Scelta TV

Posts written by Dantus

view post Posted: 22/7/2016, 17:52 [DOSSIER] TV LAZIO - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
CITAZIONE (Telemonteartemisio e tmatv @ 22/7/2016, 09:29) 
Ce ne sarebbe da parlare magari in seguito faremo una trasmissione per raccontare in in video la nostra storia comprese quelle domande che il giornalista mi fece e cosa risposi Arrivederci per il momento Francesco Ruo saluti da telemonteartemisio e tmatv grazie a tutti .

Grazie per il contributo. Nel caso venisse realizzata la trasmissione documentativa, ce ne invii copia digitale, la proporremo come testimonianza storica.

Se gradisce, puo' inoltrarci scansioni di fotografie od altre testimonianze (purchè antecedenti il 1999) alla ns. mail di contatto indicata in alto nella pagina. Proponiamo quasi quotidianamente materiale storiografico d'archivio sulla ns. pagina sociale: www.facebook.com/SceltaTV.eu/

Se disponesse dei loghi delle precedenti TELEMONTEARTEMISIO, TELECIAMPINO e TELEMARINO, ce li faccia pervenire con le anagrafiche dell'epoca. Ne realizzeremo delle schede per l'opera documentale "L'Enciclopedia dei Monoscopi".
view post Posted: 20/7/2016, 10:37 [DISCUSSIONE] RADIO LOMBARDIA - Storia delle Emittenti Radio
[1975] FREE RADIO MILANO

Dalle parti di Porta Volta, una soffitta che gli stessi interessati chiamano « la topaia ». Responsabile di « Free Radio » è Riccardo Rompani, studente in medicina.

« Il nostro scopo è fare programmi diversi dalla RAI - dice -. Siamo giovani e vogliamo fare un discorso nuovo ai giovani e ai meno giovani. Al momento i nostri mezzi non ci permettono di coprire tutta Milano. I nostri programmi sono impostati essenzialmente sulla musica: un'ora per ciascun tipo di musica. Ma non deve essere di tipo commerciale, cosi come non deve essere comprensibile solo agli iniziati. Questi programmi (i dischi li abbiamo prima noi che la stessa RAI) vengono intervallati da notizie locali e da critiche teatrali e cinematografiche.

Siamo nati dal niente, il 50 per cento delle 25 persone che lavorano a "Free Radio" è composto da universitari, l'altro 50 per cento da studenti di scuole medie superiori. Abbiamo "elemosinato" in famiglia, dagli amici, dai conoscenti, anche le tremila lire per arrivare ad acquistare il materiale necessario. Ce la siamo cavata con poco più di un milione e mezzo. Per ora non facciamo pubblicità, ma quando copriremo tutta la città l'accetteremo ben volentieri. Quanti ascoltatori abbiamo? E' un calcolo per ora impossibile ».
view post Posted: 19/7/2016, 11:28 [DISCUSSIONE] RADIO LOMBARDIA - Storia delle Emittenti Radio
[1975] RADIO MILANO CENTRALE

Un attico con ampio terrazzo in zona Vittoria, la mansarda che ospita la cabina di trasmissione. I 15 giovani che lavorano a Radio Milano Centrale si alternano al microfono con aria impegnata. Grazia Caccia, direttrice dei programmi spiega che questa è una cooperativa di giornalisti collegata con le forze politiche regionali.

« Noi siamo nati - dice - per creare uno strumento utile e libero. Siamo tutti o quasi ex dipendenti della RAI, figli delle epurazioni volute dalla DC o da certe france socialiste. Siamo giornalisti che sanno come si deve fare un notiziario di interesse locale.

«...omiss...»

Ci auguriamo di non fare la fine di Giuseppe Bozzini che tempo fa mise in piedi qualcosa che dava notizie in anteprima: "Buongiorno Milano". Ma ebbe vita breve perchè lo fecero tacere. Viviamo facendo enormi sacrifici. Siamo tutti comproprietari della testata. Non guadagnamo. Gli ascoltatori? 60 mila circa.
view post Posted: 18/7/2016, 18:43 [DISCUSSIONE] RADIO LOMBARDIA - Storia delle Emittenti Radio
[1976] RADIO MILANO CENTRALE

Radio Milano Centrale trasmette da una mansarda in zona Vittoria, ci lavorano quindici giovani diretti da Grazia Coccia. « Siamo nati », dice, « per creare uno strumento utile e libero, siamo tutti o quasi ex-dipendenti della RAI, figli delle purghe targate DC o di certi socialisti. Copriamo un raggio politico che va dal PSI al PCI al PdUP. Mandiamo in onda molta musica, è vero, ma non è che un complemento che adoperiamo per alleggerire i programmi fatti di inchieste di carattere sociale e di servizi giornalistici ».
view post Posted: 18/7/2016, 18:02 [DISCUSSIONE] RADIO LAZIO - Storia delle Emittenti Radio
[1976] RADIO ROMA 103

A Roma c’è Roma 103 di cui è fondatore e proprietario il giornalista trentottenne Vincenzo Buscemi con un passato poco eccitante a L'Automobile, Quattroruote, Panorama e la RAI. Buscemi fa quasi tutto da solo aiutato da pochi amici tra i quali il collega Domenico Giordano dell’agenzia « AP ». Per l’impianto Buscemi (appassionato di alta fedeltà) ha speso dieci milioni. L’indirizzo dell’emittente è segreto, si sa solo che si trova a Monte Mario. Buscemi preferisce non dirlo « perché qui siamo tutti di sinistra e questa è la Balduina nera, voi mi capite ».
view post Posted: 18/7/2016, 18:00 [DISCUSSIONE] RADIO LOMBARDIA - Storia delle Emittenti Radio
[1976] RADIO MILANO INTERNATIONAL

La prima, e più famosa, delle radio libere milanesi è Radio Milano International. Nata come hobby costoso dei fratelli Morra, figli di un diplomatico, ha la sua sede in un grattacielo nei pressi di piazza della Repubblica. Protagonista incondizionata dei programmi di RMI (MH 101, 24 ore al giorno) è la musica. « Non stop music » è lo slogan delle trasmissioni che non sono altro che una sequenza di rubriche musicali dai titoli anglofilizzanti. La sola rubrica di notizie (sportive) si chiama Rush e non brilla mai per particolare interesse. Molti prevedono che lo slogan di RMI, di questo passo, diventi « non stop publicity » perché gli annunci pubblicitari trasmessi da questa emittente si moltiplicano continuamente. Segno che le radio libere hanno successo, certamente, ma così si corre il rischio di assomigliare sempre di più alla radio ufficiale e alle sue tremende sigle dei « comunicati commerciali » che vengono mandate in onda con un volume più alto del resto delle trasmissioni. Ma allora, a questo punto, è inevitabile chiedersi: a che servono queste radio libere? La risposta rischia di essere una sola: a chi le ha create, perché intasca i quattrini della pubblicità.

Il maggiore difetto di Radio Milano International è proprio questa tendenza a sembrare una radio importante. Gli annunciatori hanno atteggiamenti professionali, alla fine del loro programma sono perfino capaci di dire: « Il tempo a nostra disposizione sta per terminare », di fronte agli inconvenienti tecnici assumono un rigido contegno distaccato e non vogliono prendersi la responsabilità dell’errore. Sembra sempre che il loro sogno sia farsi assumere alla RAI, cosa difficilissima, di questi tempi. A loro confronto Arbore e Boncompagni fanno la figura di profeti rivoluzionari del microfono. Radio Milano International, prima radio libera d’Italia (o quasi), sarà quindi anche la prima a diventare una brutta copia di via del Babuino o di via Asiago.

Fino a oggi (si calcola che in Italia le radio libere siano almeno un centinaio) nessuna emittente è riuscita a sfruttare fino in fondo le risorse di un mezzo di comunicazione così potente e così male sfruttato dal monopolio radiotelevisivo nazionale. Una radio libera dovrebbe essere in grado di far riscoprire al pubblico « la radio », di effettuare collegamenti in diretta, di registrare documenti dal vivo, di entrare in concorrenza con la seriosità macchinosa della radio ufficiale. Immaginate cosa accadrebbe se Tutto il calcio minuto per minuto iniziasse con il primo tempo delle partite (e non soltanto con il secondo) magari limitatamente allo stadio cittadino. L’ascoltatore dovrebbe avere più netta la sensazione di essersi sintonizzato su « un’altra » radio, non su quella solita. Certo, per entrare in concorrenza con la RAI ci vogliono mezzi. Impossibile sarebbe per una radio libera competere con i costi RAI, impossibile competere con la sua elefantiasi, ma non impossibile andare in giro con un microfono e registrare quello che accade per le strade e mandarlo in onda mezz’ora dopo. Questo, le radio libere, ancora non lo fanno. Eppure è proprio in questo campo (quello della cronaca locale) che le radio libere potrebbero lavorare proficuamente.

L’unico mezzo tecnico sfruttato largamente per avere contatti con il pubblico è il telefono. « Telefonateci e metteremo in onda il vostro disco preferito, telefonateci e dedicheremo un disco ai vostri amici e alle vostre fidanzate, telefonateci e vi manderemo una maglietta ». Sono i consigli che arrivano dai microfoni di RMI. Quella del telefono, oltretutto, è una invenzione, se possiamo chiamarla così, che ricorda i tragici nomi di Moccagatta, Cavallina c Liguori e dello sconvolgente e assolutamente inaccettabile Giocone di Maurizio Costanzo.

L’importante, però, è che il tabù giuridico-legale sia crollato. Prima o poi qualcuno farà una radio come si deve, come tutti la aspettiamo, senza fare l’imitazione, più o meno involontaria, dei burocrati di viale Mazzini.
view post Posted: 17/7/2016, 11:56 [DISCUSSIONE] RADIO LOMBARDIA - Storia delle Emittenti Radio
[1975] RADIO MONTESTELLA MILANO

Un appartamento decoroso dalle parti di Porta Genova. Jimmi Sabatini è l'ideatore e responsabile di Radio Montestella; Umberto Bortolini il direttore artistico. « Ho sempre considerato l'elettronica al servizio della musica - dice Sabatini - cosi ho pensato di dar vita a una emittente. Col tempo, 'Montestella' è uscita dall'incubatrice e oggi vive per creare un colloquio cultural-musicale senza intromissioni politiche. Noi diamo ampio spazio alla musica di colore, al folk, al jazz con dischi di alternativa che la stessa RAI non puo' diffondere, per la semplice ragione che le novità, in RAI, devono subire controlli particolari come fossero interviste a uomini politici. Prendiamo il caso della musica sud-americana e brasiliana; noi abbiamo tutta o quasi la produzione più recente. Come ?

E' un nostro piccolo segreto: c'e' un ex disc-jockey di Radio Montecarlo che ci fornisce quello che la RAI non ha. Le nostre musiche vengono commentate e recensite,non vengono sbattute nell'orecchio del pubblico, tipo filodiffusione.

... «omiss»...

Siamo una trentina. Barerei se parlassi di proventi pubblicitari. Ne abbiamo pochissimi. Non abbiamo nessun aiuto da persone o da forze politiche. Dobbiamo rientrare di circa 10 milioni, spesi per gli impianti. Una volta recuperati questi soldi, penseremo a migliorare la nostra emittente. I nostri ascoltatori? Forse centomila ».
view post Posted: 15/7/2016, 15:36 [DISCUSSIONE] RADIO LOMBARDIA - Storia delle Emittenti Radio
[1975] RADIO MILANO INTERNATIONAL, LA RADIO CHE VOLEVA TRASMETTERE DAL MARE.

Locali spaziosi in un grattacielo di Piazza Repubblica, caos controllato, una eleganza volutamente trascurata.

Francesca Cozzi Barra, una delle responsabili, precisa che: « Radio Milano International è sorta più che altro per divertimento. Abbiamo incominciato a trasmettere l'11 marzo scorso (1975). All'inizio volevamo sistemare la nostra radio su una nave, per trasmettere dal mare, ma le difficoltà erano troppe. Abbiamo attraccato la nave, siamo scesi a terra e sacrificato un pezzo di casa nostra. Eccoci qui, con una emittente terrestre assolutamente apolitica. Ci teniamo a non avere etichette di alcun genere. La nostra prima finalità è quella di insegnare a conoscere la musica. Tutta la musica, di qualsiasi genere. Ospitiamo esponenti di teatro, della musica, dello sport. E' stato qui Carmelo Bene, un uomo difficile che. potendo parlare a ruota libera, si è divertito moltissimo. Poi le interviste ad Enzo Ferrari, Lauda, Regazzoni, Reutemann, Pace, De Adamich, Lella Lombardi, per l'automobilismo.
...
Come viviamo? Per ora abbiamo speso una barca di soldi, una trentina di milioni. Non abbiamo scopi di lucro. Quello che incassiamo ci viene dalla pubblicità. Per mantenere la baracca ci vorrebbero 8-10 milioni al mese, ma siamo ben lontani da questa cifra.
...
Siamo in 22, giornalisti, disc-jockey e studenti che riempiono le ore libere con questo giocattolo. Quanti ascoltatori abbiamo? Almeno quattrocentomila al giorno, senz'altro ».
view post Posted: 24/6/2016, 12:13 [DISCUSSIONE] RADIO CAMPANIA - Storia delle Emittenti Radio
[1986] RADIO QUADRIFOGLIO

MUSICA ESOTERICA A RADIO QUADRIFOGLIO

Radio Quadrifoglio modula il suo segnale sui 93.700 MHz dalla città di Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli e ha sede in via Felice Terracciano 4, (tel. 081/8848303).

Attualmente inserita nel circuito nazionale Tirradio, l’emittente è nata nel dicembre 1976 e ricopre un ruolo di particolare rilievo in tutto l’Agro Vesuviano ma anche nella rimanente fascia d’ascolto, che comprende Caserta e provincia, Benevento e provincia, parte dell’Avellinese e Napoli zone alte (Vomero, Camaldoli, Capodimonte).

Radio Quadrifoglio è un’insolita rete privata e si può definire all’avanguardia soprattutto per ciò che riguarda la parte musicale; inoltre è l’unica emittente della sua zona a interessarsi di produzione e autoproduzione del nuovo rock nazionale e intemazionale e persino di musica esoterica e industriale.

Radio Quadrifoglio si avvale di cinque tecnici (Lorenzo Balestri, Biagio Campana, Gabriele Sepe, Gennaro Del Giudice e Davide Dam) e di otto speaker, cui vanno aggiunti quelli di Tirradio, vale a dire Roberto Amato, Gennaro Del Giudice, Tonia Crisci, Nino Andrisani, Lorenzo De Michele, Pietro Razzano, Gian Mauro Foderaro e Maria Sole.

Da segnalare infine che la sala di trasmissione è in corso di totale ristrutturazione.
view post Posted: 24/6/2016, 08:16 [DOSSIER] TV RAI ANALOGICA - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1978] Per la televisione pubblica italiana "RAI":

PASOLINI
sabato ore 22,15

Ci piace segnalare questo programma in due puntate dal titolo «Per conoscere Pasolini», perchè è la prima volta che la televisione tenta di analizzare organicamente una personalità complessa come quella di Pier Paolo Pasolini, il quale, poeta, scrittore, cineasta, saggista e polemista, a dirla con Moravia, è «il più lucido intellettuale italiano». Vengono a tale scopo usati tre tipi di materiale diverso:

1°- La registrazione del convegno di studi intitolato «Per conoscere Pasolini», tenuto al teatro Tenda in occasione della messa in scena, da parte di Vittorio Gassman, del dramma «Affabulazione».

2°- Un documentario girato immediatamente dopo la morte di Pasolini, comprendente interviste «a caldo» con gli amici più cari, lè sequenze dei funerali e l’orazione funebre tenuta da Moravia in Campo de' Fiori.

3°- Il materiale di repertorio in possesso della Rai concernente interviste rilasciate da Pasolini in persona su svariati argomenti: cultura, cinema,politica.

Il programma è articolato in due puntate e strutturato come unico discorso che si svolga all'interno del convegno tenuto al Teatro Tenda. Gli interventi diretti di Pasolini sono utilizzati come se lo scrittore stesso fosse presente al convegno e contribuisse direttamente a chiarire gli aspetti più controversi del suo mode di essere.
view post Posted: 30/5/2016, 08:35 [DISCUSSIONE] TELESTORY - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[2016][ANSA] SIGNORINE BUONASERA ADDIO

Volti storici della televisione italiana, mezzi busti familiari e rassicuranti come fossero persone di casa. Impeccabili, preparate, sorridenti e truccate a dovere. Hanno informato il pubblico da casa con garbo professionalità e una dizione perfetta sulla programmazione della giornata. "Signore e signori, buonasera...", con questo saluto diventato storia della tv nostrana, le annunciatrici Rai dagli Anni '50 in poi sono entrate nelle case degli italiani. Fulvia Colombo, Nicoletta Orsomando (la più longeva, classe 1929), Emma Danieli, Nives Zegna, Adriana Serra, Anna Maria Gambineri, Gabriella Farinon, Aba Cercato, Mariolina Cannuli (vanta un'imitazione di Noschese che la fece amare moltissimo), Maria Giovanna Elmi (la fatina bionda), Roberta Giusti, Marina Morgan, Rosanna Vaudetti (la prima ad andare in onda a colori), quasi tutte sono rimasti nella memoria collettiva.

Domani, alle ore 16.25, è una data storica. Segna il momento in cui per l'ultima volta un'annunciatrice illustrerà i programmi della Rai (anche se ci sarà un'appendice serale fino a giugno, già registrata ndr). Da quel momento, dopo 62 anni - per molti un po' di nostalgia, per altri solo curiosità - le 'signorine buonasera' si accomiateranno dal pubblico e scompariranno dalla scena. L'ultima sarà Claudia Andreatti, da nove anni in questo ruolo su Rai1, proprio come Elisa Silvestrin, la prima Miss Italia 2006, la seconda alle sue spalle e con il titolo di Miss Cinema. Per capire l'importanza storica del ruolo di queste figure basti pensare che il 3 gennaio 1954 la Rai esordì nelle case degli italiani proprio con un annuncio letto da Fulvia Colombo, ripresa in diretta con un'inquadratura fissa. Da allora l'intero sistema televisivo è radicalmente mutato, così come è profondamente cambiata l'Italia di oggi: in una tv sempre più interattiva, nella quale il telespettatore ha svariate e immediate opportunità di venire a conoscenza di ciò che il piccolo schermo manda in onda o trasmetterà a breve, il ruolo dell'annunciatrice, pur con tutte le modifiche degli anni, ha perso la sua utilità. Sono passati più di 60 anni dunque dall'avvio delle trasmissioni della Rai, con il primo annuncio ufficiale dato da Fulvia Colombo il 3 gennaio 1954 con queste parole: "La Rai Radio Televisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive".

Ad alternarsi sui teleschermi, rigorosamente in diretta, poi con l'avvento di Rai2 e Rai3 nomi come Nicoletta Orsomando, Maria Teresa Ruta (zia dell'omonima conduttrice, ndr) Annamaria Gambineri, Rosanna Vaudetti, Maria Grazia Picchetti, Paola Perissi, Marina Morgan, Maria Giovanna Elmi, Mariolina Cannuli, Peppi Franzelin, Roberta Giusti, Beatrice Cori, Maria Brivio, Ilaria Moscato, questi i più amati, fino alle ultime ad essere andate in video ossia Alessandra Canale, Katia Svizzero e Maria Rita Viaggi. Tutte con una propria personalità distinta dalle altre. Più recenti Barbara Matera, prefinalista pugliese nel 2002 (su Rai1 dall'anno dopo al 2007), Chiara Perino (su Rai1 nel 2005 e 2006).

"E' stato un impegno molto divertente del quale sono grata alla Rai - commenta Claudia Andreatti - perché ho cominciato subito dopo il titolo di Miss Italia e ne ho ricavato un grande arricchimento professionale. Entrare ogni giorno nelle case degli italiani per quasi dieci anni è difficile da dimenticare, anche se, tutto sommato, non sono dispiaciuta che questa avventura finisca, perché sono pronta a fare nuove esperienze. Sabato pomeriggio saluterò il pubblico, anche se ci sarà un'appendice serale, e poi comincerò i miei viaggi per 'Unomattina estate' che prevedono anche incontri con atleti azzurri alle Olimpiadi". Un ruolo decisivo quello delle annunciatrici della vecchia guardia per sapere che cosa aspettarsi se non si aveva sotto mano un giornale coi programmi, quando Internet era un miraggio. In sei decenni di tv pubblica i palinsesti sono stati stravolti, per la tecnologia ha rivoluzionato tutto, si è passati dal bianco e nero all'Hd allo streaming ai moderni device. E così era inevitabile che il buonasera arrivasse anche per le nostre brave signorine che alternandosi in questi decenni ci hanno regalato un sorriso anche nei momenti più burrascosi attraversati dall'Italia senza quasi mai perdere il loro aplomb

www.ansa.it/sito/notizie/cultura/tv...2374c31901.html
view post Posted: 24/5/2016, 09:34 [DISCUSSIONE] RADIO LAZIO - Storia delle Emittenti Radio
[1987] RADIO MONTE CIRCEO

Radio Monte Circeo, stazione che ha sede in via Roma 41 a S. Felice Circeo in provincia di Latina (tel. 0773/52.61.23), è nata nel dicembre 1985 da un piccolo nucleo di persone, le quali dopo varie e-sperienze negative, in quest’occasione sono riuscite ad avviare nel modo giusto un’emittente radiofonica locale.

Radio Monte Circeo si ascolta in tutta la provincia di Latina e in parte di quelle di Frosinone e Roma sulle frequenze dei 95.850 e 97 MHz. Appuntamenti da segnalare sono quelli con i programmi prodotti dal Sigma Club con Anna Radici, Maurizio Di Maggio, Maurizio Eynard, Gabriella Giordano, Raffaella Bragazzi. Fra i disk-jockey dell’emittente laziale troviamo invece: Remo Beltramini, Marco Marzella, Carmelo Cosi, Gianni Santarini, Marco Pucci, Johnny Bertoni, Felice Petrucci e altri ancora.

Quarta radio per nascita a S. Felice, Radio Monte Circeo è ora rimasta l’unica nella zona. La domenica mattina i problemi locali vengono discussi in £A tu per tu’ con Angelo Guattari. Tutte le mattine infine viene diffuso un popolare programma di astrologia.
view post Posted: 21/5/2016, 10:04 [DISCUSSIONE] RADIO LAZIO - Storia delle Emittenti Radio
[1986] Per la radiolibera laziale "RADIOMENTA":

UN TRADIMENTO DI SUCCESSO A RADIO MENTA

La “geografia dell’etere laziale” è ricca di contrappunti interessanti, facilmente riscontrabili e comprensibili se si prende in considerazione la differenza tra Roma, grosso centro commerciale, burocratico e produttivo, e la sua provincia. Proprio da quest’ultima arrivano però ’’stilemi radiofonici” nuovi e spesso inconsueti, tali da fornire una certa “spinta innovativa” anche ai classici “mostri sacri” dell’etere capitolino. Tra le tante radio della provincia romana è giusto segnalare Radio Menta Stereo di Tivoli, cui abbiamo peraltro già accennato in breve sul nostro ultimo numero. Nata nel 1978, l’emittente da 12 anni basa i suoi programmi sulla ricerca musicale e suH’informazione locale e regionale. Diretta da Alberto Di Marco (ex-discografico e affermato disc jockey di alcuni tra i più famosi locali di Roma), Radio Menta (via di villa Braschi 38, Tivoli, tel. 0774/ 27.911, 95.950 e 96.150 MHz) si rivolge a un pubblico eterogeneo, incentrando la programmazione mattutina in prevalenza sulla buona musica italiana e la fascia pomeridiana sui brani d’importazione e sull’underground. Grande risalto viene dato allo sport, sia nazionale sia locale; il tutto è stato affidato a un pool di giovani cronisti, già redattori di alcuni periodici locali. Come abbiamo riferito il mese scorso, l’ultima stagione radiofonica ha procurato grandi soddisfazioni a Radio Menta grazie al programma “Alto tradimento”, un contenitore umoristico con Armando Finocchi e Roberto Mattioli che ha portato davvero in alto gli indici d’ascolto e di gradimento dell’emittente. Secondo Finocchi e Mattioli, la satira di “Alto tradimento” «è sottile, basata su personaggi ispirati a quanto si legge sui giornali, si vede in tv oppure si riscontra diretta-mente per le strade delle nostre città». Finocchi e Mattioli sono riusciti a mettere in piedi con successo un “talk-show” davvero atipico, con personaggi nuovi e inediti e soprattutto con... un divertimento assicurato.
view post Posted: 20/5/2016, 13:33 [DOSSIER] TV NAZIONALI - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1997] Per il canale nazionale privato commerciale italiano "ReteMia":

Acquistato il 10,1% del capitale con un’opzione sul resto: prezzo complessivo 120 miliardi - Così Walt Disney andrà in onda su «ReteMia»

Dopo le indiscrezioni delle ultime settimane, si definiscono meglio i dettagli deli'operazlone che apre l'etere italiano a Topolino e C. E' ormai ufficiale: va in onda Walt Disney. E la chiave gliela offre la Sbs (Scandinavian broadcasting system), una società di diritto lussemburghese, quotata a Wall Street, il cui 20%­r circa del capitale è stato portato in dote alla Disney dal network americano Abc con la fusione. Sbs ha infatti acquistato il 10.1%* di ReteMia (la televisione lanciata dall’imbonitore Giorgio Mendella. oggi sotto processo per bancarotta e truffa) con un'opzione valida due anni per il resto del pacchetto azionarlo. Valore dell'operazione: 120 miliardi per il 1001 del capitale.

Un affare, a detta di alcuni, se si pensa che ReteMia è una delle dodici tv con la concessione su tutto il temtorlo nazionale (sul quale ha una copertura pari a circa il 751) e possiede anche un canale sul satellite Astra. Certo bisognerà aspettare il riassetto televisivo, che è anche il motivo dell'opzione-riserva da parte di Sbs. Prima del suo ingresso. ReteMia apparteneva alla Vallao Italiana Promomarket. il cui capitale fa capo per un 30% alla Profit di Raimondo Lagostena Bassi (figlio di Tina, avvocato parlamentare di Forza Italia), per un altro 30% alla Videopiù di Salvatore Cingali (titolare del 30% dell'emittente Tele Genova, un altro 30% è di Lagostena) e. infine. per un 40% a Intemova. la società per azioni che raggruppa i 4.500 creditori di Mendella.

Se fino a oggi ReteMia è stato un canale di televendite (con pentole e coperchi in pole positlon). gli ambienti televisivi si Interrogano sul suo futuro. C'è chi scommette ovviamente sui cartoni animati di Walt Disney. Ma la società lussemburghese può vantare anche un accordo siglato nel 1993 con Viacom-Paramount della durata di dieci anni per lo sfruttamento delle library della major hollywoodiana e un diritto di prelazione su tutte le nuove produzioni Paramount (esclusiva che vale nei soli territori in cui Sbs opera).

In realtà, molto probabilmente ReteMia diventerà una televisione generalista. come lo sono le sei reti che Sbs già controlla in Europa: Tv Norge (Syndication) in Norvegia. Kanal 5 (cavo e satellite) in Svezia. Vt 4 (cavo) In Belgio. Sbs 6 icavo) in Olanda. Tv Denmark (network terrestre) in Danimarca e Kanal A (network terrestre) in Slovenia.
view post Posted: 20/5/2016, 11:13 [DOSSIER] TV RAI ANALOGICA - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1976] Per la televisione pubblica italiana "RAI":

« Giochi senza Frontiere 1976 »
La piccola Olimpiade europea
ore 21,50

Giochi senza frontiere 1976, questa piccola Olimpiade europea, questa occasione di ritrovarsi per un'ora dimentichi delle persistenti diversità e rivalità nazionali, è giunta quest’anno alla sua tredicesima edizione. Una trasmissione a suo modo pioniera dell’unità del vecchio continente; una schiera, una legione di ragazzi di vari Paesi che da dodici anni competono nelle gare e nei giochi più vari e strani.

Erede in campo europeo di Campanile sera, un fortunato programma, imitato anche all’estero (in Francia prese il nome di Ent reville), che di volta in volta metteva in campo due cittadine italiane facendone sfogare nel gioco le rivalità municipalistiche e « campanilistiche », Giochi senza frontiere ha avuto un successo sempre crescente raggiungendo nelle ultime edizioni un alto indice di ascolto (una recente puntata è stata vista in Italia da 14 milioni di persone) e un gradimento medio non inferiore a 80. Ma sentiamo che cosa pensano i due commentatori italiani della trasmissione, Rosanna Vaudetti e Giulio Marchetti. « E’ un programma divertente, simpatico, allegro », dice la Vaudetti, una delle più note annunciatrici televisive, marchigiana, conoscenza di francese, inglese, tedesco, già « signora Fortuna » alla Domenica sportiva, una vasta esperienza come annunciatrice e presentatrice (tra l’altro inaugurò quattro anni fa il colore sperimentale in occasione delle Olimpiadi di Monaco). Per la Vaudetti, che dal 1971 ha preso il posto di Renata Mauro nella presentazione dei Giochi, la trasmissione « è professionalmente stimolante » anche perché va in diretta e permette quindi di misurarsi immediatamente con il pubblico locale e quello televisivo. « La partecipazione del pubblico », continua la presentatrice, « è sempre totale ed entusiasta; si può fare l’esempio della puntata italiana svoltasi a Milano in cui i 15.000 posti del Palasport sono andati esauriti; commovente è poi l’interesse con cui i nostri emigranti ci seguono e ci tempestano di domande durante le trasmissioni che hanno luogo all'estero.

Vedendo la cabina di trasmissione con la scritta RAI è come se ritrovassero un pezzetto della propria terra. E poi spesso al termine delle gare avviene un fatto curioso e simpatico: non è più possibile riconoscere una squadra dall’altra poiché tutti i giocatori si sono scambiati le magliette ».

« Nei primi tempi », dice da parte sua Giulio Marchetti, partner della Vaudetti, presentatore fin dall’inizio e dunque veterano di Giochi senza frontiere, figlio d’arte, grande esperienza nel varietà, spalla dei più grandi comici italiani, « la trasmissione a differenza degli altri Paesi era stata accolta in Italia con un certo disinteresse; forse dipendeva dalla tarda ora e poi c’è da dire che non tutti disponevano ancora del secondo canale. Oggi è diverso; il nostro pubblico nella stragrande maggioranza gradisce e si entusiasma allo spettacolo ». L’entusiasmo, insieme allo spirito gaio senza competitività, è la caratteristica fondamentale del programma. Senza pensare che Giochi senza frontiere si è perfino più di una volta rivelato un programma galeotto; come nel caso, qualche tempo fa, di una ragazza romana e di un giovane di Bolzano che si sono sposati, entrambi facendo parte della squadra di Terracina.

E che dire dei due giudici internazionali Gennaro Olivieri e Guido Pancaldi? La loro passione, il loro impegno possono sembrare, trattandosi di un gioco, ingenuamente eccessivi, sproporzionati. Ma dietro questa impressione di autentica freschezza e spontaneità si cela una grande serietà.

Si può sperare che Giochi senza frontiere anticipi fin da oggi un’Europa realmente unita, « senza frontiere » di alcun genere.
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