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[DOSSIERS] LA STORIA DELLA RADIO, Vista attraverso i documenti d'epoca!

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icon3  view post Posted on 2/7/2008, 08:38
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DOSSIERS
LA STORIA DELLA RADIO




LA STORIA ED OGNI ALTRA INFORMAZIONE VISTA E RICORDATA ATTRAVERSO I DOCUMENTI D'EPOCA RINTRACCIATI E/O RECUPERATI.



 
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Ongais
view post Posted on 2/7/2008, 09:09




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LO STORICO LOGO DI RADIO FRAGOLA NETWORK
 
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view post Posted on 2/7/2008, 09:10
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CICCIO RICCIO



Loghi di radio lombarde:
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DELTARADIO

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ROBERTO DELLA VALLE DI DELTARADIO

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LO STUDIO 2 DI DELTARADIO

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RADIO BASIC 91.3
 
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Ongais
view post Posted on 2/7/2008, 09:12




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RADIO QUATTRO
Courtesy by Domins

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RADIO ADRIA
Courtesy by Domins

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BRIGITTE FRITZ DIRETTRICE DI RADIO ADRIA



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RADIO GROSSETO 2
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view post Posted on 23/7/2008, 16:07
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CORREVA L'ANNO 1980
ASSOCIAZIONI DI RADIO


Nel campo delle radio si assiste a un processo di confluenza, di associazione (fatta salva l'indipendenza economica e decisionale delle varie testate) fra diverse emittenti. Noi lo auspicavamo da tempo: occorre unire le forze, non solo per rimediare così una maggiore quantità di pubblicità, ma anche per riuscire a impostare programmi di qualche respiro. L'iniziativa «Stop in FM» che unisce dieci radio (da Radio Centro Musica a Radio Up, a Effetto radio) ci è sembrata interessante. Ora, si tratta di vedere se essa riuscirà a migliorare la situazione economica e quindi anche il livello qualitativo delle emittenti associate.
 
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view post Posted on 13/2/2013, 14:00
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CORREVA L'ANNO 1978:
RADIO LIBERE E CASE DISCOGRAFICHE


1978image1

Mariano Ronch, per un noto magazine mensile della casa editrice Rizzoli, propone quest'interessante analisi del mondo radiofonico libero italiano con un'approfondimento su Radio Wonderful Music di Legnano.
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Pace e bene. Sul finire di maggio abbiamo avuto il piacere di essere ospiti, in qualità di osservatori fin troppo discreti, di una « convention » musical-discografica organizzata dalla Cgd-Messaggerie Musicali, con la partecipazione della Cbs italiana. Due giorni di spettacoli, audiovisivi e meetings nella cornice amena e naturalmente incline alla meditazione del Ciocco, a pochi chilometri da Lucca.
No, la nostra non si è tramutata in una rubrica alla Mario Soldati: parleremo anche questo mese, come di consueto, di Radio libere, giacché per la prima volta proprio le nostre protette sono state ufficialmente invitate a questo tipo di riunioni, tradizionalmente riservate agli addetti ai lavori, così che alle mense imbandite, un tempo esclusiva di blasonati (?) critici ufficiali e polverosi inviati Rai, sedevano per nulla intimoriti i rappresentanti, talora giovanissimi, di venticinque emittenti libere (a detta degli organizzatori le più rappresentative e dinamiche).
Le nuove emittenti hanno forse raggiunto la « maggiore età »? O sta diventando più efficace e conveniente promuovere un interprete o un brano attraverso le Radio private? Abbiamo posto queste e altre domande a Johnny Porta, promotion manager della Cgd, e a Diego Peano, area manager per la Cbs.
« Negare l'importanza delle Radio libere ormai vorrebbe dire compiere un grave errore di valutazione », afferma Johnny Porta. « Lo dimostrano i numerosi brani portati al successo lo scorso anno indiscutibilmente da questo nuovo mezzo, soprattutto per quanto riguarda le composizioni ballabili, giovani, insomma più facilmente proponibili. Questo non vuol dire che la Rai debba essere completamente trascurata: certo va integrata con chi sa dare prova di serietà e professionalità. E devo ammettere ohe un numero considerevole di emittenti ha già dato prova di possedere queste due qualità indispensabili per condurre e mantenere nel tempo un rapporto di collaborazione stretta; collaborazione che sarà riservata per il futuro a un numero necessariamente esiguo e selezionato di Radio libere: all'inizio seguivamo e rispondevamo a tutti quelli che ci chiedevano l'invio di materiale, poi abbiamo ridotto le spedizioni da duemila a circa trecento e prevediamo di ridurle ulteriormente a una sessantina circa di emittenti private su tutto il territorio nazionale ».
« La professionalità: ecco il dato, l'unico che realmente ci interessa », prosegue Diego Peano, « purtroppo, forse per la scarsa esperienza, si verificano ancora malintesi e imperfezioni che devono essere eliminati assolutamente. Talvolta i rimedi sono perfino banali: ad esempio per contenere il fenomeno della registrazione pirata dei brani basterebbe interromperli o non trasmetterli per intero; inoltre sarebbe auspicabile che i responsabili della programmazione delle varie emittenti lavorassero a più stretto contatto con i nostri uffici stampa, così da promuovere i brani che realmente ci interessano e non solo quelli che piacciono ai vari disc-jockey: per avere è chiaro che bisogna anche dare. Resta comunque vero che i prò sono di gran lunga superiori ai contro e che il tanto temuto calo di vendita dei dischi a causa del proliferare delle Radio libere non si è verificato ».
E per concludere, la sera prima di partire, abbiamo parlato con uno di questi «nuovi mostri» dell'etere: Valerio Fedeli, D.J. di Wonderful Music. « È stata un'esperienza davvero interessante, un contatto utile per migliorare in un modo nuovo, più diretto, i rapporti con queste case discografiche; rapporti che devono essere necessariamente ispirati alla più seria professionalità, ma che non per questo devono essere aridi. E l'amicizia, come sai, si fa anche a tavola ».
 
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icon3  view post Posted on 26/10/2013, 18:56
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CORREVA L'ANNO 1982:
GRAN D'ITALIA: 196 RADIO IN NETWORK


"Tra le emittenti locali le radio non solo hanno strappato il primato di ascolto (12 milioni in un giorno medio) alle reti nazionali, ma i loro ascoltatori sono anche i più fedeli in termini di durata di ascolto ". Cosi esordisce la presentazione del network-radiofonico Grand'ltalia. Promosso da Guido Ghiazza (anche titolare della concessionaria di pubblicità della network Diffusione Pubblicità Radiofonica) il circuito raccoglie 196 emittenti private distribuite in tutte le regioni italiane. La filosofia è quella nota: offrire un'alta audience allo sponsor nazionale, con una rete che garantisca l'inserimento dei jingles in contemporanea in tutto il territorio.

"Non abbiamo voluto seguire la strategia delle reti a programmazione unificata come Rete 105 o Gamma Radio - precisa Ghiazza - perché riteniamo che il mezzo radiofonico debba mantenere la sua specificità regionale. È raro che una grande radio della Lombardia possa avere un seguito anche nel Lazio o in Sicilia". Grand'ltalia offre infatti alle emittenti collegate solo un programma musicale quotidiano di 45 minuti, registrato nel proprio centro di produzione di Roma, con la pubblicità nazionale preinserita; il resto della produzione è lasciata alla direzione di ciascuna emittente. Entrare con una grande radio nella città di Milano, Roma o Torino, non è semplice per chi non possieda già una emittente; e in effetti mentre in alcune regioni le emittenti del circuito Grand'ltalia sono ai primi posti IREL '81 in altre città l'audience non è molto elevata. "Abbiamo pensato di aggirare il problema - dichiara Ghiazza - dando al cliente la possibilità di aggiungere solo per l'area milanese una emittente di sua preferenza che integri il circuito e meglio si adatti al prodotto da pubblicizzare". Nel suo complesso Grand'ltalia, copre 88 Provincie. L'81% delle radio consociate sono state classificate nei primi 5 posti dall'indagine IREL.
 
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6 replies since 2/7/2008, 08:38   447 views
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