Bella ricostruzione della storia del'etere barese e di Rutigliano in particolare nel sito di
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Nel 1972, con lo scadere della convenzione tra lo Stato italiano e la RAI, relativa alle trasmissioni radiotelevisive, iniziò quello che può definirsi il periodo della “battaglia ideologica” per la rottura del monopolio di Stato, portata avanti dalle radio private (o meglio, “libere”, come si chiamavano allora, musicalmente celebrate con una bellissima canzone dal cantautore Eugenio Finardi).In quegli anni le emittenti radiofoniche cominciarono a spuntare con eccezionale rapidità e diffusione in tutto il territorio nazionale, divenendo subito più credibili, quali portavoce della “battaglia” in atto, rispetto alle televisioni private: in primo luogo perché le trasmissioni radiofoniche, per ovvii motivi tecnici, erano più facilmente ricevibili; in secondo luogo perché, non avendo bisogno di grandi capitali per essere installate, più che creature di grossi imprenditori, sorgevano come cooperative di lavoro. È il caso in Puglia di Bari Radio 1, la prima radio barese (quinta in Italia), sorta come cooperativa di giovani che collaboravano a diversi livelli.Per la prima radio a Rutigliano bisogna attendere il 1977, anno in cui inaugura le trasmissioni, dall’attico di un palazzone di via Leopardi, Radio Barbanera. La prima emittente rutiglianese nacque su iniziativa di Mimmo Barbanera, che vantava una esperienza biennale di speaker radiofonico presso Bari Canale 100, altra storica emittente del capoluogo. Su invito e con la collaborazione di alcuni amici rutiglianesi, Barbanera mise in piedi la radio, ispirandosi al comune modello cui si identificavano la stragrande maggioranza delle radio private dell’epoca: brani a richiesta con dediche, quiz a premi, spot pubblicitari delle realtà commerciali locali, i cui marchi per la prima volta viaggiavano nell’etere. Tra i primi conduttori di quella emittente va sicuramente ricordato il mai troppo compianto Vito Pavone, persona squisita e dotata di un garbo e di una umanità eccezionali. Fu lui per la prima volta a mettere un microfono tra le mani di chi scrive, proprio in quel 1977, per la conduzione di un programma radiofonico d’intrattenimento destinato ad un pubblico di minori. Nel 1979, Barbanera si trasferì a Taranto, lasciando la guida dell’emittente ad un gruppo di giovani, il cui leader era Nino Valenzano divenuto nuovo responsabile della radio. In quello stesso anno si affacciarono sull’etere locale due interessanti novità. La prima è rappresentata da Radio Aperta, insediatasi nel cuore del borgo antico, all’ombra della Torre Normanna. La nuova emittente si propose come espressione volutamente progressista e dal palese impegno socio-culturale e politico, con frequenti trasmissioni di informazione e dibattiti e messa in onda di musica rigorosamente d’autore, mettendo al bando le solite canzonette. Ma i tempi non erano ancora maturi per un discorso mass-mediologico di qualità a Rutigliano. E così, dopo alterne vicende ed anche pubbliche sottoscrizioni tese a salvare questa preziosa voce, per certi versi “alternativa”, nel 1981 Radio Aperta…chiuse, per pesanti problemi economici, lasciando in molti un incolmabile vuoto.Più fortuna ebbe invece Radio Punto Rutigliano, anch’essa nata nel centro storico. Questa emittente si distinse per l’alta qualità della musica trasmessa e per le prime interviste realizzate in diretta, anche con il coinvolgimento del pubblico da casa, al sindaco e agli amministratori locali. Fu anche la prima emittente a trasmettere in diretta le radiocronache delle partite di calcio dell’A.C. Rutigliano e del Bari Club Rutigliano (da questi due sodalizi nascerà, per fusione, nel 1981, l’attuale U.S. Rutigliano), con la “storica” voce di Michele Masotti. Nel 1980, Radio Punto Rutigliano cambiò nome, diventando Radio Rutigliano Studio 1, direzione (da una gestione a più mani, di tipo cooperativistico, condotta da un nutrito gruppo di giovani, passò al controllo diretto di un unico soggetto, Giuseppe Moccia) e sede (i nuovi studi furono allocati in corso Cairoli). Anche Nino Valenzano, intanto, ribattezzava la prima storica emittente rutiglianese: Radio Barbanera diventava Radio Canale 103.Il 1980 segnò anche l’inizio dell’incredibile moltiplicarsi di radio private: diverse antenne cominciarono a spuntare come funghi sui tetti di Rutigliano.Questa prolifica stagione venne inaugurata da Radio Antenna Centrale, che aveva il suo studio in via Pozzo Maddalena. Non ebbe vita lunga. Nel 1981, una scissione all’interno del gruppo dirigenziale e tra i collaboratori portò da un lato alla sua scomparsa nel breve volgere di pochi mesi, dall’altro versante alla nascita di altre due nuove realtà radiofoniche locali: una parte degli “scissionisti” rilevò infatti da Nino Valenzano il marchio Radio Canale 103, rifondando in un vico di via Madonna delle Grazie quella che era a tutti gli effetti l’erede diretta della prima radio rutiglianese. Un altro gruppo più ristretto di “fuoriusciti” da Radio Antenna Centrale, guidato da Pasquale Redavid, dette vita invece a Radio Azezio, grazie soprattutto al determinante contributo del parroco di san Domenico, don Franco Renna. Quest’ultima emittente, da radio “ecclesiale”, si trasformò ben presto, pur con molti limiti, in una “voce” decisamente diversa nel panorama radiofonico rutiglianese. Mutato il nome in Radio Sound 2000, prima, e semplicemente in Radio Sound poi, dalla sua sede di via Zara (e negli ultimi tempi da via Settembrini), l’emittente dava ampio spazio, infatti, a dibattiti radiofonici di politica e cultura, notiziari d’informazione locale, dirette di incontri di calcio e di altri eventi sportivi, dirette di manifestazioni culturali e di Messe festive. Radio Sound chiuse i battenti nel giugno del 1985. Pochi mesi dopo identica sorte toccò a Radio Rutigliano Studio 1: per entrambe le emittenti fatali furono le precarie condizioni economiche. A cavallo della metà degli anni ’80, due altre esperienze radiofoniche si consumarono nel giro di pochi mesi: Radio Stereo 5 (sede in via Molise) e American Radio (via San Francesco d’Assisi), mentre il parroco dell’Addolorata, don Vito Suglia, dava vita ad una radio parrocchiale, che un decennio più tardi diventò in pratica ponte di collegamento per le trasmissioni nell’etere rutiglianese dell’emittente diocesana Radio Amicizia. Nel luglio del 1987 presero il via, da un attico di via San Francesco d’Assisi n. 3, le trasmissioni di Audioradio, gestita dal gennaio 1989 dall’omonima cooperativa. La nuova emittente si propose al pubblico radiofonico con una ventata di novità e qualità: la sua programmazione riprendeva, infatti, nello spirito, l’idea guida di Radio Aperta (non a caso, fra i promotori di Audioradio figuravano diversi elementi reduci dalla precedente sfortunata esperienza della fine degli anni ’70), dando spazio all’informazione locale con puntuali notiziari quotidiani sull’attività politica ed amministrativa e le vicende culturali, sociali e sportive di Rutigliano; radiocronache sportive e, per la prima volta, trasmissioni integrali in diretta delle sedute dei consigli comunali; messa in onda in differita di pubblici dibattiti, assemblee di partito, comizi, incontri culturali, ecc. Un impegno certamente oneroso, che se da un lato produsse un tangibile interessamento dei rutiglianesi per le vicende della propria cittadina (segno evidentemente di una avvertita esigenza collettiva in tal senso, mai pienamente soddisfatta in passato), dall’altro lato richiedeva un enorme spreco di energie da parte della ristretta, seppur qualificata equipe redazionale. Dopo un anno di sospensione, nel 1993 Audioradio riprese a trasmettere dalla nuova sede di corso Cairoli n. 42, fino alla sua definitiva chiusura avvenuta nel 1996.Da quell’anno nell’etere rutiglianese rimaneva in onda, quindi, soltanto Radio Canale 103, che alcuni anni prima aveva lasciato la sede del rione Cavallotti per trasferirsi in un più confortevole appartamento al quinto piano di corso Cairoli, di fronte allo storico edificio scolastico “Giuseppe Settanni”. Dalla metà degli anni ’90, l’emittente, presieduta da Roberto Romagno, co-proprietario insieme a Nicola Giuliano, diretta da Nicola Valenzano validamente supportato da Antonella Damato e Michele Lasorsa, anche perché responsabilizzata dall’essere rimasta l’unica voce radiofonica della città, iniziò ad inserire nel suo palinsesto trasmissioni di informazione locale: dalle dirette delle partite di calcio del Rutigliano a veri e proprio notiziari, dai dibattiti radiofonici alla messa in onda dei consigli comunali, tutto grazie anche alla costituzione, nel 1997, di una apposita testata giornalistica, la “103 news”, con direttore responsabile Antonio D’Alba.