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CHI, Il Giallo-Quiz del 1976

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view post Posted on 13/10/2016, 11:56
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[1976]Per la televisione pubblica italiana "RAI":

INCHIESTA SU "CHI"

Niente «finali a sorpresa », ma spy-stories con uno svolgimento logico e tutti gli indizi necessari per scoprire il colpevole. Le differenze fra i commissari Lupo e Castelnuovo. Il meccanismo della gara. Le altre novità.

Il giallo è un colore a più nuances: c'è il giallogiallo, il supergiallo, il giallo-sexy, il giallo-dei-brivido, il giallo-psicologico, il giallo-quiz. Scopriamo inoltre che il giallo può essere fermo o di movimento, in piedi o seduto. Può essere tutto quel che vuole, purché sia giallo.

Perché il giallo piace. Quasi quanto il quiz, o forse di più. Per questo, unendo il giallo al quiz, si conta d’ottenere una formula d’indubbio successo. E’ quello che hanno pensato Casacci e Ciambricco, autori della trasmissione Chi?, i quali, perché il giallo fosse ancora più giallo, han voluto alternare i loro sforzi a suspense a quelli di altri due giallisti, Felisatti e Pittorru; una settimana i primi, una settimana i secondi per dar modo al pubblico di conoscere due stili diversi nel campo del brivido. E in che divergono i due stili? « Non glielo saprei proprio dire », confessa, onestamente, Casacci, « se dovessi affermare che qualcosa sottolinea le differenze tra noi, direi una bugia. Chiamiamo gli altri gialli psicologici, perché sono più statici, e diciamo che nei nostri c’è più movimento, per quel che ci si può muovere in due soli e ristretti ambienti, sempre gli stessi ».

Il giallo-quiz, in effetti, costringe gli autori entro limiti precisi: niente bel colpo di scena finale, alla Agatha Christie, che capovolga nelle ultime tre righe tutta la situazione, niente indizi fasulli, tutto deve portare alla scoperta logica del colpevole, da indovinare in una rosa di tre indiziati. Di solito si parte da una trovata iniziale — due colpi di pistola, una ragazza morta in una camera d’albergo — e si risale all’antefatto, quindi si crea l’ambiente (spionaggio politico o industriale, droga, rapina) e si prosegue ramificando la strada delle indagini in tre ipotesi, di cui una sola certa. Questo il « meccanismo giallo »: tutta l'inchiesta, come già detto, si deve svolgere in due ambienti, senza esterni, e utilizzare ben otto attori. La RAI, per premunirsi contro le inevitabili defezioni che si verificano all’inizio della stagione teatrale, aveva scritturato il cast con un certo anticipo e poiché le defezioni non ci sono state si è ritrovata con ben sedici attori da dividere tra le due troupe.

« Cosi noi ci dobbiamo servire di otto attori in ogni sceneggiato, troppi. Di solito ne facciamo morire uno, all’inizio, per sveltire la vicenda ed evitare l’affollamento; ma è difficile. Se si dividono i trenta minuti di trasmissione per otto persone, si ottengono tre minuti a testa: per cui se uno parla sei minuti ci sarà un altro che, a rigore, dovrebbe starsene a bocca chiusa. E che dire dell’ultima puntata, di cui ci occuperemo noi, che prevede la partecipazione di tutti gli attori al gran completo, cioè quattordici più i due commissari? ». Che sarà, senz’altro, una novità: giallo di gruppo in due soli interni.
 
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view post Posted on 17/10/2016, 11:42
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INCHIESTA SU "CHI" / SECONDA PARTE

Gli uomini chiave: Chi ha paura del Lupo cattivo? Nessuno, specialmente quando il Lupo appare nei panni d’un commissario all'italiana, svagato e antitradizionale, frivolo e un po' distratto: i suoi interrogatori escono dal filone classico, sono estemporanei, alla Ionesco. « Lei dove si trovava ieri sera, alle 19,30? », domanda gelidamente. « Al cinema », risponde, con voce tremante il suo interlocutore. E Lupo, alias commissario Serra, subito interessato: « Che film ha visto? ». L’altro, titubante: « Ho visto “ Novecento " di Bertolucci ». « E mi dica, mi dica, le è piaciuto? Preferisce l'interpretazione di Depardieu o quella di Robert de Niro...? », prosegue sempre più interessato il commissaro Serra senza nascondere la sua soddisfazione per come non si svolgono le indagini. Oppure al momento di tirare le fila d’un caso difficile: « Chissà perché », dice, pensoso, « noi poliziotti veniamo chiamati piedi piatti! Io i piedi me li sono fatti esaminare e non li ho affatto piatti ». E' un Lupo, dunque, bonariamente travestito da nonna, ma che sa tirare fuori le zanne al momento giusto.

Invece Nino Castelnuovo (commissario Cremonesi) incarna il personaggio del commissario-commissario. Quando conduce un'inchiesta va sempre al sodo, senza concedersi divagazioni, senza permettere ai suoi hobbies e alla sua vita privata d’interferire nei « casi » che gli si presentano di volta in volta. Però scherza volentieri. E gli si conosce un tic: lancia in aria una monetina, nei momenti culminanti, chiedendo al suo assistente: « Testa o croce? »; dopodiché senza fargli vedere il risultato dice tranquillamente: « Ho vinto io ».

Sono questi i due uomini chiave della trasmissione « Chi? ». Quelli che dovranno guidare i concorrenti con le loro domande verso la soluzione giusta. Per partecipare al gioco non occorre quindi una preparazione specifica, né una particolare esperienza di romanzi gialli: basta avere colpo d'occhio, memoria pronta, una certa capacità di analisi e di deduzione. Qualunque uomo della strada, sia pure sprovvisto di preparazione culturale, ma sveglio, può partecipare alla trasmissione, presentandosi come concorrente; e vincere. D’altronde in ognuno di noi, come sappiamo, sonnecchia un commissario Maigret: tutto sta nel saperlo risvegliare al momento buono.

La donna chiave: Settembre, evviva, è tempo di vallette. Ma le vallette non hanno ancora fatto il loro tempo? La televisione si aggiorna, è più svelta, moderna, osée: che ci sta dunque a fare, ormai, la valletta, sia pure bella, ma castamente vestita; sia pure colta, ma regolarmente muta? Come, che ci sta a fare?: la valletta, signori miei, è importantissima. Dice Giancarlo Nicotra, regista di Chi?: « La funzione della valletta è quella di alleggerire la trasmissione, di sorridere e, soprattutto, di porgere». Porgere che cosa? « Be’, tutto quello di cui ha bisogno il presentatore: la busta, la scheda, il punteggio; e poi i fiori all’ospite d'onore, la mano ai concorrenti, il regalino alla diva ». E quando non porge? « Quando non porge è sempre una presenza amabile che rallegra rocchio dei telespettatori e rincuora i concorrenti. E poi fa parte della tradizione ». Tutta l'Italia televisiva, assicurano, trascorre l'autunno nel dubbio, « come sarà mai la nuova valletta? », e si placa soltanto quando, alla fine, sa com'è: sarebbe una catastrofe nazionale se, all'improvviso, la valletta scomparisse, ingoiata dal nulla. « E’ una presenza assolutamente inutile; se stesse in me la toglierei di mezzo subito », afferma Casacci, uno degli autori della trasmissione, con un sorriso talmente sardonico che c’è da credere che la vittima, nel suo prossimo giallo, sarà sicuramente una valletta.

In realtà la valletta è il fiore all'occhiello del presentatore: « Un gingillo che va scoperto con quel particolare fiuto per i gusti del pubblico ch'io credo senz'altro di possedere », afferma Pippo Baudo. Il quale si fa il punto d'onore di presentare ad ogni stagione un « tipo » diverso e magari opposto a quello della stagione precedente. Quando lanciò Paola Tedesco, Vanno scorso, ebbe a dire: « E‘ una donna vera, che esce dal cliché stereotipato della ragazza carina, pulitina, tutta ammodino ». Quest'anno, per Elisabetta Virgili. dice: « E' l'antipodo della Tedesco " bonona ” e statuaria: la classica ragazza di oggi, carina e pulitina ». In effetti si vuol offrire la faccia nuova che, in qualche modo, s’imponga: una gara silenziosa fra i due presentatori da quiz, Baudo e Bongiorno, che viene combattuta a colpi di valletta. Alla Sabina Ciuffini di Bongiorno, Baudo contrappose la Tedesco, alla Elisabetta Virgili di Baudo, Bongiorno risponde con una « perla nera » che debutterà in gennaio nel suo nuovo gioco a premi.

Come funziona: Questa trasmissione, il cui titolo ricorda un film di Polansky è l'ultima e più recente reincarnazione di canzoniissima: finiti i tempi fastosi della Carrà, dei balletti con coreografia di Don Lurio, dei cantanti in smoking e sparato bianco, la Lotteria Italia si è adattata a procedere a passo di quizzini?, il giallo-quiz di quest’anno, è articolato in due parti, l'una ben distinta dall’altra. La prima, che mira a « scaldare » i concorrenti, si compone di tre giochi: uno basato sullo spirito di osservazione, la memoria di chi partecipa e che dovrà ricordare nei minimi dettagli tre fotografie viste per pochi attimi; il secondo dovrebbe verificare la prontezza di riflessi e la capacità di ragionamento dei concorrenti, che riceveranno un certo numero di lettere per comporre determinate parole; il terzo mette alla prova l'informazione spicciola esigendo l’identificazione d'un personaggio di cronaca attraverso le allusioni « sfuggite » via via a Pippo Baudo.

La seconda parte, che rappresenta il clou e la novità del gioco, consiste in un telefilm, della durata di 30 minuti, che s'interrompe al momento culminante: chiusi ciascuno in una cabina nera costruita come un cappuccio del Ku Klux Klan, i concorrenti seguono la vicenda su un piccolo monitor. Si (ratta non solo di indovinare chi è il colpevole fra i tre sospetti indicati dal commissario di turno, ma di dimostrare che chi indovina si è inserito nella vicenda: « Se il giallo in questione fosse stato interrotto due minuti prima, avreste designato lo stesso colpevole?», oppure « Se i dati offertivi all’inizio fossero invertiti, sarebbe accaduta la stessa cosa? ». I concorrenti imbucano le risposte in una cassetta provvista di segnatempo. Dopodiché la trasmissione si chiude ncìl attimo di maggior suspense: non solo si ignora chi ha ucciso, ma, assai peggio, s’ignora chi ha vinto. La domenica successiva, alle 14 del pomeriggio, viene resa nota la fine dei giallo e si conosce il destino dei tre concorrenti. Per sapere chi è in testa occorre sommare i punti ottenuti da ciascuno durante le due fasi: il vincitore verrà proclamato « maglia gialla » e avrà il diritto di partecipare alla puntata seguente che va in onda alle 17. Ogni concorrente che avrà individuato il colpevole riceverà un gettone d’oro del valore di lire 100.000 per ogni punto conseguito. Il concorrente che non avrà individuato il colpevole riceverà un solo gettone d'oro da 100.000 lire.

Anche i telespettatori potranno partecipare al concorso, una volta acquistato il biglietto della lotteria, inviando l’apposita cartolina con il nome dell’assassino: e, privilegio notevole, potranno farlo prima ancora dei concorrenti. Per il pubblico, infatti, la gara ha inizio dalla puntata zero che va in onda il 3 ottobre per spiegare il meccanismo del gioco e a beneficio dei soli telespettatori ha l’aggiunta d'un breve « giallo in piedi » della durata di dieci minuti. Tre attori in piedi davanti alle telecamere (nessuna scenografia né azione) ricostruiranno un episodio misterioso rimettendo ai telespettatori l’ardua ma lucrosa sentenza: chi è il colpevole?
 
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