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[1987] Per la rete nazionale privata commerciale italiana "Rete A":
Rete A, 19.55. Nasce il primo Tg delle private E Fede toma mezzobusto Nasce oggi su Rete A, l'emittente che fa capo all'editore Peruzzo, il primo Telegiornale di una tv privata. E nasce con il volto (oltreché la direzione) di Emilio Fede, vecchia conoscenza dei telespettatori, sia come conduttore di Tg che come showman (ha presentato su Raiuno Test). Lasciata la Rai (dove era direttore del Tg1 ) dopo le note vicende giudiziarie. Fede si è imbarcato in un’avventura che potrebbe segnare una svolta nel settore dell'emittenza privata. Finora infatti nessuna rete commerciale si era lanciala sul terreno dell'informazione nazionale a causa dell’impossibilità di trasmettere in diretta al di fuori dell’ambito regionale. E un Tg in differita è impossibile da realizzare. Rete A tenta ora di aggirare l’ostacolo con un marchingegno tecnico: da Milano, dove si trova la redazione centrale, le immagini vengono inviate alle varie sedi attraverso l'etere e poi mandate in onda localmente con piccolissime differenze di orario. Con questo sistema andranno in onda cinque notiziari flash pomeridiani (dalle 14 alle 18 ogni ora), un Tg della sera alle 19.55 e un Tg della notte alle 22.45. Le news saranno lette da Paola Rivetta, una ragazza che Fede definisce «brava e simpatica » mentre lui stesso, il «belI'Emilio» si presenterà ai telespettatori per il Telegiornale principale, quello delle 20 circa. «Sarà un Tg molto rapido -dice il direttore- ma completo delle principali notizie della giornata, sia nazionali che estere, corredato da immagini degli eventi più importanti». Il volto di Fede torna sui teleschermi dopo tre anni e quattro mesi, «ma -dice lui- un sondaggio eseguito dalla Abacus ha rilevato che la mia popolarità rimane intatta». Sicuro di se. come sua abitudine, Emilio Fede avrà a sua disposizione uno staff redazionale di 20 persone, tutte giovani, più una redazione romana. «Daremo un certo spazio alla cronaca rosa, al fatto mondano o pettegolo, mentre cercheremo di evitare l’ufficialità. Una sola intervista politica a settimana, il lunedi, ma sopratutto notizie, quelle che interessano alla gente più che al Palazzo». Stasera la controprova col primo «TgA» sera che utilizzerà il mappamondo (antiche nostalgie?) come sigla e si chiuderà con le inevitabili previsioni del tempo. «Se non altro -conclude Fede- gli spettatori avranno un alternativa. Vedremo se l’apprezzeranno». Sotto sotto comunque lui non può dimenticare mamma Rai. «Non è detto che un giorno non possa rientrarvi, magari come showman. Chissà». |