegria in compagnia di Seby e Giancarlo. Infine alle 10.30 di ogni giorno Giancarlo Giusti presenta ‘Teleradio’, selezioni musicali effettuate direttamente dagli ascoltatori di Radio Esmeralda.
view post Posted: 22/2/2017, 09:57 [DISCUSSIONE] RADIO SARDEGNA - Storia delle Emittenti Radio
[1986] RADIO COMETA CAGLIARI

Fra le radio private di Cagliari non ci sono solo emittenti strettamente musicali. Sull’altro versante, quello un po’ meno commerciale ma certamente più completo dal punto di vista radiofonico, c’è un’emittente come Radio Cometa, una stazione cattolica in attività da sette anni che copre l’area della città di Cagliari e del suo hinterland con un potenziale di ascolto di circa 400-500.000 utenti.

Il palinsesto è composto di 14 ore giornaliere di trasmissione dalle quali circa 8 di musica e le rimanenti dedicate a programmi in prevalenza culturali con particolare riferimento ai problemi locali. Tra i vari servizi primeggiano le interviste su argomenti sociali, morali, scolastici, politici, economici, sportivi, artistici, musicali, religiosi, nonché notizie e commenti degli avvenimenti che interessano il cittadino. Collaborano giornalisti, insegnanti di ruolo, esponenti del mondo del lavoro e giovani universitari.

“Qui c’è davvero un po’ di tutto — ci ha detto Sergio Soi, che è stato attore anche alla sede cagliaritana della Rai e oggi lavora anche a Radio Cometa — Abbiamo anche fatto del teatro radiofonico originale grazie alla collaborazione del noto regista sardo Aldo Aucis”.
view post Posted: 19/2/2017, 10:33 [DISCUSSIONE] RADIO CALABRIA - Storia delle Emittenti Radio
[1986] RADIO SILA TRE COSENZA

A maggio compie otto anni Radio Sila Tre, emittente di San Giovanni in Fiore (Cosenza), cui anche per il primo trimestre 1986 le indagini telefoniche assegnano un buon ascolto nell’ambito delle emittenti della Sila cosentina e catanzarese. Per l’occasione Radio Sila Tre ha organizzato una serie di trasmissioni speciali che si protraggono fino a giugno.

Numerosi messaggi sono giunti al direttore della radio Franco Laratta che è stato anche il fondatore di Radio Sila. Fra i tanti uno merita una segnalazione particolare: proviene da Lugano e porta la firma di Massimiliano Pani, musicista e figlio di Mina che, a nome della grande cantante italiana, invia saluti e auguri a Radio Sila Tre.

L’emittente infatti — caso rarissimo in Italia — mantiene stretti contatti con Mina e soprattutto con Massimiliano Pani: Radio Sila Tre riesce ad avere per prima le scarsissime e richiestissime notizie sulla produzione discografica della celebre cantante.
view post Posted: 7/2/2017, 10:58 [DISCUSSIONE] RADIO BASILICATA - Storia delle Emittenti Radio
[1986] RADIO BLU POTENZA

Radio Blu, nata il 1" novembre 1979, è una delle più note fra le emittenti della provincia di Potenza dato che fin dall’inizio ha mantenuto una linea costante basata sulla serietà e l’impegno nel tempo rifiutando l’improvvisazione e il pressapochismo che hanno portato alla chiusura non poche stazioni della zona.

“Siamo in effetti un’emittente regionale — dice il direttore di Radio Blu, il professor Antonio Leone — e sconfiniamo anche in centri del barese come Spinazzola e Gioia del Colle. La nostra frequenza è quella del 102.200 con una potenza di 1000 watt e la nostra sede è a Pietragalla in via Principessa Giovanna 5 con telefono 0971/946303. Ciò che vorrei far rilevare è quanto sia importante una radio come Radio Blu nella realtà della provincia di Potenza e in particolare nei piccoli centri come Pietragalla. Per molti ragazzi di qui questa emittente è un punto di riferimento, un modo piacevole di impiegare il tempo, una maniera per conoscersi e per comunicare”.

Molto polemico con quanti nel Nord ‘snobbano’ il Sud e la Basilicata in particolare, Leone si ritiene ingiustamente trascurato anche dal punto di vista pubblicitario. “Nessuno si interessa di Potenza e della sua provincia, nessuno al Nord vuole conoscere la realtà lucana in generale e in particolare quella della radiofonia locale — dice Leone — Se solo qualche agenzia pubblicitaria milanese ci prendesse in considerazione, potremmo migliorare ancora il livello della nostra radio. Non è che adesso stiamo male: riusciamo a trasmettere in diretta dalle 7 alle 24 e ai nostri microfoni si alternano molti ragazzi di Pietragalla come, ad esempio, Pino Muscio e Tonino Tantotero (l’estivo ‘Sotto l’ombrellone’). Una delle trasmissioni più seguite è poi ‘Napoletanamente’ con Antonello Bevilacqua, in onda la domenica mattina”.

“Per scelta, invece, non facciamo informazione — conclude Leone — Infatti Radio Blu vuole essere anche un’emittente pienamente commerciale gestita con lo spirito di un'azienda”.
view post Posted: 5/2/2017, 17:44 [DISCUSSIONE] RADIO SICILIA - Storia delle Emittenti Radio
[1981] RADIO PEOPLE CATANIA

Adesso anche a Catania città una radio privata, Radio People, sulla base di esperienze e modelli « settentrionali » si sta attrezzando per diventare discoteca. Perché ballare a casa, quando la radio ti offre musica e spazio per agitarti ?
view post Posted: 5/2/2017, 10:29 [DISCUSSIONE] RADIO LAZIO - Storia delle Emittenti Radio
[1986] RADIO ROCK ROMA

Radio Rock, un’emittente con sede in via Chiusi 72 a Roma e telefono 06/8128836, è qualcosa di più di una semplice stazione radiofonica: si tratta infatti di un circuito regionale di proprietà della cooperativa ari. Tersicore 2000 il cui scopo principale (e unico) sembra appunto essere quello di diffondere nel Lazio la musica e la cultura rock.

Per capire meglio come funziona Radio Rock sentiamo le dichiarazioni dei ragazzi della radio, rilasciate ad una rivista del settore musicale: “Il primo nucleo di Radio Rock nacque nell’aprile 1985 curando 12 ore di programmazione in una radio; visti i consensi ottenuti, e visto anche il conseguente allargamento dello staff, il palinsesto divenne ‘non stop 24 ore’ e Radio Rock cominciò a rifornire di proprie trasmissioni anche altre emittenti laziali e non, dando in pratica vita ad una specie di ‘circuito’ autogestito in continua espansione”.

“I dissidi con i proprietari della radio, che non erano minimamente interessati ai nostri discorsi ‘culturali’, portarono però ad una frattura... Fu così che, dopo sette mesi di proficue collaborazioni, la nostra presenza venne meno”.

I ragazzi di Radio Rock però, anziché perdersi d’animo, si costituirono in cooperativa; in breve riuscirono a dare l’avvio ad un nuovo corso dell’emittente ancor più fortunato del precedente. Oggi Radio Rock è agevolmente rintracciabile sui 97.900 e sui 103.300 MHz della banda Fm.
view post Posted: 3/2/2017, 16:54 [DISCUSSIONE] RADIO SICILIA - Storia delle Emittenti Radio
[1981] RADIO EVANGELICA

Sui 100,900 MHz della modulazione di frequenza palermitana ha cominciato a trasmettere « Radio Evangelica », un’emittente che appartiene alla Chiesa Evangelica che, come è noto, non riconosce la Chiesa Cattolica come unica depositaria in terra della parola di Dio.

Viene trasmessa soprattutto musica religiosa e cassette acquistate alle Edizioni Paoline. Poco gradito il rock dai conduttori delle trasmissioni che sono pastori o predicatori, tutti, però, laici.
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