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Posts written by Dantus

view post Posted: 17/5/2016, 13:35 [DOSSIER] TV NAZIONALI - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1987] Per la rete nazionale privata commerciale italiana "Rete A":

Rete A, 19.55. Nasce il primo Tg delle private

E Fede toma mezzobusto

Nasce oggi su Rete A, l'emittente che fa capo all'editore Peruzzo, il primo Telegiornale di una tv privata. E nasce con il volto (oltreché la direzione) di Emilio Fede, vecchia conoscenza dei telespettatori, sia come conduttore di Tg che come showman (ha presentato su Raiuno Test). Lasciata la Rai (dove era direttore del Tg1 ) dopo le note vicende giudiziarie. Fede si è imbarcato in un’avventura che potrebbe segnare una svolta nel settore dell'emittenza privata. Finora infatti nessuna rete commerciale si era lanciala sul terreno dell'informazione nazionale a causa dell’impossibilità di trasmettere in diretta al di fuori dell’ambito regionale. E un Tg in differita è impossibile da realizzare. Rete A tenta ora di aggirare l’ostacolo con un marchingegno tecnico: da Milano, dove si trova la redazione centrale, le immagini vengono inviate alle varie sedi attraverso l'etere e poi mandate in onda localmente con piccolissime differenze di orario.

Con questo sistema andranno in onda cinque notiziari flash pomeridiani (dalle 14 alle 18 ogni ora), un Tg della sera alle 19.55 e un Tg della notte alle 22.45. Le news saranno lette da Paola Rivetta, una ragazza che Fede definisce «brava e simpatica » mentre lui stesso, il «belI'Emilio» si presenterà ai telespettatori per il Telegiornale principale, quello delle 20 circa. «Sarà un Tg molto rapido -dice il direttore- ma completo delle principali notizie della giornata, sia nazionali che estere, corredato da immagini degli eventi più importanti». Il volto di Fede torna sui teleschermi dopo tre anni e quattro mesi, «ma -dice lui- un sondaggio eseguito dalla Abacus ha rilevato che la mia popolarità rimane intatta».

Sicuro di se. come sua abitudine, Emilio Fede avrà a sua disposizione uno staff redazionale di 20 persone, tutte giovani, più una redazione romana. «Daremo un certo spazio alla cronaca rosa, al fatto mondano o pettegolo, mentre cercheremo di evitare l’ufficialità. Una sola intervista politica a settimana, il lunedi, ma sopratutto notizie, quelle che interessano alla gente più che al Palazzo». Stasera la controprova col primo «TgA» sera che utilizzerà il mappamondo (antiche nostalgie?) come sigla e si chiuderà con le inevitabili previsioni del tempo. «Se non altro -conclude Fede- gli spettatori avranno un alternativa. Vedremo se l’apprezzeranno». Sotto sotto comunque lui non può dimenticare mamma Rai. «Non è detto che un giorno non possa rientrarvi, magari come showman. Chissà».
view post Posted: 17/5/2016, 09:44 [DOSSIER] CIRCUITI SYNDICATION - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1981] Per il circuito di distribuzione televisiva privato italiano "Telemond":

Le interviste di Enzo Biagi

Programma prodotto, realizzato e distribuito da Telemond, condotto da Enzo Biagi con la regia di Sergio Giordani. Le prime due interviste hanno avuto come protagonisti Agnese e Giovanni, figli di Aldo Moro e Giulio Andreotti.

« Finirei per esercitare abusivamente la professione medica se rispondessi a tutti quelli che mi chiedono consigli per l’emicrania », dice Andreotti. Biagi lo guarda poco convinto. Gli ha appena chiesto come mai intrattenesse rapporti paramedici con Mino Pecorelli, il direttore assassinato dell’agenzia OP. È uno dei tanti momenti interessanti della lunga intervista che il giornalista emiliano ha condotto con il leader DC. Inutile ripetere chi sia e cosa abbia rappresentato Giulio Andreotti in più di trent’anni di politica italiana. L’uomo è totus politicus e Biagi non tenta nemmeno di interrogarlo su altre faccende che non siano quelle pubbliche.

L’unico accenno alla sua vita privata vien fuori quando gli si chiede di parlare delle opinioni politiche dei figli. «Sono ragazzi intelligenti, hanno le idee giuste. Votano per me », è la placida risposta. Biagi lo martella di domande sugli scandali — non troppi ma neanche pochissimi — dai quali è stato sfiorato. I petroli, le banane, Sindona, i Caltagirone, il processo di Catanzaro, l’affare Pecorelli, non ne dimentica uno. E lui, il boss provvisoriamente a riposo, rispose a tutto con il suo italiano puntiglioso e preciso, con la sua aria professorale mai infastidito, mai uno scatto di nervi, mai un tono di voce più alto del dovuto. Impossibile trovarlo in difficoltà, impossibile trovarlo impreparato su un particolare o dimentico di un nome. Quasi senza averne l’aria, dà un saggio della sua memoria elefantiaca datando al 1947 l’inizio dei suoi contrasti con DonatCattin in occasione di un congresso giovanile DC. « Lo vinsi abbastanza agevolmente », ricorda con uno dei suoi mezzi sorrisi a labbra strette. Solo una volta il muro di gomma della sua impenetrabilità si incrina, è quando ricorda Alcide De Gasperi. l’uomo che lo lanciò in politica e che, ancora adesso, Andreotti considera « fuori concorso » rispetto ai molti politici che ha conosciuto.

I figli di Moro. Sono trascorsi quasi tre anni da via Fani ma sulla tragedia che costò la vita ad Aldo Moro e ai cinque uomini della sua scorta non si è ancora saputo la verità. Agnese e Giovanni Moro forse non sanno o forse non possono parlare ma la loro intervista con Biagi è ugualmente un documento giornalistico di straordinario interesse. Ne esce un ricordo di Aldo Moro com’era in famiglia e una rievocazione di come i figli e la moglie trascorsero il periodo del suo sequestro. I due giovani non hanno nessun motivo di gratitudine verso quanti fecero, a loro avviso, così poco per salvare loro padre e non fanno nulla per nasconderlo.

Biagi non risparmia loro la domanda più imbarazzante: come mai Moro si teneva a fianco un uomo come Sereno Freato senza chiedersi da dove venivano i suoi miliardi? «Mio padre vedeva Freato sì e no una volta al mese», risponde Giovanni Moro.

La sua difesa della figura del padre è, come ovvio, strenua e senza concessioni. Sulla medesima linea si muove la sorella. Non è da loro che il pubblico si può attendere tutta la verità su Aldo Moro, ma le quasi due ore della loro testimonianza ci ributtano in faccia molti fra gli aspetti più tragici di una vicenda che segna ancora la vita italiana.

Biagi è un ottimo intervistatore. Pone con garbo le domande più feroci ma il suo obiettivo non è mettere in difficoltà i suoi ospiti ma quello di presentarli a tutto tondo. È assecondato da una regia attenta che segue i ritmi della trasmissione e cerca di non perdere un’espressione dei volti, un mutare di atteggiamento. Se continueranno su questo tono, le interviste di Biagi rischiano di diventare la dimostrazione pratica di come si possono fare interviste-spettacolo senza tavolini da caffè e senza contesse che tirano le torte in faccia ai conduttori.
view post Posted: 15/5/2016, 15:34 [DOSSIER] TV RAI ANALOGICA - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1976] Per la televisione pubblica italiana "RAI":

LE OLIMPIADI A COLORI

I giochi olimpici di Montreal si svolgeranno dal 17 luglio al 1° agosto verranno trasmessi a colori, in via sperimentale, anche in Italia In questo senso ha deciso il Consiglio di Amministrazione della RAI visto che, comunque, dal Canada il « segnale » giunge in Italia a colori. Essendoci tra il Canada e l'Italia sei ore di ritardo per via del differente fuso orario, è stato deciso di programmare quotidianamente dalle 12 alle 13,30 una sintesi delle gare olimpiche del giorno prima e collegamenti in diretta con Montreal dalle 13,30 alle 16 e alla sera fino alle due di notte (ore venti locali).

Non è stata invece ufficialmente definita la collocazione delle Olimpiadi nell'ambito delle due reti televisive. C'è tuttavia l'orientamento di assegnare alla Rete 1 le gare del martedì, mercoledì, gìovedi e venerdì e alla Rete 2 quelle del sabato, domenica e lunedi. Inoltre in qualsiasi giorno le gare d'interesse eccezionale potranno essere diffuse in diretta da entrambe le reti, così come c'è una proposta di unificare le due reti dopo le 23.

Per le Olimpiadi, come per le altre manifestazioni sportive di grande interesse, la gestione delle trasmissioni per entrambe le reti è coordinata dal servizio « sport TV » diretto da Aldo De Martino che a Montreal si avvarrà della collaborazione dei giornalisti Lino Ceccarellì e Carlo Sassi, oltre che dei telecronisti Carlo Bacarelli, Adriano De Zan, Alberto Giubilo, Aldo Giordani, Gian Piero Galeazzì, Giorgio Martino, Bruno Pizzul, Paolo Rosi, Ennio Vitanza e Giuseppe Viola Sempre per le Olimpiadi saranno in Canada per il TG1 Paolo Frajese, per II TG2 Gianni Minà ed ìtalo Gagliano per « Dossier ».

Il « pool » delle reti radio diretto da Guglielmo Moretti (che a Montreal avrà come « spalla » Roberto Bortoluzzì e Gilberto Evangelisti) si avvarrà, invece, dei radiocronisti Alberto Bicchìeìli, Andrea Boscione, Sandro Ciotti, Dario Daria, Claudio Ferretti. Enzo Foglianese, Mario Guerrìnì, Rino leardi, Mirko Petternella, Giacomo Santini, Hugo Seyer, Alessandro Rudolf.
view post Posted: 15/5/2016, 07:39 [DOSSIER] TV RAI ANALOGICA - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1976] Per la televisione pubblica italiana "RAI":

REVIVAL A MILLELUCI
C’era una volta il varietà
ore 20,45

C’era una volta il varietà, ovvero l'avanspettacolo, come in seguito e più correttamente è stato definito Questo il tema, l'argomento monografico della quinta puntata di Milleluci. Era la rivista dei « poveri », l'avanspettacolo, che vendeva illusioni a buon mercato: un mondo irregolare, un po' candido e ribaldo, cialtrone e clownesco, fatto di stenti, di paghe risicate e malsicure, di alberghi d’infimo ordine e di sordide pensioni, di « girl » stagionate e di comici allo sbaraglio che imparavano il mestiere a proprie spese dinanzi a platee spesso spietate. Il varietà si spostava per ferrovia su treni a scartamento ridotto: per questo sono ambientate in una stazioncina di provincia l'apertura e la chiusura di questa puntala dedicata al varietà prima degli anni '50.

Lo scenografo Cesarini da Senigallia ha ricostruito in studio un teatrino d’avanspettacolo con tanto di passerella, molta cartapesta e con fondali autentici (avuti, per la cronaca, in prestito dallo Jovinelli di Roma, uno dei più gloriosi « luoghi deputati » dello scomparso varietà).

A rappresentare questo popolare genere di spettacolo nello show di Antonello Falqui sono stasera, accanto a Mina e Raffaella Carrà nelle vesti di soubrette, Aldo Fabrizi, Tino Scotti, il duo Franchi-Ingrassia e Toni Ucci, quest’ultimo nei panni di un presentatore guitto eternamente « beccato » dalla platea. Per l'occasione Aldo Fabrizi rispolvera due sue inedite macchiette di oltre quarant’anni fa ma che non gli fu mai permesso di eseguire in pubblico per evidente ostracismo di capo-comici: in una di queste interpreta, al ritmo di tango, una « romanza » in chiave ovviamente parodistica. A sua volta il « cavaliere » Tino Scotti — che avrà Mina come « spalla » (oltre che canzonettista) — ripropone in dialetto bolognese un monologo classico («Essere o non essere») che improvvisò per scherzo oltre 30 anni fa al Teatro Duse di Bologna e che da allora rimase un pezzo fisso e molto richiesto del suo repertorio.
Una « dichiarazione d’amore » per il varietà la fanno poi, a modo loro, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, due comici che non hanno mai rinnegato le loro origini di attori artisticamente « nati » nell’avanspettacolo e nei teatrini di provincia; un'occasione per ripresentare alcuni dei loro numeri più famosi. E non manca, ovvia mente, Raffaella Carrà nelle ridottissime vesti di subrettina in un trionfo di piume, lustrini falsi, fondali di cartapesta e coreografìe a base di straripanti Sogno d'amore di Liszt e Danza delle spade di Kachaturian.

Come tutti sanno Milleluci è un programma in otto puntate ciascuna delle quali è monografica, dedicata cioè a un solo genere o settore del mondo dello spettacolo. Così abbiamo visto via via passare in rassegna e rievocati in chiave ora ironica, ora comica, ora « affettuosa », la radio, il café-chantant napoletano di inizio secolo, la rivista italiana dell'immediato dopoguerra, la televisione. Le prossime puntate saranno dedicate al cabaret, al musical americano, e infine l'ultima trasmissione, l’ottava, rievocherà insieme tre generi di spettacolo: la commedia musicale italiana, l'operetta e il circo.

Ma a parte ciò la novità di Milleluci è data dalla coppia Mina-Carrà, un binomio contraddistinto da due caratteristiche fondamentali: primo, l’avere soppresso il tradizionale binomio uomo-donna; secondo, lavorare « au pair », senza supremazie, « fifty-fifty », tanto al ballo, tanto alla canzone. Due donne dalla personalità diversa ma che in questo spettacolo si integrano e completano perfettamente.
view post Posted: 14/5/2016, 07:52 [DISCUSSIONE] RADIO MARCHE - Storia delle Emittenti Radio
[1978] Dal mondo delle radio libere italiane. RCM 93:

« Potrete vincere un criceto. Ci potrete fare un’operazione ai polmoni e al cuore ».

La voce garrula e « disinibita » del solito disc-jockey annuncia che ha avuto la gioia di constatare che la voce di RCM 93 arriva con chiarezza fino a Civitacastellana. Lo ha constatato di persona recandosi in macchina nella città delle ceramiche. E poi aggiunge, presentando il « Quizzettone » : «Potrete vincere un criceto. Ci potrete fare quello che volete: un’operazione ai polmoni, al cuore ». Non entriamo nel merito della polemica prò o contro la vivisezione (che riempie anche troppo le pagine dei giornali e i teleschermi rischiando di immiserirsi a moda). Ma è certo che anche i sostenitori di questa forma di intervento chirurgico sull’animale vivo mettono avanti motivi (non del tutto sprovvisti di validità) di sperimentazione in nome della migliore difesa della salute dell'uomo. Qui la vivisezione viene proposta come gioco. Si tagliuzzano i polmoni di un criceto come si ritaglia una fotografia di Edoardo Bennato, come si accende una sigaretta. Volgarità o incoscienza?
view post Posted: 10/5/2016, 19:30 [DOSSIER] TV RAI ANALOGICA - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1976] Per la televisione pubblica italiana "RAI":

IERI E OGGI: ULTIMA PUNTATA
ore 21,50 rete 2

Eccoci giunti stasera all’ultimo appuntamento di questa serie di « ricordi » televisivi delle vedettes-beniamine del pubblico: Ieri e oggi, la rubrica di Mancini e Procacci, si congeda con due notissimi ospiti, Giusi Raspani Dandolo e Ciccio Ingrassia.

Presentati da Mike Bongiorno, i due ricostruiranno la loro life-story, ricca di successi. Giusi Raspani Dandolo è da anni attrice di punta del teatro. Numerosissime le sue partecipazioni televisive sia in spettacoli leggeri sia nella prosa sia nei teleromanzi. Ciccio Ingrassia, nato artisticamente insieme a Franco Franchi, ha da alcuni anni abbandonato il compagno per dedicarsi sia alla regìa cinematografica, sia ad interpretazioni più impegnate con registi come Fellini e da ultimo Elio Petri. Di lui rivedremo le interpretazioni televisive a fianco di Franchi (una delle ultime è stata la loro partecipazione all’edizione televisiva di Pinocchio).

Ma la serata finale di questo ciclo di Ieri e oggi racchiude alcune sorprese: intervengono infatti Walter Chiari che nella puntata a lui dedicata non era presente in studio e addirittura Franco Franchi, il quale, già ospite della rubrica, ritorna questa sera per riabbracciare il suo compagno. Mike Bongiorno ha infatti mantenuto la sua promessa di riunire davanti ai tele-spettatori la coppia affiatatissima di un tempo, prologo quasi certamente di una nuova duratura attività in comune. Sarà quindi bene soffermarsi un attimo su questo duo dello spettacolo italiano, su questa coppia di comici siciliani che dal 1964 ad oggi ha girato oltre cento film.

Cento film in dieci anni non sono uno scherzo. Anche se si tratta di filmetti spesso abborracciati, girati in due settimane.
Oltre al cinema i due sia in coppia, sia da soli hanno dato anche prove di buona recitazione. In teatro, ad esempio furono bravi e diversi in Rinaldo in campo e in Tommaso d'Amalfi. E come non ricordare la prova in televisione, sotto la direzione di Comencini, nei ruoli del Gatto e della Volpe? Più volte lo stesso Franchi si è domandato: « Ma perché ci hanno fatto fare film a getto continuo per fini strettamente consumistici? Noi, quando ci hanno dato l'occasione, abbiamo anche saputo dimostrare di non essere proprio dei guitti. Ma le esigenze dei produttori, il concetto che vuole " il ferro battuto quando è caldo " ci hanno portato a quota più 100. Eppure il nostro pubblico non l'abbiamo mai tradito né con il sesso, né con la violenza ».

Da quando la coppia, anzi la « ditta » Franchi-Ingrassia non esiste più, i due seguono strade un po' diverse. Ingrassia continua nel suo lavoro cinematografico ma in parti drammatiche. A fianco di Volontà e della Melato ha preso pane all'ultimo film di Petri Tota modo-, in precedenza aveva girato per Vancini Violenza: quinto potere e per Fellini Amarcord. Franchi invece ha continuato a battere la pista della risata. « Come avrei potuto », si chiede, « far piangere, io che sono nato per far ridere? ».

Da qualche anno ormai, l'amicizia tra i due si è incrinata, e non sono mancati screzi e dichiarazioni polemiche. « Comunque non è detto », aveva una volta dichiarato Franchi, « che un giorno non si possa ritornare a lavorare a due per una o più cose ». Infatti, probabilmente, quest'estate Franchi e Ingrassia ritorneranno insieme in TV in uno spettacolo del sabato sera di Castellano e Pipolo.
view post Posted: 8/5/2016, 10:40 [DOSSIER] TV RAI ANALOGICA - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1976] Per la televisione pubblica italiana "RAI":

LA DOMENICA SPORTIVA & NOVELLA CALLIGARIS
ore 21,50 rete 1

Conclusa la sua attività agonistica nelle piscine, Novella Calligaris pensava forse che mai più avrebbe avuto a che fare con l’inesorabilità dei tachimetri e dei cronometri. Poco più di un mese fa, invece, appare Tito Stagno, che nell’alimentare di idee nuove i programmi sportivi affidati alla sua responsabilità si lascia guidare dallo stesso inquieto entusiasmo che lo animava quando faceva il telecronista della Luna.

Tito Stagno, dunque, invita la Calligaris a commentare, in televisione, il filmato di una gara svoltasi a Minsk, Unione Sovietica. Tempo a disposizione: minuti 3, secondi 30. Novella fa una prima prova, e « sfora » di 40 secondi. Ritenta: perfetto. Questa ragazza ha della stoffa. Stagno insiste; la sottopone a un altro esperimento. La intervista e si fa intervistare. Tutto a puntino.

Così, Novella Calligaris è stata messa sulla rampa di lancio della nuova Domenica sportiva edizione d'estate. « Peccato », dice, « che al momento della verità, cioè quando son dovuta andare veramente in onda, non mi è stato permesso di improvvisare, ma ho dovuto fare i conti con un copione... », in uno studio — aggiungiamo noi, e la cosa è molto importante — che non era nemmeno quello solito attrezzato per la Domenica sportiva.

L’esordio, infatti, non è stato felicissimo; ma alla seconda, alla terza domenica (oggi è la quarta) si son convinti tutti che Stagno aveva fiutato giusto e che, in ogni caso, la Calligaris, davanti alle telecamere, ha una grinta non diversa da quella tanto temuta, una volta, dalle sue avversarie in piscina.

Non solo, ma adesso ha una carica di simpatia che allora — ragazzina introversa, disciplinata da un rigore psicofisico stressante — sembrava non avere.

Dire che altri giornalisti avrebbero fatto meglio di lei è un'assurdità: perchè Novella Calligaris è arrivata alla Domenica sportiva per fare non la giornalista, ma la presentatrice, la hostess; e la fa come può farla una ragazza che lo sport lo ha vissuto dal di dentro, con sofferenza e con gioia.

La trasmissione — come sempre a cura di Tito Stagno, Enzo Casagrande, Paolo Rosi e Carlo Sassi — continuerà, in questa versione, fino al 17 luglio; poi, chiusura, cioè cambio di registro per le Olimpiadi di Montreal. E terminate le Olimpiadi? Si vedrà. Intanto, per ogni evenienza, Novella Calligaris, da vera ex campionessa, continua a tenersi in allenamento...
view post Posted: 30/4/2016, 16:47 [DOSSIER] TV NAZIONALI - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1987] Per la rete televisiva privata commerciale italiana "Rete A": E Fede mezzobusto a Rete A: «Ecco il mio Tg modello Rai»

Finirà In settembre il lungo esilio dal video di Emilio Fede, ex direttore e popolare conduttore del Tg 1, e più tardi presentatore del fortunato «Test». E’ dalla primavera dell'84 che Fede non è stato riammesso sull'etere a causa di una vicenda giudiziaria che l’ha coinvolto e, sebbene il giudizio definitivo sla ancora lontano, escluso dalle trasmissioni della Rai.

In aprile Fede ha -divorziato» dalla Rai e da settembre andrà in onda come direttore e conduttore del primo telegiornale nazionale privato, il -TgA- di Rete A. presentato l'altra sera, a Milano, da Fede, da Renato Seregni direttore della concessionaria di pubblicità di Reti A e assistente di Peruzzo, dal nuovo responsabile dell'ufficio stampa Giovanni Zanasca e dal consulente dell'emittente Massimo Mozzanti.
In nostro telegiornale — ha spiegato Fede — partirà il 7 settembre: trasmetteremo sei edizioni flash distanziate di un’ora, a partire dalle 13: l'edizione delle 19.55 e 11 TgA della notte alle 22.55. Il TgA delle 19.55 durerà una ventina di minuti. Abbiamo scelto lo stesso orario del Tg 1 (anticipato maliziosamente di cinque minuti, n.d.r.) perché informazione di sera per gli italiani vuol dire il Tg delle 20. E’ stata, se volete, una scelta dettata dal mio amore per il Tg 1 della Rai. in cui ho lavorato per oltre trent'annl. L’appuntamento, quindi, non potrà essere che a quell'ora, e ci tengo a precisare che da parte nostra non c’è alcuna intenzione di far concorrenza alla Rai. Sarebbe sciocco e presuntuoso da parte nostra. Il Tg, l'informazione, rimangono della casa madre. Io mi divertirò semplicemente a fare un piccolo esperimento In compagnia di nuovi amici».

Rete A, che gode di una media di ascolto intomo all'1,5 dell’audience nazionale (tra 500 e 700 mila telespettatori) conta di riunire davanti al video, grazie al Tg A, oltre un milione e 300 mila telespettatori. Il Tg A sarà registrato una quindicina di minuti prima della sua emissione. come ha spiegato il consulente Mazzanti, e trasmesso da una regione all'altra con sbalzi di un minuto (il tempo di uno spot pubblicitario). Fino a Roma, comunque, l'mittente di Peruzzo è attrezzata per trasmettere in alta frequenza sul suol canali, mentre da Roma In giù può collegarsi con le altre emittenti associate al network. Vale a dire che Rete A è pronta a trasmettere in diretta da un momento all’altro. Roma e Milano saranno le sedi centrali mentre le Immagini dall’estero giungeranno via satellite dopo l’accordo con un’agenzia.

"Se necessario — ha detto Fede —, se ci sarà notizia di un fatto molto Importante, potremmo entrare In diretta sul notiziario registrato.".
Naturalmente, un’eventuale trasmissione in diretta sul territorio nazionale sarebbe una violazione della legge, ma i rappresentanti di Rete A lasciano intuire che sono pronti alla grande provocazione pur di richiamare l’attenzione generale su una situazione che penalizza le Tv commerciali che non siano nell'area di Berlusconi (il governo non concede la diretta alle "private" se Berlusconi non rinuncia a una delle sue tre reti; Berlusconi se le tiene strette tutte e tre perché. In fondo, la situazione attuale gli va benissimo: e cosi chi ha una sola emittente resta senza diretta...).

Ma come sarà il nuovo Tg A? Fede ne ha mostrato il numero zero, registrato il giorno dello scioglimento delle Camere. Sia il ritmo del Jlngle della sigla, sla il contenuto del notiziario hanno rivelato un somigliantissimo "fratellastro" del Tg 1. Il "mezzobusto" di Fede, come al tempi del Tg 1, ha scorso il sommario del numero, poi le Immagini sono volate a Montecitorio, con testimonianze di uomini politici sulla crisi: da Gava a Pannella la carrellata parlamentare è stata ampia. L'Immancabile Reagan al centro della politica estera, un po' di precotto rosa con la crisi matrimoniale tra Cario d’Inghilterra e Lady Diana. Il caso toccante di cronaca. Insomma. preceduto dalle notizie meteorologiche. Rete A (alle 19.55) manderà in onda una copia del Tg 1, con la medesima attenzione reverenziale verso Il Palazzo.

"Volevamo questo — ha dichiarato Fede — senza Intenzioni competitive con la Rai. sia chiaro. Per me. la formula migliore rimane quella del grande Tg 1, compreso il Palazzo. che non può essere ignorato".

L’editore Peruzzo ha stanziato 5 miliardi per un anno di Tg A e conta di veder crescere. la sua raccolta pubblicitaria dal 30 miliardi di questa stagione a 40-45 miliardi, soprattutto grazie alle rubriche "Cuclnlsslma", "Il mondo della natura", "Moda", "Bellezza", "Salute", che seguiranno le edizioni flash del Tg A, a loro volta affidate a nuovi volti femminili.
view post Posted: 25/4/2016, 10:48 [DOSSIER] TV RAI ANALOGICA - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1976] Per la televisione pubblica italiana "RAI":
COME E' NATO 90°MINUTO VERSIONE VALENTI
Paolo Valenti, minuzioso, preciso, informato, mi spiega che l’idea giusta gli è venuta dal benzinaro. « A dotto' », gli fa quello, « ma perché non date i risultati delle partite nei momenti di pausa, quando la scena finisce? ». L’uovo di Colombo. Ed ecco allora Armando Pizzo costretto a vedersi con largo anticipo lo sceneggiato e segnarvi con esattezza cronometrica i momenti di dissolvenza dove poter inserire il flash rivelatore. « Con Fellini », dice Valenti, « non ci sarebbero problemi. I suoi film sono pieni di stacchi e di dissolvenze ». Adesso non si lamenta più nessuno, nemmeno Paolo Stoppa. « Però », insisto, « è possibile che una povera signora che lavora tutti i giorni debba essere perseguitata dal calcio la domenica anche mentre guarda placidamente il teleromanzo? ». E Valenti, paziente, a spiegarmi che lui proprio per la signora l'ha fatto. « Pensa », mi dice, « finalmente la donna è stata affrancata dal marito con la radiolina gracchiante incollata all'orecchio. Adesso non c’è più bisogno di radiolina, diciamo tutto noi ». Ma il pubblico si chiede cosa fa Valenti in quelle lunghe pause, durante il film e la commedia. « Mi guardo le due partite in diretta e telefono come un pazzo su tutti i campi per sapere i risultati. Sai, siamo in pochi e dobbiamo far tutto da noi ».
view post Posted: 12/3/2016, 08:21 [DISCUSSIONE] RADIO LAZIO - Storia delle Emittenti Radio
[1987] NUOVA RADIO MONTE GIOVE

“Dal 1° ottobre ci siamo separati da Tele Monte Giove” — ci ha spiegato il proprietario dell’emittente radiofonica, Umberto Patrignani“. In sostanza è successo questo: io ero socio della TFE (Tele Foto Elettronica), la società che gestisce Tele Monte Giove. Poiché mi dispiaceva che l’impegno sul versante televisivo portasse ad abbandonare il discorso radiofonico, ho preferito separare le due attività: così sono uscito dalla TFE e con otto collaboratori ho fondato la nuova Radio Monte Giove. A Tele Monte Giove invece sono rimasti gli altri soci della TFE e cioè Gianfranco, Romano e Angelo Sciscione, Vincenzo Bersani, Giorgio Del Monte e Anna Zarra.”

Nuova Radio Monte Giove trasmette sui 91.750 per la provincia di Latina e localmente sugli 89.100 E 92.200 MHz. La nuova programmazione e in fase di organizzazione; verrà comunque mantenuto il collegamento con Tirradio. È previsto un miglioramento generale del livello della stazione e un potenziamento dell’area di copertura.

Nuova Radio Monte Giove ha trasferito la propria sede in lungolinea Pio VI 128, Terracina in provincia di Latina (tel. 0773/75.28.75).
view post Posted: 6/3/2016, 09:03 [DOSSIER] TV NAZIONALI - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
PIN

[1980] Il non più di tanto clamoroso passaggio dello speaker italiano Alberto Lori, dalla televisione pubblica italiana "RAI", alla Rizzoli.
Il 30 novembre 1980 scade il mio contratto con la RAI. Dal giorno dopo passo alla Rizzoli".
Il nome, Alberto Lori, non e' famoso come la sua immagine Dal primo dicembre gli affezionati del TG2 perderanno la simpatica figura di uno dei più bravi speakers.

Aspetto distinto, voce limpida e perfetta. gesto appena accennalo eppure affabile e comunicativo: la RAI vede andar via un altro personaggio. che se non è il Mike Bongiorno, non è certo da meno sul piano professionale. relativamente al suo campo.
Mimmo Scarano, uscendo da viale Mazzini e dandosi al privalo ha aperto una falla seria e tende, evidentemente, a rigirare il dito nella piaga, portando via alla televisione pubblica le forze di più sicura affidabilità

D'altra parte, il progetto della Rizzoli, di immettere nell'ormai fitto coro di voci televisive, pubbliche e private, un telegiornale da mandare in onda alle ore 20 e da trasmettere attraverso una catena a raggio nazionale (la questione, in questo momento, è nelle mani della Corte Costituzionale italiana, perchè c'è conflitto tra servizio pubblico e intraprendenza privata), un progetto cosi non può che essere affidato a gente esperta. Non è certo facile trovare all'angolo della strada uno speaker come Alberto Lori.
view post Posted: 23/2/2016, 16:55 [DOSSIER] CIRCUITI SYNDICATION - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1979] GPE - TELEMOND

La Mondadori — chiarisce Michele Muzii, amministratore delegato e direttore di GPE e Telemond — svolge la sua attività televisiva attraverso due società: la GPE e la Telemond. La GPE gestisce la pubblicità di una ventina di emittenti locali mentre la Telemond acquista ed eventualmente produce programmi che poi distribuisce alle Tv (e prima s’intende a quelle della GPE) ed entra in partecipazione nelle Tv private. A tutt'oggi sono Telemond: Videodelta di Bergamo, TVR di Verona, TVP di San Benedetto del Tronto, Teleuropa di Napoli e TCA di Pescara».

Telemond, insomma, è il marchio del futuro (che è già cominciato) della Mondadori e che sostituirà i gloriosi GPE/Progetto Uno. Quel marchio «Progetto Uno» che accompagnò, come ricorda con orgoglio Muzii, il lancio del-l'ormai leggendaria serie «Charlie's Angels» che Alessandro Perrone soffiò clamorosamente alla Rai e venne trasmessa in collaborazione con la RTID. Quel marchio «GPE» che accompagna i film «bellissimi», cioè le 300 pellicole della Paramount messe in onda con la collaborazione della Rusconi. Una collaborazione che riguarda ad esempio anche i cartoni «Marameo».

Molte cose e anche grosse bollono nel pentolone Mondadori ma, per limitarci agli spettacoli di prossima distribuzione, citiamo «Benedicimi padre», una serie comica inglese, «Le strade della libertà» con Muhammad Alì nei panni del primo senatore negro americano (l’acquisto di questi due programmi ha particolarmente soddisfatto Muzii), «Vietnam», documentario in 26 episodi sulla guerra, «Stalin», la vita del dittatore in 5 episodi, «Gentle touch», una serie inglese con protagonista una donna poliziotto, «Quincy», dove è invece protagonista un medico poliziotto. Tra i programmi già andati in onda meritano d’essere segnalate le interviste di Enzo Biagi in cui il giornalista-scrittore è stato all’altezza della sua fama. Tra gli intervistati, Pertini e il generale Dalla Chiesa. Presidente della Telenord è Piero Ottone, direttore dei programmi è Giuseppe Lamastra.

Queste le televisioni la cui pubblicità è gestita dalla GPE: Telestudio (Torino), Antenna Nord (Milano), Videodelta (Bergamo), TN4 Telenord (Genova), Antenna Nord Emilia (Bologna), TVR Televero-na, Tele Alto Veneto (Vicenza), Tele Libera Firenze, Teletoscana Nord (Massa Carrara), Tele Radio Centro Italia (Terni), Telecolor TVP (San Benedetto del Tronto), TCA (Pescara), Quinta Rete (Roma), R.T.I. (Roma), Tele Lazio (Latina), Teleuropa (Napoli), Teledue (Bari), Telesalento (Lecce), Radio Tele Spazio (Catanzaro), TRM (Palermo e Catania), Video Siracusa, RTP (Messina), La Voce Sarda (Cagliari). A GPE 80 e a Progetto Uno partecipano anche TV A (TR) e Tele Quattro (TS).

In generale, l'attuale palinsesto GPE/Progetto Uno consiste in cartoni animati dalle 17,30 alle 19, in cinque film settimanali in prima serata (cioè alle 20,30) e in tre spettacoli in seconda serata (22-23).
view post Posted: 20/2/2016, 13:19 [DOSSIER] CIRCUITI SYNDICATION - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1980] NET Nuova Emittenza Televisiva

Oltre a comprare, la NET produce. « Il nostro obiettivo è capovolgere l’attuale rapporto fra produzione e acquisti. Possiamo raggiungerlo perché abbiamo alle spalle ricche strutture produttive che sono, ad esempio, tutte le cooperative legate al cinema con le quali abbiamo da anni rapporti stretti sul piano professionale come su quello del comune indirizzo culturale », afferma Bruno Restuccia.

La NET sta per questo definendo la realizzazione di un centro di produzione presso gli studi della Safa Palatino appartenenti alla Tecnomedia, un consorzio di cooperative culturali.

Come primo risultato, a Natale dovrebbero uscire sette telefilm dell’orrore di 15 minuti scritti e diretti da Michel Pergolani, uno di quelli dell’Altra domenica. In più sono in preparazione una serie di Candid Camera (specchio segreto) curata da Eugenio Masciari, uno dei collaboratori di Nanny Loy e una serie di nove film di Buster Keaton inediti per l’Italia con una presentazione di Maurizio Nichetti.

Per l’informazione la NET ha in programma per il 1981 la produzione di tre rotocalchi settimanali di 40 minuti l’uno. Il primo, curato da Andrea Frezza, ha come titolo provvisorio II programmone e tratterà argomenti di politica e cultura. Il secondo è di sport e si chiama A-B Castagner. Il terzo si occuperà di spettacolo.

Per questi tre rotocalchi l’obiettivo è di creare in ogni emittente del circuito una redazione che collabora con quella centrale. Se riuscito, questo sarebbe il primo esperimento del genere realizzato nelle reti private nazionali.

NET come network

Quello che segue è l’elenco delle diciotto emittenti collegate con il circuito NET.

Tele flash, Torino
TRM 2, Cinisello Balsamo
Telecittà, Genova
ETL Varesevideo, Varese
Teleradiocittà, Modena
Punto radio Tv, Bologna
Telepesaro, Pesaro
RTL, Livorno
Toscana Tv, Siena-Arezzo-Grosseto
Umbria Tv, Perugia
Umbria Tv Galileo, Terni
Videouno, Roma
Telemarsica, Avezzano
Napoli 58, Napoli
Foggia Tele 80, Foggia
Video Net, Bari
Tele Uno, Crotone
Telerama, Sassari
view post Posted: 20/2/2016, 13:01 [DISCUSSIONE] RADIO LIGURIA - Storia delle Emittenti Radio
[1978] RADIO STEREO 103 SANREMO
Via Duca d’Aosta 39/41. Telefono 0184-77172. FM 103.
Fatturato pubblicitario annuo: non precisato.
Risponde il titolare Dott. Giorgio Mambretti.
« No, nella mia emittente non uso programmi radiofonici registrati perché sono troppo difformi dalle nostre trasmissioni. Questi programmi sembrano quelli della Rai, da come sono presentati e non quelli di una radio libera. So anch'io che bisognerà arrivarci prima o poi ma per il momento forse sono prematuri. E poi le trasmissioni che facciamo, con i dischi e i nostri disc-jockeys ci costano meno. Ma soprattutto penso che l'ostacolo maggiore sia rappresentato dal fattore psicologico e cioè che il programma registrato è sempre un programma non fatto da me, di conseguenza l'orgoglio ne esce ferito ».
view post Posted: 20/2/2016, 12:42 [DOSSIER] STORIA DELLE TV ESTERE IN ITALIA FINO AL 1996 - Dossiers 30 anni di Storia delle Emittenti TV
[1976] LA TV FRANCESE E GLI ITALIANI

Il corrispondente da Roma del Figaro, Robert Lacontre, dedica un articolo al boom delle vendite di apparecchi bistandard che si sta verificando in Italia malgrado la scelta ufficiale del PAL. Secondo Lacontre, che cita la frase di un commerciante romano: « Vendo duecento televisori bistandard per un solo Pai », questo « paradosso » è dovuto al successo di A-2, il Secondo Programma francese captato in Italia da 4-5 milioni di telespettatori. Altri otto milioni poi si dividono fra i programmi svizzeri, quelli jugoslavi, quelli di Télé-Montecarlo e, nelle zone di frontiera, quelli tedeschi e austriaci. Secondo l’articolo, malgrado le difficoltà della lingua, le reazioni del pubblico italiano ai programmi di A-2 sono più o meno le stesse di quelle dei francesi: in testa agli indici di gradimento sono i film e i programmi di varietà, seguiti dalle trasmissioni sportive. « Insomma », conclude Le Figaro. * bisognerà che i responsabili di A-2 prendano in considerazione il fatto che in Italia hanno una clientela numerosa e assidua. Perché, partendo dai centri di Marsiglia e della Corsica, non trasmettere dei programmi speciali in italiano? Forse è un’ipotesi da non scartare ».
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